Incontro con SEIU Healthcare Pennsylvania su UPMCI rischi delle infiltrazioni straniere nel SSN
Lo scorso 7, 8 e 9 gennaio il Sindacato SEIU Sanità della Pennysilvania (ServiceEmployees International Union) ha incontrato le nostre strutture territoriali di Palermo-Sicilia e di Roma e del Lazio.La delegazione americana era composta da: Carl Leinonen (Direttore del Diparti-mento per il Partneriato Internazionale); Matt Yarnell- President of SEIU HealthcarePennsylvania (HCPA). Lisa Frank- Executive Vice-President, SEIU Healthcare Pennsylvania.Paula Stellabotte: Registered Nurse, Chapter President, UPMC Altoona. NilaPayton- Administrative Assistant at UPMC Presbyterian Hospital, Pittsburgh; Richard Granger- Campaign Director, SEIU Healthcare Pennsylvania. La delegazione italiana a Palermo, il 7 e l’8 gennaio scorsi, era composta da: Nicoletta Grieco (Dipartimento FPCGIL Internazionale); Gaetano Agliozzo (SegretarioGenerale FPCGIL Palermo); Giovanni Cammuca (Segretario Generale FPCGIL Palermo) ed alcuni lavoratori e delegati Ismett e UPMC.Il 9 scorso invece la delegazione americana ha incontrato a Roma il Segretario Generale della FPCGIL Roma e Lazio, Giancarlo Cenciarelli, Enrico Gregorini SegretarioRegionale con delega alla sanità Pubblica e Giulia Musto Responsabile per la FPRoma e Lazio della sanità privata.Il sistemaUPMC(University of Pittsburgh Medical Center) che a Palermo è rappresentato da Ismett, è stato al centro dell’incontro con l’obiettivo comune di fare ilpunto sulla gestione della sanità in Italia e negli United States per costruireun’alleanza tra il sindacato italiano e quello americano, crearestrategie comuniinnome della solidarietà e del rispetto dei diritti dei lavoratori, garantire canali trasparenti di accesso alle strutture per tutti e il mantenimento degli standard d’eccellenza nei servizi.L’Ismett e l’UPMC a Palermo sono al centro di alcune serie problematiche che riguardano le relazioni sindacali, il mancato rispetto di norme contrattuali e dei dirittidei lavoratori ma anche l’accesso al servizio da parte della cittadinanza.L’ISMETT è un IRCCS, centro di eccellenza nel settore dei trapianti e punto di riferimento nel bacino del Mediterraneo.Il 20 marzo 1997 venne sottoscritto un accordo di programma fra Regione Siciliana,Ospedale Civico, Ospedale Cervello (entrambe strutture pubbliche palermitane) eUniversity of Pittsburgh Medical Center (UPMC) tramite la sua controllata UPMCS.
Il 17 giugno dello stesso anno UPMC, Ospedale Civico e Ospedale Cervello costitui-vano ufficialmente ISMETT (Istituto Mediterraneo dei Trapianti e terapie di alta spe-cializzazione). Il 17 luglio 1997 veniva sottoscritta apposita convenzione fra Regione Siciliana,ISMETT e UPMCS, con relativo piano finanziario, per regolare i rapporti fra il soggetto privato e quelli pubblici e per assicurare il coordinamento delle attività diISMETT con quella degli altri soggetti appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale.Si tratta certamente di un ospedale ad alta specializzazione con livelli eccellenti diservizio ma la cui presenza sul territorio ha avuto un impatto depauperativo sulla sanità pubblica sottraendo a quest’ultima importanti risorse economiche ed umane.Il finanziamento pubblico di cui gode oggi la struttura è sensibilmente superiore, siain valori assoluti e che nel rapporto risorse/posto letto, a quello di altri ospedalipubblici del territorio:100 milioni di Euro l’anno per “…fino al raggiungimento dei 114 posti letto previsti”.Oggi sono attivi 107 posti, dei 114, più 2 “VIP”, piùRimborso a carico della regione del 50% sulle somme eccedenti i 3 milioni di Europer la somministrazione dei farmaci, più Il rimborso del costo del trasferimento degli organi fino a quando la regione nonavrà espletato apposita gara per il servizio regionale e reso fruibile il servizio, piùImpegno della Regione ad attivare l’iter per il finanziamento per la realizzazione diun nuovo ospedale (ISMETT II), più Impegno della regione ad attivare entro la data di realizzazione di ISMETT II ulteriori 136 posti letto, ovviamente sottraendoli al servizio sanitario pubblico.Ovviamente la regione siciliana si impegna a far si che “le rimesse dovute adISMETT avvengano con continuità e tempestività in modo che ISMETT ( a differenza di chiunque altro soggetto dalle ex province ai Comuni a qualsiasi altro operatoreeconomico creditore ) possa evitare il ricorso al credito bancario.”Avendo unicamente posti letto riservati a cure specialistiche a cui non si accedemediante pronto soccorso (la struttura ne è priva) ISMETT stabilisce autonomamente e in maniera non del tutto trasparente i criteri di ammissione dei pazienti aipropri servizi. Senza contare che una volta dimessi è quasi impossibile, in caso di emergenze, essere riospedalizzati dentro ISMETT proprio per la mancanza del pronto soccorso. Nella struttura convivono lavoratori contrattualizzati direttamente da ISMETT e lavoratori contrattualizzati da UPMC Italia.E’ applicato il contratto della Sanità Privata. Per quanto ci risulta sicuramente alpersonale ISMETT, non ufficialmente al personale UPMC, abbiamo fatto richiesta ufficiale alla proprietà per avere dettagli ma la nota è rimasta senza risposta.Esistono delle “distorsioni” nella contrattazione decentrata che avviene contestualmente per i lavoratori ISMETT e UPMC. Infatti mentre per i primi è nota la massasalariale è impossibile sapere a quanto ammonti quella relativa a UPMC. Inoltre lacontrattazione, unica, vede la parte datoriale interamente costituita da personale,contrattualizzato o consulente, UPMC.La poca trasparenza nella gestione dei rapporti di lavoro di UPMC ha generato alcu-ne categorie/soggetti avvantaggiati. Soprattutto per i medici esiste una forbice iniqua tra “pochi eletti” con ragguardevoli stipendi e i tanti medici, soprattutto giovanifellow costretti a turni massacranti con trattamenti economici non in linea conl’eccellenza delle prestazioni richieste. Alcuni di loro hanno provato a contattare la FPCGIL ma poi sono, a seguito di unamoral suasion più o meno manifesta da parte della proprietà, svaniti nel nulla. Gli ospedali pubblici palermitani hanno finanziamenti, da parte della Regione Sicilia,nettamente inferiori, sia in valori assoluti in valore per posto letto.Con il crescere dell’ISMETT, che ha assunto alcune “specializzazioni” in via esclusiva, le strutture pubbliche hanno smesso di operare in quei settori, con la chiaraconseguenza di un servizio peggiorato e una ridotta possibilità di cura per i “cittadi-ni comuni” che poi sono la stragrande maggioranza.E’ un caso che l’ARNAS Civico, socio di ISMETT abbia un deficit di 61 milioni diEuro?Nell’aprile del 2005 la University of Pittsburgh e lo University of Pittsburgh MedicalCenter firmano con il Governo Italiano un protocollo d’intesa per la realizzazione inSicilia di un centro per progetti di ricerca biotecnologica e biomedica.
L’art 1, comma 341, della legge 266/2005 “Allo scopo di promuovere lo sviluppodella ricerca avanzata nel campo delle biotecnologie, nell’ambito degli accordi dicooperazione scientifica e tecnologica stipulati con gli Stati Uniti d’America, il Presidente del Consiglio dei ministri è autorizzato a costituire una fondazione secondo lemodalità da esso stabilite con proprio decreto.”Con DPCM del 20 marzo 2006 veniva istituita la Fondazione Ri.Med., una partner-ship internazionale fra Governo Italiano, Regione Siciliana, Consiglio Nazionale delleRicerche (CNR), University of Pittsburgh e University of Pittsburgh Medical Center(UPMC).Nel giugno del 2019 si è conclusa la gara per l’affidamento dei lavori di costruzionedel centro: 90.526.511 Euro per la costruzione di un Hub di 25.000 mq a Carini ilcui inizio dei lavori è previsto per gennaio di questo anno per essere ultimato nel 2021 e aprire i battenti già nel 2022. Il centro di ricerche sarà affiancato da ISMETT 2. Una struttura sanitaria sostanzialmente privata “accreditata” ma il cui costo di realizzazione, previsto in 176 milionidi euro, 38 in più rispetto al documento di programmazione della infrastrutturazionesanitaria della Regione Sicilia, sarà coperto con 156 milioni di Euro con i fondi di cuiall’art. 20 della Legge 67/88 e 20 a carico dei privati. E’ indubbio che oltre la cortina fumogena dell’eccellenza si nasconde un sistema,privato, che si insinua nella sanità siciliana togliendo pezzi e finanziamenti alla sanità pubblica e universale.Eccellenza ostentata anche nella struttura fisica: basta vedere come il padiglioneprincipale ISMETT sia completamente decontestualizzato dalle palazzine dell’ARNASCivico che lo circondano: un Hotel a 5 stelle in mezzo ai padiglioni fatiscenti e prividi manutenzione.E lo specchietto (d’eccellenza) per le allodole funziona se è vero che “Il sole 24ore”in un articolo del 17 luglio 2019 lo cita addirittura come “modello sanitario no pro-fit”. Si legge “«L’interesse di un sistema come quello di Upmc e di un sistema sani-tario pubblico sono molto integrati – ci spiega Bruno Gridelli, amministratore delegato Upmc Italy e vice presidente esecutivo Upmc International – Non si basa infattisul profitto ma nel gestire al meglio le risorse a disposizione. In altre parole i margini generati dalla cura non vengono distribuiti tra i soci, ma reinvestiti per migliorareancora di più il sistema, a beneficio di tutti». Belle parole che lette così fanno effetto ma che unite alla narrazione, dei rappre-sentanti di SEIU, del sistema UPMC negli USA appaiono come una minaccia: quelladi americanizzare il nostro sistema sanitario.E infatti altrettanta ostentata eccellenza non si riscontra né nella gestione dei rapporti di lavoro del personale né nelle relazioni sindacali.Non è un caso che i dipendenti ISMETT o UPMC, non appena gli si presenta l’occasione, fuggono verso altri lidi. Come FPCGIL abbiamo riscontrato riluttanza a intrattenere un normale e correttosistema di relazioni sindacali, mentre il sistema è più “conciliativo” verso altre organizzazioni sindacali che sono disponibili a “cogestire” eventuali malcontenti. Ci vienerappresentato che a diversi lavoratori sia stato “consigliato” di non iscriversi alla FPCGIL ma, piuttosto di aderire ad altre sigle sindacali i fini della carriera. E a dire ilvero abbiamo notato un atteggiamento particolare della dirigenza di ISMETT in occasione di due assemblee svolte con la Segreteria Nazionale FPCGIL; se si guardapoi al sistema degli incarichi ci si rende conto che esiste una palese discriminazioneoperata dalla dirigenza. E se ISMETT, in quanto “controllato”, sulla carta, al 55% dall’ARNAS CIVICO è co-munque costretto, sia pure a malincuore a rispondere, parzialmente, alle nostre richieste, UPMC ITALIA, in quanto soggetto completamente privato lascia cadere nelvuoto e non dà risposte alle nostre domande. Emblematica la vicenda della nostra richiesta, provocatoria, inviata ad ISMETT sulnumero dei lavoratori e sui loro profili professionali che agiscono dentro l’Istituto. La risposta si è limitata ai dati dei soli dipendenti ISMETT. Per quanto riguarda i dipendenti UPMC che lavorano in ISMETT << Orbene, l’istanza di accesso in oggettoriguarda anche dati e informazioni che concernono soggetti terzi rispetto al destinatario della richiesta, nella fattispecie “UPMC” e non sono pertanto “detenuti”dall’IRCCS ISMETT S.r.l., il quale pertanto non li potrà fornire>>.Come se ISMETT non fosse l’unico datore di lavoro individuato ai sensi del DLgs 81.Per non parlare delle richieste di incontro mai evase se non come “ultimo punto” diun ordine del giorno delle riunioni di contrattazione e che non si arriva mai a trattare, oppure delle nostre richieste di attivazione della rilevazione dello stress da lavo-ro correlato a cui si fa seguito dando i dati di una precedente rilevazione la cui lettura dei dati ha richiesto molto più che un anno. Senza contare che ISMETT, Istituto Mediterraneo dei Trapianti e terapie di altaspecializzazione, ha nel proprio organico solo due (2) medici!I medici sono tutti contrattualizzati da UPMC e ci è impossibile conoscerne i compensi ma sappiamo che alcuni superano abbondantemente i tetti fissati dalla leggeper i dirigenti pubblici.Sarebbe interessante capire se la contrattualizzazione con UPMC, anziché direttamente con ISMETT, non sia uno stratagemma per aggirare la norma e se anche lacontrattualizzazione dei medici “più sfortunati” non sia un altro mezzo per non applicare le norme dei CCNL e poter, in piena autonomia, erogare “benefit” unilateral-mente, in perfetto stile da multinazionale, al fine di tacitare i lavoratori ed a tenerequanto più possibile l’azione dei sindacati non consociativi fuori dalla struttura.In atto abbiamo in piedi due vertenze relative a non corretti inquadramenti: biologiche firmano la compatibilità degli organi per i trapianti inquadrati come “assistentibiologi”, e il caso di una nostra delegata che, benché abbia da tempo maturatol’anzianità necessaria per il passaggio alla fascia superiore continua a essere sot-toinquadrata forse per il timore che con il nuovo profilo possa avere accesso a in-formazioni che è meglio, per l’azienda, non siano rese pubbliche al sindacato.I nostri legali hanno già iniziato una fase stragiudiziale e, nel silenzio totale diISMETT, stanno predisponendo gli atti per un ricorso al giudice.Nella nostra conversazione con SEIU Pennsylvania abbiamo provato a spiegare tutta la situazione inquadrandola nella cornice del sistema italiano, partendo dall’art.32 della Costituzione, spiegando l’universalità del servizio pubblico, le tutele che lostato garantisce ai cittadini ed il sistema del privato accreditato: abbiamo spiegatole contraddizioni che sono state create dalla costante spoliazione del SSN, a seguito dei tagli intervenuti per la crisi, con un progressivo definanziamento che ha portatoa lasciare spazio al privato accreditato. Abbiamo anche annunciato la controtenden-za della recente legge di bilancio, spiegando però che al momento le risorse sono ancora insufficienti a riportare lo status quo e che per questo la nostra battaglia adifesa del servizio pubblico continua.I colleghi del Seiu Pennsylvania sono rimasti molto colpiti dalla struttura del nostroservizio sanitario universale; negli USA, come è noto, la situazione è molto diversa,il sistema sanitario prettamente privato a sua volta prevede anche dei finanziamentipubblici, in base ai tre sistemi di copertura: Medicareprogramma di assicurazionemedica amministrato dalgovernodegliStati Uniti, riguardante le persone dai 65anni in su, o che incontrano altri criteri particolari. Medic aidè un programma fede-ralesanitariodegliStati Uniti d’Americache provvede a fornire aiuti agli individui ealle famiglie con bassoreddito salariale. È finanziato sia dal governo federale chedai governi dei singoli stati ed è gestito da questi ultimi. Entrambi i programmi nonhanno comunque copertura totale per tutte le prestazioni e la maggior parte dei cittadini devono supplire alle mancanze con assicurazioni integrative (anche di prontosoccorso). Tutto il resto della cittadinanza deve provvedere alle cure con assicurazioni private, spesso convenzionate con i datori di lavoro.In questo sistema in Pennsylvania la UPMC è diventato nel tempo il più grande da-tore di lavoro di fatto creando un regime di monopolio della sanità. Ha cominciatoacquistando un ospedale, tramutandolo in un centro di eccellenza, continuando poiper acquistare anche i piccoli ospedali delle zone limitrofe per poi chiuderli per costruire megaospedali ed accentrare il servizio nelle grandi città scoprendo il servizionei piccoli centri. Con queste operazioni UPMC è la più grande azienda sanitaria della Pennsylvania edi fatto l’unica della zona del sudest. In questo regime di monopolio è stato possibile ad UPMC comprare anche le assicurazioni per costringere i cittadini, ma anche ipropri dipendenti ma non con le stesse agevolazioni dei cittadini comuni, a stipularepolizze con UPMC. Essendo il più grande datore di lavoro della Pennsylvania in questo modo ha un doppio vantaggio: è l’erogatore del servizio ma anche della polizzasanitaria obbligatoria con la quale vi si accede. Le condizioni delle polizze per i propri dipendenti non sono favorevoli e così i dipendenti stessi si trovano spesso a es-sere gravemente indebitati con il proprio datore di lavoro. Si tratta di un meccanismo raffinato che sta creando povertà e perdita dei diritti tra i lavoratori. Le retribu-zioni degli ospedali dove è presente il sindacato e dove i trattamenti erano già predisposti, ovvero dove la UPMC è subentrata ad un’altra proprietà, sono diversi da quelli degli ospedali che nascono direttamente come UPMC e dove per fare entrareil sindacato, in un sistema di diritti sociali indeboliti dalle ultime spinte politiche del-la destra americana, bisogna avere il 30% degli iscritti ed il 50% più uno dei votialle elezioni di posto di lavoro. A titolo di esempio, nell’ambito della stessa proprietàma in due ospedali diversi ci possono essere due infermiere: quella dove c’è il sindacato guadagna 40$ l’ora e l’altra 12 $ l’ora (retribuzione lorda con trattenute an-che per un sistema pensionistico che di fatto fornisce pensioni da fame). I lavorato-ri sono perennemente sotto ricatto, molti professionisti e tecnici dopo una breveesperienza si allontanano in cerca di condizioni di lavoro migliori e ciò sta creandoun vuoto di organico notevole ed un peggioramento del servizio ai cittadini. Secon-do quanto afferma il SEIU le condizioni per poter entrare nelle strutture UPMC sonomolto difficoltose. Negli USA il sindacato non può entrare fisicamente nella strutturase non accreditato e non ha accesso agli elenchi del personale perché la UPMC nonli fornisce. In questi casi non vi è possibilità di contrattazione (che comunque èsempre di livello aziendale, non esiste un Contratto Nazionale) ed i contratti sonoindividuali, i diritti attenuati e le possibilità di ribellarsi ai soprusi scarse.Un quadro desolante che i colleghi della UPMC hanno condito con alcune valutazio-ni politiche. L’azienda in questione agisce muovendosi ed allargandosi sul territorioe sceglie territori deboli in cui vi è maggior possibilità di corruzione. La Pennsylvaniacome ci hanno detto i nostri colleghi corrisponde a queste caratteristiche.Dalla discussione è emerso che non solo la UPMC, che è una multinazionale tra lepiù aggressive, ma anche altre multinazionali, hanno iniziato l’attacco ai sistemi sanitari europei (in qualche modo aggirando le regole con un sistema subdolo) dovevi sono i maggiori investimenti nella sanità, di fatto tentando una destrutturazione del servizio che porta ad una strisciante privatizzazione dei Sistemi Sanitari Nazionali. La UPMC ha acquistato anche in Irlanda (prenderemo contatti con i sindacatiirlandesi al più presto) ed in Italia ha acquistato un ambulatorio nella provincia diAvellino ed alcune strutture, ma queste totalmente private, una in Toscana e l’altraa Roma. Sulla struttura di Roma, la Salvador Mundi, i compagni del Lazio ci hannocomunicato che essendo in questo momento in atto la transizione tra la vecchia e lanuova gestione in regime di concordato non ci sono state innovazioni, né licenzia-menti né atteggiamenti resistenti nei confronti del sindacato. Bisognerà vigilare per-ché in futuro non vi siano violazioni dei diritti e atteggiamenti antisindacali. Da parte nostra vogliamo continuare la collaborazione con i colleghi americani percomprendere meglio il fenomeno e stabilire una alleanza che possa aiutare entrambi nella gestione delle difficoltà sia nell’ambito delle relazioni sindacali sia per quan-to riguarda il servizio. La questione della privatizzazione del servizio pubblico, da noi paventata moltospesso, ed i tentativi delle multinazionali, in particolare della UPMC, non possonosfuggire alla nostra attenzione e riteniamo pertanto opportuno mantenere un livellodi guardia molto alto per evitare che possano dilagare. E’ lampante che questo, nonostante le tutele delle leggi italiane, può avvenire perscelte politiche sbagliate e dunque è nostro dovere vigilare affinché ciò non accadaper difendere l’eccellenza e la universalità del SSN.