SUL CCNI SIAMO PRONTI
ALLA MOBILITAZIONE!
Nel corso dell’incontro del 31 luglio non si è parlato solo di progressioni verticali ma anche dello stato dell’arte del CCNI 2018, ancora arrestato dagli organi di controllo esterno (Ministero dell’Economia e delle Finanze e Dipartimento della Funzione Pubblica). Si è tenuto, infatti, nella mattinata del 31 luglio, il previsto incontro con i rappresentanti di quelle Amministrazioni, per verificare se le osservazioni presentate dall’Inps fossero state accolte o no. Da quanto ci è stato rappresentato da parte datoriale, gli organi di controllo insistono sulle loro posizioni e quindi il CCNI resta bloccato almeno per un altro mese:
– riguardo al TEP, “si nutrono alcune perplessità”, in quanto le sue finalità “non appaiono del tutto in linea con il principio della valorizzazione del merito. […] Sul punto si chiede la riformulazione dell’articolo in argomento”. Detto in parole povere: dovete legare il TEP alla valutazione della performance organizzativa e individuale, come previsto dalla Brunetta in poi, trasformandone gli importi da fissi a variabili, altrimenti non va bene.
– le indennità per particolari compiti sono possibili solo se vi siano effettive “attività disagiate, pericolose, dannose per la salute ovvero comportanti specifiche responsabilità”. Detto in parole povere: dovete tagliare alcune di queste indennità.
– le indennità per posizioni organizzative sono possibili solo “ove i predetti compensi o indennità di natura accessoria siano correlati a causali e condizioni formalmente e oggettivamente diverse. […] Si chiede pertanto lo stralcio delle colonne della tabella di cui al comma 1 rubricate “indennità di responsabilità specifica” e “indennità di responsabilità esterna”, riconducendole alle previsioni di cui all’art. 14 recante “Compensi per lo svolgimento di particolari compiti e funzioni”. Detto in parole povere: dovete tagliare una parte dell’indennità prevista per le PO e, solo se si tratta di attività disagiate, pericolose, dannose per la salute ovvero comportanti specifiche responsabilità, potete farla
diventare indennità per particolari compiti. Altrimenti tagliate e basta.
Al tavolo nazionale – seguiti da altri – abbiamo espressamente parlato di un attacco politico alla contrattazione di secondo livello, che ha un preciso mandante, a nostro parere: il Ministero della Pubblica Amministrazione. Non ci importa se gli esecutori siedano al MEF, al DFP o provengano dalle stesse file dell’Inps.
Non accetteremo che la contrattazione integrativa possa essere limitata nella sua naturale funzione che è, appunto, quella di integrare in meglio le previsioni della contrattazione di comparto. Se dopo la pausa agostana non ci saranno ulteriori sviluppi, avvieremo una serie di assemblee sui territori, per informare i lavoratori su quanto sta accadendo, in previsione di una mobilitazione nazionale a difesa dell’attività di contrattazione e dell’autonomia negoziale.
Roma, 2 agosto 2019
FP CGIL FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani