COMUNICATO SULL’INCONTRO DEL 25 NOVEMBRE 2019
CON IL MINISTRO DELLA SALUTE ROBERTO SPERANZA
Nella mattinata del 25 novembre 2019, alle ore 9.30, nella sede di via G. Ribotta 5, si è tenuto
l’incontro con il Ministro della Salute On. Roberto Speranza, dove sono state affrontate le
problematiche riguardanti le lavoratrici e i lavoratori del Ministero della Salute.
La parte pubblica era composta oltre al Ministro Speranza, dal Presidente Zaccardi, Capo di
Gabinetto, dal Dott. Iachino, Vice Capo di Gabinetto, dal Dott. Celotto, dalla D.ssa Ugenti, dal Dott.
Milonis e dalla Dott.ssa Salbitani, mentre le OO.SS. presenti erano la FP CGIL, rappresentata da
Francesco Quinti, da Valeria Di Giorgi Gerevini e da Fabio Lupi, la FPCISL, la UILPA, la USB, la FLP,
la UNADIS, la DIRSTAT, e l’ASSOMED .
L’incontro è stato introdotto dal Dr. Celotto che ha pregato i rappresentanti sindacali di fare un
primo giro di interventi brevi per dare modo al Ministro di ascoltare le istanze di tutte le OO.SS. in
quanto avrebbe dovuto lasciare l’incontro per degli impegni istituzionali .
Francesco Quinti a nome della FPCGIL ha ribadito la necessità di implementare il Fondo Unico
di Amministrazione del personale delle aree funzionali del Ministero, in una misura pari a 3.500.000
se del caso utilizzando analogo strumento normativo già utilizzato dal Ministero dell’Interno con la
legge di bilancio 2018, in quanto sono stati utilizzati 2.700.000 per consentire al personale delle aree
funzionali di poter accedere – come già per i colleghi di tutte le altre amministrazioni pubbliche – alle
progressioni economiche 2017, 2018 e 2019, mentre la restante somma servirebbe a livellare le
nuove posizioni assunte dai lavoratori, che sono rimasti da anni al palo sia per quanto attiene
all’assenza di gratificazioni economiche che per effetto del blocco imposto alle carriere.
La seconda richiesta formulata al Ministro è stata quella di avviare l’urgente assunzione di un
congruo contingente di personale tecnico e amministrativo delle aree funzionali del Ministero.
Considerando l’attuale ridotto organico determinato dal blocco del turn over, l’età media dei lavoratori
in servizio – che si attesta attorno ai 56 anni, con una prospettiva di pensionamento nel triennio che
complessivamente sfiora il 30% del personale -, e il possibile accesso alla pensione anticipata per
effetto di quota 100, la conseguenza che si prefigura nei prossimi tre anni in assenza di adeguati
interventi di sostegno è la totale fuoriuscita di quei dipendenti e il sostanziale blocco delle rilevanti
attività istituzionali affidate al dicastero, come peraltro sta già accadendo oggi negli Uffici periferici, in
perenne stato di sofferenza per la grave carenza di personale, mezzi e strutture. Segnalazioni che ci
giungono continuamente dai singoli Uffici operativi (Genova, Bologna, Taranto su tutti), e che ci
consegnano una realtà inquietante: la mancanza del personale causa l’impossibilità di rispettare le
percentuali di campionamento minime stabilite dalla Comunità Europea per le merci sotto controllo
accresciuto. Esiste un piano straordinario di assunzioni per le aree funzionali messo a punto
dall’amministrazione e presentato al Dip. Funzione Pubblica lo scorso anno, che sollec
ita l’indispensabile reclutamento di almeno 350 persone, 100 per la II^ area e 250 per la III^. Da
questo bisogna ripartire subito.
Collegata alla necessità di avviare i concorsi esterni riteniamo siano ormai maturi i tempi per
avviare le selezioni per le progressioni verticali per tutte le aree funzionali, al fine di conferire dignità e
il riconoscimento del lavoro sempre garantito da quei dipendenti che pur appartenendo alla seconda
area funzionale, svolgono da anni compiti di responsabilità per l’Amministrazione con importanti profili
di rilevanza esterna.
E’ stata segnalata come indispensabile, sollecitare la pratica di una modalità di relazione
sindacale più consona e partecipata tra le parti al Ministero, orientata all’ascolto delle istanze dei
lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali piuttosto che all’assunzione di decisioni unilaterali che
troppo spesso ormai denotano ferma imposizione da parte del vertice dell’amministrazione.
Altro tema di rilevante attualità è quello della stabilizzazione del personale non medico operante
negli ambulatori direttamente gestiti dal Ministero della salute per l’assistenza sanitaria e medico
legale al personale navigante, marittimo e dell’aviazione civile (trattasi di circa 89 precari tecnici ed
infermieri impegnati sul territorio nazionale), rimasti ancora vincolati ad un rapporto di lavoro di tipo
convenzionale che non gli consente di avere pieno accesso ai diritti stabiliti dalla normativa vigente e
ai Contratti collettivi di lavoro.
Lavoratori a cui andrebbe finalmente riconosciuto ed integrato nel personale del Ministero della
Salute.
Infine, è stata portata all’attenzione del Ministro l’urgente bisogno di affrontare e risolvere
definitivamente la situazione afferente l’organizzazione dell’Ufficio X della DG Prevenzione. Segnalata
all’Amministrazione in numerose occasioni a partire dalla bozza di Regolamento del Ministero del
2015 e a seguire il decreto del 2016, senza che la paradossale situazione nella quale versa tutta
l’organizzazione del lavoro e del servizio reso, abbia avuto il benché minimo cambiamento. Sono anni
che mettiamo in luce un sistema logistico organizzativo senza capo né coda, con un Ufficio che solo
sulla carta è centrale ma che in effetti ha sedi sparse su tutto il territorio nazionale che convivono
negli Uffici USMAF, generando disagio e problemi sia ai lavoratori del SASN – che solo
funzionalmente dipendono da quella DIREZIONE GENERALE, ma che gerarchicamente devono
rispondere al direttore dell’USMAF – sia all’espletamento del servizio.
Per quanto riguarda la situazione delle lavoratrici e dei lavoratori della Dirigenza, è intervenuta
Valeria Di Giorgi Gerevini che ha rilevato come la presenza di una dirigenza sanitaria professionale al
Ministero delle salute che è stata mal rappresentata nel CCNL dirigenza funzioni centrali
recentemente sottoscritto. Le criticità del CCNL sono state evidenziate in una nota a verbale firmata
da CGIL, CISL, UIL e UNADIS.
In particolare ha sottolineato la necessità di risolvere in sede di contrattazione decentrata le
principali problematiche del CCNL e cioè l’introduzione dell’orario di lavoro che non è compatibile con
l’attività dirigenziale che si basa sulla definizione di obiettivi e risultati raggiunti e non sul tempo. Ha
precisato che la legge Lorenzin è stata interpretata senza tenere conto delle specificità del Ministero
ed è stata applicata a spot nel CCNL. Oltre alla problematica dell’orario, infatti, il CCNL ha creato una
disparità di trattamento economico tra i diversi profili sanitari a parità di incarico, disparità che
ovviamente non è accettabile e va affrontata e superata. Infine, lo stesso CCNL ha appiattito gli
incarichi conferibili ai dirigenti sanitari eliminando le differenziazioni tra gli incarichi professionali
diversamente tra l’altro da quanto presente nel CCNL sanità sottoscritto di recente.
Questa OS ha chiesto al sig. Ministro di intervenire perché nella contrattazione vengano
superate queste anomalie.
Al termine delle istanze delle OO.SS., il Ministro Speranza ha replicato ponendo come
essenziale il ripensamento dell’intero comparto salute e collocarlo al centro delle politiche di sviluppo
del Paese . Del comparto salute deve essere una parte fondamentale il Ministero che nel corso degli
anni ha subito un taglio pesante del personale. Ha poi osservato come nella legge di Bilancio in
discussione in Parlamento in questi giorni il Fondo sanitario nazionale sia stato incrementato e come
sia stato eliminato il superticket .
