“Diversi punti critici, con possibili ricadute negative sul personale dipendete, nonché sull’efficacia dell’azione amministrativa”. Questo in estrema sintesi il giudizio della Fp Cgil espresso oggi in audizione presso la Commissione Affari costituzionali del Senato sul disegno di legge 1493 relativo al riordino dei ministeri, delle carriere delle Forze di Polizia e Armate e delle funzioni dell’Autorità delle Comunicazioni.
Tra i vari rilievi, relativi ai numerosi elementi contenuti nel Ddl, ovvero le disposizioni per il trasferimento di funzioni e per la riorganizzazione di Mibac, Mipaaf, Mise, Maeci, Mit, Mattm, nonché per la rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere e per i compensi per lavoro straordinario delle Forze di Polizia e delle Forze Armate e per la continuità delle funzioni dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, da sottolineare l’attribuzione al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale delle competenze in materia di commercio internazionale e di internazionalizzazione del sistema Paese.
Su questo punto, osserva la Fp Cgil, “ci preme sottolineare la inopportunità, a nostro avviso, dello spostamento delle competenze in materia di commercio internazionale ed internazionalizzazione dal Mise al Maeci. Siamo infatti convinti che all’interno del Mise siano presenti competenze trasversali capaci di offrire supporto alle imprese, in particolare le Pmi, dalla nascita alla penetrazione nei mercati esteri, accompagnandole lungo l’intera filiera. Il Mise possiede inoltre il know-how specifico su assistenza e promozione commerciale all’estero. Riteniamo – prosegue – che l’assegnazione di queste competenze al corpo diplomatico rischi di frammentare il quadro di riferimento generale e rendere meno efficaci le politiche commerciali e imprenditoriali per l’export”.
Quanto invece al tema del riordino delle carriere delle Forze di Polizia, osserva la Fp Cgil, “la possibilità di apportare adeguati correttivi al Riordino delle carriere delle Forze di Polizia è stata fortemente limitata da due fattori: la carenza di risorse economiche e la scarsa capacità di ascolto delle proposte avanzate dalle organizzazioni sindacali da parte delle amministrazioni coinvolte”. Per questo, conclude la Fp Cgil, “confermiamo il nostro giudizio negativo sui correttivi apportati al riordino delle carriere delle Forze di Polizia e chiediamo di reperire nuove risorse e riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali”.