Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
On. Paola De Micheli
e p.c. Al Responsabile della Direzione generale del personale e degli affari generali
Dott. Enrico Finocchi
Al Capo di Gabinetto
Dott. Alberto Stancanelli
Gentilissimo Ministro,
innanzi tutto vogliamo augurarLe buon lavoro per l’incarico appena assunto che La vede alla guida di un Ministero assai importante e complesso come il MIT, sia perché esso è la risultante di tre grandi Ministeri pregressi (Lavori Pubblici, Marina Mercantile e Trasporti), sia per la notevole rilevanza strategica che lo stesso rappresenta per il nostro Paese. Infrastrutture e mobilità, infatti, sono due variabili determinanti e fondamentali per descrivere lo sviluppo di una Nazione e per individuare il livello di sicurezza dei suoi abitanti.
Da troppo tempo, purtroppo, il Ministero è stato oggetto di un progressivo depauperamento di competenze a favore di strutture private o di altri Enti.
Sono state operate scelte che hanno avuto ricadute sicuramente negative sui cittadini in termini di garanzia alla sicurezza collettiva in settori fondamentali (si pensi alla vicenda del ponte Morandi) ma, soprattutto, stanno portando alla definitiva perdita di centralità e di strategicità propria del nostro Ministero.
Gli ultimi atti purtroppo confermano tale sciagurato orientamento: la nascita della Centrale Unica di Progettazione presso l’Agenzia del Demanio, nel concreto, priva le sedi periferiche del ramo Infrastrutture anche di questa peculiarità, da sempre demandata ai Provveditorati per le Opere Pubbliche, che, con il tempo, rischiano di diventare scatole vuote di competenze oltre che di personale dato che, nel frattempo, chi va in pensione non può trasferire le proprie competenze alle nuove leve per via delle sciagurate politiche di taglio del personale che si sono prodotte negli anni.
Lo stesso vale per i Trasporti che hanno visto, inesorabilmente e in più fasi, il trasferimento di competenze statali verso agenzie e aziende private. Non può sottacersi, in tal senso, la perdita di importanti funzioni sulla sicurezza dei cittadini con il previsto trasferimento alla costituenda Agenzia Ansfisa di nevralgiche competenze fino ad ora svolte dagli Ustif del settore Trasporti e dalla Direzione Generale del Ministero ex Anas (la DGVCA). Così come la previsione della Legge di Bilancio 2019, che ha affidato ai privati anche la revisione dei mezzi pesanti, con evidenti ricadute in termini di arretramento del perimetro pubblico rispetto alle funzioni che esso è chiamato a svolgere e un costante incremento delle condizioni di disagio e difficoltà in cui sono costretti ad operare i lavoratori delle motorizzazioni.
Così pure il Personale Civile dell’ex Ministero della Marina Mercantile, incardinato nelle Capitanerie di Porto e nelle Direzioni Marittime, sottordinato al Personale militare, soffre di annosi problemi di rispetto della loro professionalità e talvolta dei lori diritti contrattuali, come sul sistema delle valutazioni. Un Tavolo Tecnico congiunto col Comando Generale delle Capitanerie all’uopo previsto, non ha mai ricevuto un impulso vero ad operare dal vertice del MIT, per esaminare e risolvere le questioni in campo.
Anche le scelte logistiche vanno nella direzione di un ridimensionamento e della creazione di nuovi disagi e difficoltà operative per i già tartassati lavoratori, con la chiusura di plessi importanti per i provveditorati e le motorizzazioni dal Nord al Centro fino all’estremo Sud.
A tale proposito Le chiediamo di intervenire da subito per preservare le sedi esistenti, di cui pure si paventa la chiusura, evitando in tal modo di accrescere le difficoltà a chi oggi vi lavora e ai nuovi assunti già previsti e un nuovo arretramento nei servizi resi alle collettività.
