Importante la nota della Direzione Centrale Risorse umane inviata ieri agli uffici territoriali – che alleghiamo – con cui si estende lo smart-working al di là dei ristretti limiti previsti dalla direttiva emanata il 24 gennaio scorso. A nostro parere, quindi, sono da intendersi superati limiti quali la concessione dello smart-working per soli 4 giorni al mese ovvero il passaggio a un diverso orario di lavoro. Crediamo che questa possa essere l’occasione per dimostrare che l’utilizzo di modalità di lavoro più flessibile, non legate esclusivamente alla presenza fisica in ufficio, possa dimostrare l’infondatezza di quei timori iniziali che – inascoltati – avevamo ripetutamente invitato a superare, in sede di organismo paritetico per l’innovazione. Per questo, suggeriamo alle lavoratrici e ai lavoratori di presentare domanda di smart-working e ai dirigenti di accoglierla, naturalmente nel bilanciamento delle esigenze di apertura all’utenza e di garanzia dei servizi con quelle legate al diritto alla salute e la conciliazione vita-lavoro.
Nell’ottica di migliorare il rapporto con la cittadinanza, crediamo sia urgente mettere mano in modo serio e approfondito all’infrastruttura tecnologica e informatica dell’INL, introducendo apprezzabili miglioramenti. Ad esempio, da tempo avevamo proposto l’introduzione di una agenda telematica degli appuntamenti all’interno degli uffici, così da ottimizzare e monitorare gli accessi alle sedi, nei vari servizi che contemplano rapporti con il pubblico (es. servizio di turno o convalida dimissioni lavoratrici madri). Crediamo sia urgente farlo, ora.
Crediamo che la situazione creatasi possa essere l’occasione per fare un salto di qualità, se lo si vuole per davvero.
Infine, una richiesta all’Amministrazione: ci risulta che non vi sia chiarezza sull’imputazione delle assenze del personale posto in quarantena volontaria. Quello che noi chiediamo è che questi lavoratori non siano penalizzati nella loro retribuzione.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano