Serena Sorrentino, segretaria generale della Funzione pubblica Cgil, partiamo dal decreto legge “Cura Italia”. È un buon punto di partenza o serviva altro?
Per curare l’Italia ci vogliono queste misure ma anche altri interventi. Ne è consapevole anche il Governo che in queste ore annuncia ulteriori interventi ad aprile, perché la notte è buia e lunga, bisogna fare cose emergenziali e contemporaneamente pensare all’immediato futuro. Ho sempre sostenuto che l’emergenza sanitaria era prioritaria perché più agiamo con cura, contenimento, prevenzione, prima usciamo dalla crisi Covid-19 dal punto di vista sanitario e possiamo concentrarci sulla ripresa economica. Se la guardo da questo punto di vista “Cura Italia” è una prima operazione di sostegno di ciò che oggi abbiamo da salvaguardare: Servizio sanitario nazionale, reddito delle famiglie, rete produttiva, dalle pubbliche amministrazioni alle aziende di servizi passando per quelle di produzioni di beni. Gli altri Paesi europei, forse perché li l’emergenza è arrivata dopo, mi pare stiano predisponendo misure analoghe che tuttavia per volumi hanno in se già forme di sostegno alla ripresa. Per questo è importante che il Governo dica che è un primo provvedimento.