Un processo di lunga durata, quello della perdita di funzioni e centralità del Ministero: il decisore politico, mettendo in condizioni il pubblico di non potere erogare i servizi in modo efficiente, finisce per cedere ruolo e attività ai privati. Ecco Gentile Ministro: noi pensiamo che proprio questo sia il nocciolo duro della questione. E, conseguentemente, pensiamo che la soluzione non possa risiedere in un processo di esternalizzazione di funzioni, ma, evidentemente, che si debbano porre in essere tutte le condizioni per consentire alla Pubblica Amministrazione di fare ciò per cui esiste: detto in estrema sintesi, riallargare il perimetro pubblico delle funzioni e rafforzarne il ruolo di servizio a cittadini e imprese, così come dotarsi delle necessarie risorse strumentali ed umane per controllare meglio le attività esternalizzate in passato. Per ottenere tali risultati, bisogna cominciare, in tutta evidenza, da un piano straordinario di assunzioni, ormai non più rinviabile.
Da tempo, le scriventi OO.SS. hanno proclamato lo stato di agitazione del personale MIT.
La gravissima carenza di personale che assume dimensioni drammatiche nelle sedi periferiche e decentrate, richiede una risposta strategica da parte del Governo. Gentile Ministro, ci creda: siamo al collasso. Basta guardare i numeri che, impietosi, ci dicono come negli anni le risorse umane siano diventate sempre più esigue sia nelle Motorizzazione che nei Provveditorati. Se ancora oggi, nonostante tutto, si riescono a dare risposte ai cittadini che si rivolgono ai nostri Uffici, questo è dovuto solo ed esclusivamente all’abnegazione con cui, ancora oggi, i lavoratori rispondono al loro senso del dovere. In un incontro con il Ministro precedente, i lavoratori sono stati definiti degli eroi: ecco noi pensiamo che non ci debbano essere eroi, ma lavoratori che, semplicemente, quotidianamente, erogano funzioni in nome e per conto della Pubblica Amministrazione.
Le assunzioni previste dal piano triennale dei fabbisogni sono assolutamente insufficienti: bisogna invertire la rotta; è necessario che gli uomini e le donne che lavorano al Mit, spesso visti in modo critico, come tutti i lavoratori pubblici, da buona parte di utenza disinformata ad arte (vedasi la storia dei rilevamenti biometrici), divengano risorsa fondamentale su cui investire e non una controparte su cui addossare inefficienze che, invece, sono riconducibili, tutte, a politiche miopi che si sono protratte nel tempo.
Dopo un decennio di blocchi normativi, con il bando per le progressioni economiche orizzontali 2019, pubblicato in questi giorni, abbiamo inteso riavviare un processo di riconoscimento delle professionalità acquisite. Inoltre, abbiamo richiesto che vengano attivate tutte le procedure previste dall’art.22, comma 15, del dlgs. 75/2017 (c.d. legge Madia) a proposito dei passaggi di area, con, in aggiunta, una proposta di estensione dal 20 al 50 per cento delle facoltà assunzionali, da riservare alle procedure interne, nonché l’attivazione di ulteriori strumenti
legislativi all’uopo finalizzati. Stiamo cercando, per così dire, sia nell’ambito della legislazione di riferimento che con nuove proposte normative, di dare un minimo di ossigeno, anche economico, ma soprattutto di riconoscimento di ruolo, a tutti i lavoratori che, in questi anni, hanno lavorato proficuamente all’interno del Ministero. Servono ulteriori risorse: a partire dal rinnovo del CCNL, al rimpinguamento delle scarsissime risorse dei fondi per il salario accessorio dei lavoratori del MIT, oggi tra le più basse tra le diverse Amministrazioni. Tale esiguità non solo non consente di remunerare in modo adeguato la produttività e la professionalità dei lavoratori, ma crea forti disagi anche per l’erogazione di servizi di primaria importanza per la sicurezza dei cittadini. Sappiamo che tutto questo è complicato: ma sappiamo anche che o si comincia ad individuare una strada per uscire dal pantano drammatico in cui si è caduti o, l’alternativa, sarà quella di sprofondare sempre più, senza alcuna possibilità di riemersione. Noi, per quanto ci riguarda, contrasteremo in tutti i modi, una eventuale deriva in tal senso.