Lo sviluppo del SSN non può non passare per la valorizzazione del capitale umano e anche nel
Ministero andranno attuate politiche di potenziamento del personale per poter dare delle valide
risposte alla tenuta del SSN .
Infatti, sarà fondamentale fare in modo che lo Stato si attrezzi al meglio per affrontare le enormi
sfide che si prospettano e non può che farlo con l’implementazione del personale e la sua
valorizzazione .
E’ stato registrato nel corso degli anni come quando la presenza dello Stato è stata
ridimensionata si sono creati degli scompensi importanti che sono sotto gli occhi di tutti .
Di conseguenza non si può più tollerare una riduzione indiscriminata della macchina pubblica in
quanto è proprio l’impostazione di fondo che è sbagliata .
Dunque bisogna investire nell’efficienza della struttura pubblica, prendendo l’impegno a
rifinanziare il FUA delle aree funzionali .
Pertanto, va impostata una spesa produttiva che sostenga lo sviluppo dell’Italia, sapendo di
essere all’altezza delle sfide che vengono proposte allo Stato .
Dopo che il Ministro Speranza ha lasciato l’incontro si è svolto un secondo giro di interventi Il
Dr. Celotto ha illustrato le iniziative dell’Amministrazione in materia di personale .
E’ stato avviato il concorso per Medici, Veterinari e altre professionalità sanitarie, verrà emanato
prima della fine dell’anno il concorso per Tecnico della prevenzione, dell’Ambiente e dei luoghi di
lavoro da destinare esclusivamente agli Uffici periferici, verrà messo a punto un concorso per
Ingegneri biomedici.
Inoltre, ha sollecitato il Dr. Iachino a portare all’attenzione del Ministro il D.M. che consentirà
anche ai dirigenti sanitari di dirigere gli Uffici periferici del Ministero .
Successivamente, per FP CGIL è intervenuto Fabio Lupi che ha preso atto della volontà
dell’Amministrazione di voler implementare il FUA delle aree funzionali ma da notizie assunte risulta
che la cifra prospettata sia assolutamente insufficiente a riportare il Fondo ai livelli pre progressioni
economiche .
Dunque, è stato richiesto all’Amministrazione di incrementare il prospetto economico tenendo
conto che in altre occasioni le risorse economiche sono state trovate.
Inoltre, è stato preso atto che di quattro iniziative prese dall’Amministrazione in materia di
personale ben tre siano rivolte alla Dirigenza sanitaria .
Pertanto è stato richiesto di sostenere e sollecitare il piano assunzionale delle aree funzionali
presso il Dipartimento della Funzione Pubblica in modo convinto anche se non dipende direttamente
dal Ministero .
E’ stato ribadito che le progressioni verticali devono essere organizzate contemporaneamente
per tutte le aree del personale e non solo per quella della prevenzione.
Per quanto attiene alla problematica dell’Ufficio X della DGPRE, il Dr. Celotto ha assunto
l’impegno a concordare con il Dr. D’Amario un incontro congiunto per risolvere definitivamente una
situazione che oggettivamente non è più sostenibile.
Infine, anche implementando il ragionamento esplicitato dalla D.ssa Ugenti, abbiamo chiesto
l’impegno del Ministero a rilasciare al più presto il nulla osta necessario per l’iscrizione agli elenchi
speciali ad esaurimento e a prendere gli opportuni contatti con il MIUR per stabilire una convenzione
far conseguire alle lavoratrici ed ai lavoratori del Ministero della Salute la laurea abilitante in Tecnico
della prevenzione, dell’Ambiente e dei luoghi di lavoro .
Vi terremo informati sugli sviluppi
Roma, 26 novembre 2019
La delegazione FP CGIL
Francesco Quinti
Valeria Di Giorgi Gerevini
Fabio Lupi