Mibact: comunicato su riunione 27 febbraio 2020

28 Febbraio 2020

RIUNIONE DEL 27 FEBBRAIO: TRA L’EMERGENZA E L’ORDINARIO

Nella riunione odierna abbiamo affrontato diverse tematiche. Tra cui alcune particolarmente urgenti,
partendo naturalmente dall’emergenza Coronavirus. Sul tema scottante abbiamo avanzato diverse
richieste che elenchiamo di seguito:
L’attivazione immediata di forme di lavoro agile generalizzato a tutte le attività telelavorabili nelle
Regioni sotto Ordinanza del Ministero della Salute;
La valutazione di agevolazioni sia in riferimento alla flessibilità oraria che rispetto alle fattispecie
previste dalla Direttiva n.1 della Funzione Pubblica, nonché il riconoscimento di un regime di assenze
giustificate per il personale interdetto perché residente nelle cosiddette zone rosse;
Il blocco delle missioni verso i territori a rischio;
La verifica rispetto all’adozione di tutti gli strumenti di prevenzione previsti nei luoghi della cultura
aperti al pubblico, in particolare per quel che riguarda i controlli agli accessi e più in generale tutte
le attività dirette al pubblico;
L’aggiornamento dei Documenti di Prevenzione al rischio da contagio da Coronavirus;
Il rinvio a data successiva delle prove scritte previste per il 19 marzo per i concorrenti al concorso
dei 1052 AFAV.
Sono misure che riteniamo essenziali e ancora le risposte che abbiamo avuto sono parziali:
l’Amministrazione ha chiesto qualche giorno di riflessione ma si è dimostrata disponibile a corrispondere alle nostre richieste. Noi abbiamo ribadito la particolare urgenza di alcune decisioni da
prendere nell’immediato: riteniamo percorribile immediatamente l’estensione del lavoro agile e le
ulteriori agevolazioni, riteniamo necessario e urgente che l’Amministrazione renda nota le decisione
di confermare o meno la prova concorsuale, anche se a tal riguardo abbiamo ribadito che, stante
la situazione attuale, appare del tutto improbabile, alla luce dei numeri coinvolti, che si possa organizzare l’evento in condizioni di sicurezza per i concorrenti e per i lavoratori che saranno chiamati
a prestare servizio in quell’occasione. L’Amministrazione ci ha assicurato al riguardo che una
decisione sarà assunta nel giro di qualche giorno in modo da consentire ai concorrenti di riorganizzarsi, in ogni caso non abbiamo discusso la proposta di nuovo progetto di supporto alle attività del Formez, che prevede la presenza di personale MIBACT in assistenza, e abbiamo pure rappresentato che in queste condizioni noi non siamo disponibili a discuterlo.
Ribadiamo che noi, proprio per evitare panico e allarmismi, siamo convinti che debba essere fatto
uno sforzo aggiuntivo per garantire sicurezza e serenità a chi deve continuare ad operare e dobbiamo
dire che la vera preoccupazione in questa vicenda è la mancanza di coordinamento che abbiamo
verificato in questa prima fase, tra iniziative delle singole Regioni e disposizioni che al momento
si limitano a prevedere solo le prescrizioni spicciole, restando in attesa delle ulteriori annunciate
disposizioni governative.

POC 2020

Siamo quasi giunti al termine del confronto sulle Posizioni Organizzative 2020, manca solo l’individuazione del budget nonché la definizione dei criteri per l’individuazione dell’indennità aggiuntiva da assegnare ai funzionari ai quali viene attribuita la funzione di datore di lavoro. L’accordo sulle POC noi lo riteniamo estremamente più qualificante dei precedenti, fatti a sanatoria, e prevede con rigore criteri di individuazione delle funzioni molto più attinenti dal punto di vista qualitativo e rispetto alla loro reale incidenza. L’ulteriore novità va anch’essa nel senso di una responsabilizzazione
dei dirigenti a cui verrà attribuito il budget per centri di responsabilità e sulla base di questo e dei
criteri individuati possono definire l’attribuzione delle POC utilizzando anche la possibilità di graduarle
economicamente sulla base dei livelli di responsabilità attribuiti. L’impostazione di questo
accordo limita gli esercizi meramente discrezionali di scelta nel senso che è possibile verificare, a
differenza dei precedenti, l’attinenza delle scelte rispetto ai criteri previsti. Ulteriori riflessioni le faremo al momento della individuazione del budget specifico, nella ambito della discussione sul Fondo 2020.
Per quanto riguarda l’attribuzione dell’indennità aggiuntiva l’Amministrazione ci ha presentato una
proposta a dir poco strana: un progetto di produttività e non una indennità specifica. Motivando
questo con il fatto che, a parere loro, il riconoscimento di una indennità specificatamente legata
alle funzioni di datore di lavoro potrebbe causare l’insorgere di un contenzioso di questi lavoratori
per richiedere il riconoscimento di mansioni superiori, che in questo caso sarebbero quelle del dirigente.
A noi questa cosa appare del tutto discutibile: a parte che abbiamo ricordato che sul riconoscimento
di mansioni superiori riferite ai dirigenti esiste una giurisprudenza consolidata in sede di
Cassazione, da ultimo la sentenza n. 350 del 10 gennaio 2018, ma ci pare del tutto singolare che
l’Amministrazione da un lato imponga a questi funzionari incombenze tipiche dei dirigenti, ne santifica la posizione di datori di lavoro ai sensi della normativa sulla sicurezza sul lavoro e poi non ne
riconosce un trattamento economico per tema di contenzioso. Così non va, vedremo di riportare la
discussione sui corretti binari e verificheremo se l’Amministrazione, al di là dei proclami è veramente
interessata a riconoscere qualità del lavoro e livelli di responsabilità.
Piano di riallocazione logistica degli Uffici Centrali.
Sul punto ritorneremo in modo più articolato: abbiamo rappresentato che riteniamo del tutto inaccettabile il comportamento del Segretariato per come sta procedendo, senza alcuna informazione
alle parti sindacali e con veri e propri blitz tra cui spicca l’inenarrabile decisione di sfrattare l’ICCU
per far posto alla DG Turismo. Abbiamo sottolineato che se questo comportamento si concretizza
per noi è chiaramente un attacco ai lavoratori ed alle prerogative sindacali rispetto alla gestione
della fase di riorganizzazione. Ovvero che la Direzione politica del Ministero deve decidere se si
vuole confrontare o se vuole confliggere con le rappresentanze dei lavoratori. Se procede la scelta
è chiara e per noi a questo punto diventa del tutto inutile proseguire in un confronto mentre l’Amministrazione agisce unilateralmente. Poi vedremo come faranno a gestire la moltiplicazione degli Uffici, nella disastrata situazione del personale che manca, con la prospettiva geopolitica di costituire Uffici che saranno scatole vuote. Per quanto ci riguarda le risposte saranno adeguate al livello di scontro che si vuole attizzare con il Sindacato e con i lavoratori.

Claudio Meloni
Fp Cgil nazionale

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