Entrando più nel dettaglio delle cose che sono in cantiere, qui e ora, alcune cose che interrogano da subito il suo ruolo: nello scorso mese di giugno siamo stati convocati per esprimerci sull’ennesimo progetto di riorganizzazione del MIT. Pur facendo rilevare che la bozza presentata era priva, per quanto ci riguardava, della parte più rilevante – i dati relativi al personale – e ritenendo, nel quadro sopra descritto, tale proposta non esattamente come la priorità su cui investire tempo e risorse, abbiamo presentato le nostre osservazioni. Ebbene, siamo ancora in attesa di conoscere gli esiti di quel confronto. Per dirla ancora meglio, dopo che tutte le OO.SS. si sono espresse, siamo ancora in attesa di conoscere quali siano le determinazioni che l’Amministrazione intende assumere, per potere formulare le nostre osservazioni e sviluppare un confronto con l’Amministrazione prima che quelle determinazioni precipitino in atti formali. Sembra questione di lana caprina. Per quanto ci riguarda, attiene, invece, al rispetto delle procedure individuate dal CCNL delle Funzioni Centrali che, pertanto, richiama al rispetto delle regole che, consensualmente, abbiamo sottoscritto.
Ancora, siamo in attesa che venga varato il Decreto Ministeriale che adotti il Regolamento per l’incentivo delle funzioni tecniche: giusto un anno fa – era il 19 settembre 2018 – con l’Amministrazione abbiamo sottoscritto l’accordo integrativo e il Regolamento recante norme e criteri per la ripartizione dell’incentivo di cui all’articolo 113 del D.Lgs. n. 50 del 2016. Si è trattato di un accordo sottoscritto da tutte le Organizzazioni Sindacali presenti al tavolo, ma, a tutt’oggi, stiamo ancora aspettando che le procedure vengano ultimate: non Le sfuggirà che, nel frattempo, questo non può che accrescere il disagio e anche lo scoramento dei dipendenti che, dal lontano 2014, ormai, attendono un atto dell’Amministrazione necessario per percepire la remunerazione prevista dalle vigenti normative per le funzioni speciali svolte, col rischio incombente della prescrizione delle somme spettanti. Notizia dei giorni scorsi è la mancata espressione del parere favorevole da parte del Consiglio di Stato, con la restituzione dello stesso (Parere n.2368 10.09.2019), senza entrare nell’esame di merito di tale Regolamento, per il mancato rispetto di alcuni degli adempimenti di natura giuridica e procedurale previsti. E’ chiaro che i Lavoratori non possono pagare per delle attività che esulano dalle procedure previste di contrattazione e dalle relazioni sindacali che, con non poca fatica, sono state portate avanti ormai un anno fa!
Da ultimo, Ansfisa. Ferme restando tutte le critiche già esposte circa lo spostamento di funzioni da strutture (Ustif e DGVCA) presenti nel MIT ad una costituenda Agenzia, non può che rilevarsi come, anche qui, ad oggi, nulla si sa del regolamento; ancora, nulla si è ancora definito circa la necessaria tutela del personale Ansf che, nel decreto di istituzione di Ansfisa, viene assorbito in quest’ultima assieme alle risorse strumentali e finanziarie. E, per finire, nulla si è definito circa il reclutamento, in prima battuta di 61 unità di personale di ruolo mediante apposita selezione del personale dipendente di pubbliche amministrazioni.
Gentile Ministro, Le chiediamo di prendere in mano tutti questi dossier e di imporre da subito una chiara inversione di tendenza: si fermi questa spoliazione di competenze e si torni ad investire per lo sviluppo del Paese e la tutela della sicurezza dei cittadini. In mancanza di investimenti
importanti in nuove assunzioni, in formazione continua e ricorrente, in risorse aggiuntive per il salario accessorio che possa consentire di riconoscere professionalità e giuste aspirazioni alla crescita professionale da parte dei lavoratori, il Ministero appare condannato ad un inevitabile declino, a danno della collettività, per le conseguenze sui servizi pubblici che, come suddetto, oggi sono praticamente al collasso.
Nell’auspicio che faccia proprie le nostre proposte per il rilancio della centralità e della strategicità del Ministero, Le chiediamo di poterLa incontrare al più presto per illustrare le nostre posizioni ed avviare un confronto su tutte le criticità esposte.
Cordiali saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Paolo Camardella Marcello De Vivo Vincenzo Lichinchi
Carmen Sabbatella Marimena Casamassima Duilio Carino