Informazioni su Progressioni economiche 2018, buoni pasto e Circolare 362
La pubblicazione del disegno di legge, come si è visto, reca importanti novità per i lavoratori del Ministero, a partire dalla previsione di stanziamento di 22,5 milioni di euro da destinare all’incremento della indennità di amministrazione. Proprio su questo punto, avendo letto comunicati trionfalistici di altre sigle sindacali, che sostanzialmente danno per raggiunto l’obiettivo di equiparazione della indennità MIBACT a quella della Giustizia, ci pare necessario fare un minimo di chiarezza su quanto pesano effettivamente queste risorse e quali effetti concreti possono produrre nelle buste paga dei lavoratori. A questo va aggiunta, come necessaria premessa, che al momento siamo in presenza di un disegno di legge e che quindi, per avere il quadro definitivo occorrerà attendere la sua definitiva approvazione parlamentare.
Indennità di amministrazione: quali le cifre reali?
A differenza di quanto pubblicato dai colleghi di altre sigle, noi non riteniamo affatto che la somma stanziata sia sufficiente alla equiparazione completa alla indennità della Giustizia.
Sulla base di un semplice calcolo matematico questo risulta del tutto evidente: se noi parametriamo le risorse previste al numero del personale effettivamente presente in servizio (14.600 unità circa), abbiamo una cifra pari a 1550 euro circa, al lordo degli oneri a carico del datore di lavoro, cifra che rappresenta la parametrazione media annua, ovvero la somma che annualmente potrebbe avere come incremento un lavoratore di area seconda F3. Importo che, depurato del 38,8% di oneri del datore di lavoro, si aggirerebbe sui 1100 euro annui di incremento lordo dipendente, sempre riferito alla posizione f3 di seconda area. In sostanza a fronte di una differenza, parametrata sempre alla posizione F3di seconda area, pari a 171 euro lordo dipendente, con l’attribuzione di questo aumento il lavoratore dipendente Mibact recupera circa la metà della differenza.
Come si può notare siamo in presenza di cifre diverse da quelle diffuse dai colleghi di altre sigle. Proprio per questo ci permettiamo di consigliare prudenza e meno toni trionfalistici: non siamo in campagna elettorale, ma in una fase assai delicata nella quale si stanno assumendo decisioni importanti per il futuro del Ministero e non sono tutte notizie buone. E, aggiungiamo, in questo caso non ci sono meriti specifici, ma meriti collettivi di un tavolo sindacale che funziona e di una direzione politica che si è dimostrata sensibile al tema.
Sia chiaro: noi consideriamo la norme nel DDL Stabilità importanti e certamente non sottovalutiamo l’impatto benefico che in ogni caso, a legge approvata, queste risorse aggiuntive produrranno sui salari dei lavoratori, ma è bene evidenziare che queste non comportano l’equiparazione all’indennità della Giustizia, operazione che avrebbe richiesto almeno il doppio dello stanziamento richiesto.
ALES a gogò
Accanto a questo non possiamo che ribadire le nostre profonde perplessità, già evidenziate al Consigliere D’Andrea, circa la previsione, contenuta nel cosiddetto DM di riordino dei Ministeri, di “Alesizzazione” delle strutture, ovvero della santificazione normativa del ricorso ad ALES in sostituzione del personale di ruolo, contraddicendo le stesse previsioni del Codice ed aprendo una autostrada alla completa esternalizzazione dei servizi di vigilanza. Siamo peraltro consci che la fase di vero e proprio esodo che stiamo registrando negli Uffici, esodo in parte previsto e prevedibile, sta comportando pesanti riflessi sui servizi e che le procedure concorsuali non hanno temi brevi, lo denunciamo da tempo. Ma è chiaro che il ricorso ad Ales non può mutare la sostanza giuridica di questa società, che sempre meno sembra assimilare i contenuti delle normative europee che regolano le società in house, arrivando in molti casi a ricoprire il fabbisogno per oltre la metà dei posti previsti dall’organico in alcuni siti significativi (ad esempio Pompei). Proprio per questo abbiamo chiesto a gran voce un discussione specifica su ruolo e funzione della società in house, a partire dalla verifica delle procedure selettive che la stessa applica per finire alla forma contrattuale adottata, che per noi a questo punto, considerato l’intreccio organizzativo che anche queste nuove norme producono, deve comportare
l’adozione del CCNL Federculture, che produrrebbe certamente effetti benefici sui lavoratori addetti dal
punto di vista normativo ed economico e consentirebbe di riunificare la rappresentanza di lavoratori che operano
tutti all’interno degli stessi cicli lavorativi.
Progressioni economiche 2018
Vi informiamo che con Circolare 366/2019 sono state pubblicate le graduatorie definitive delle progressioni economiche 2018. La Circolare disciplina anche i tempi di accesso agli atti per coloro che sono rimasti esclusi, ma in questo caso precisiamo che la richiesta di accesso agli atti non ha tempistiche predefinite e pertanto la tempistica individuata dalla Circolare per noi ha valore meramente indicativo.
Buoni pasto
da informazioni acquisite dalla Direzione del Bilancio le attribuzioni insufficienti ad alcuni lotti derivano esclusivamente da problemi contabili inerenti il reperimento delle risorse. Ci è stato assicurato che il saldo relativo ai mesi considerati sarà erogato entro la fine dell’anno.
Circolare 362
abbiamo inviato, a seguito di una miriade di segnalazioni ricevute, una nota unitaria con la UIL con la quale chiediamo chiarimenti e un urgente incontro in ordine ai criteri con cui si sta procedendo all’assegnazione del personale destinatario degli scorrimenti dalla seconda alla terza area. In sostanza, e ce lo ha confermato la stessa Amministrazione inviando una nota di sollecito degli aggiornamenti dei dati SIAP, molte di queste assegnazioni risultano avvenire in presenza di gravi carenze presenti negli Uffici di appartenenza ed abbiamo riscontrato anche alcune discrasie evidenti con le stesse previsioni degli organici teorici. Vedremo se e come l’Amministrazione risponderà, ma è del tutto evidente che, in assenza di risposta, sarà nostra cura evidenziare nel dettaglio le incongruenze rilevate, in ossequio ai principi di trasparenza e di tutela di tutti i lavoratori coinvolti e non solo di alcuni. In allegato la nota inviata.
Cari saluti
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale