“Le drammatiche notizie che giungono dai penitenziari, presi in ostaggio da rivoltosi, con morti e feriti sia dalla parte dei detenuti sia dalla parte degli agenti di polizia, rappresentano ancora una volta la sconfitta della gestione attuata dal Ministro della Giustizia Bonafede e dal Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Basentini”. Questo il commento della Fp Cgil circa le rivolte nelle carceri italiane legate all’emergenza Coronavirus, che chiede “una immediata inversione di rotta”.
La categoria confida “nell’azione della Magistratura che dovrà accertare, in tempi rapidi, ogni responsabilità di quanto sta accadendo in queste ore. Da troppo tempo rimangono inascoltati i nostri appelli sulla mancanza di sicurezza sui posti di lavoro, sulle gravi carenze di organico e sulla mancanza di investimenti in tutto il settore dell’esecuzione penale. Anche al Ministro della Pa Dadone, nel porre il tema della sicurezza dei lavoratori e dei pazienti per l’emergenza Covid-19, dell’allestimento di opportune aree per la prevenzione come nei pronto soccorso, avevamo segnalato anche il tema della prevenzione e della verifica dello stato di salute dei detenuti, garantendo di conseguenza il diritto alla salute anche degli operatori”.
Inoltre, prosegue la Fp Cgil, “ancora pochi giorni fa avevamo richiesto investimenti importanti per incrementare gli organici di quanti operano nell’esecuzione penale, a partire da quelli della Polizia Penitenziaria, per mettere mano a una grande opera di adeguamento delle strutture carcerarie ormai obsolete e fatiscenti in molti casi, per adottare misure utili a fronteggiare problemi vecchi e nuovi del lavoro in carcere, solo aggravati dal sovraffollamento della popolazione carceraria. La situazione di queste ore assume ormai un carattere di emergenza nell’emergenza sanitaria del paese. Per questo ci attendiamo misure urgenti da parte del Presidente del Consiglio, per ripristinare al più presto la situazione di ordinarietà nella gestione delle strutture detentive, non escludendo provvedimenti anche straordinari nella guida dell’amministrazione penitenziaria italiana. Per quanto riguarda le responsabilità politiche appaiono ormai di tutta evidenza. Per questo chiediamo una immediata inversione di rotta che possa garantire il rispetto del mandato costituzionale e la sicurezza sul lavoro di tutti gli operatori penitenziari, a partire da quelli più esposti”, conclude la Fp Cgil.