Lavori insalubri: il punto
L’emanazione della Circolare 35/2019, che sospende provvisoriamente gli effetti della Circolare n.
4/2019, sta producendo comprensibile allarme tra i lavoratori interessati. Ci pare opportuno, per tale
motivo, fornire i necessari chiarimenti. La sospensione degli effetti della Circolare 4/2019, in attesa di
conoscere il parere del Ministero del Lavoro, è purtroppo un atto dovuto e certamente non voluto. In
questa vicenda non è il MIBAC la nostra controparte, sono altri i soggetti, in primis l’INPS che è intervenuto a gamba tesa sulla vicenda, peraltro proponendo la singolare tesi per cui le sostanze insalubri hanno effetti nocivi solo in base alla qualifica rivestita dai lavoratori. E sarebbe in questo momento un errore non considerare che la presa di posizione del MIBAC sia stata un atto apprezzabile di assunzione di responsabilità e ci risulta peraltro che c’è un contatto continuo ai massimi livelli con gli Enti interessati e ancora nutriamo ragionevoli speranze per l’esito positivo, ed in questo caso definitivo, della vicenda.
Cosa si imputa al MIBAC rispetto alle procedure seguite? Il fatto di non aver considerato che questa normativa ha effetti generali e pertanto non doveva essere il MIBAC ad assumere decisioni. Anche in questo caso siamo ad una interpretazione singolare, che avrebbe avuto qualche fondamento se qualcuno si fosse preso la briga di aggiornare questa normativa ferma a 100 anni fa e se il Mibac non fosse risultato soccombente in una vertenza e con una sentenza che ribalta esattamente la posizione ancora oggi espressa dall’INPS.
Quindi noi consideriamo dirimente il contenuto del parere del Ministero del Lavoro, riteniamo che in questo momento si debbano rivolgere ai nostri uffici legali solo coloro che hanno ricevuto un danno immediato, ovvero coloro che dovevano andare in pensione e sono stati bloccati. Per tutti gli altri l’appuntamento è a settembre sperando che la questione sia risolta dal parere. Altrimenti si riprende tutta la vertenza, sia dal punto di vista giudiziale che con la vera e propria mobilitazione, organizzando sit in davanti all’INPS ed al Ministero del Lavoro.
In ballo non ci sono solo i benefici nel calcolo pensionistico, punto centrale della questione è il diritto alla salute dei lavoratori che non può essere gestito nel modo mortificante e indegno con cui si interpreta una normativa obsoleta e mai affrontata dal legislatore in 80 anni di democrazia.
E il nodo vero della questione, una volta risolta la vertenza contingente, è la determinazione di una nuova normativa che tuteli effettivamente i lavoratori e che aggiorni in modo adeguato l’elenco delle sostanze insalubri. Una esigenza che l’approccio burocratico dell’Inps rende quasi ineludibile e che sarà tema delle nostre richieste alla parte politica.
Infine vogliamo rassicurare i lavoratori: noi stiamo seguendo passo passo l’evoluzione di questa squalificante (per coloro che l’hanno avviata) vicenda e sarà nostra cura aggiornare tempestivamente su ogni novità e sollecitare le nostre controparti a fare in modo che il parere del Ministero del Lavoro arrivi in tempi brevi.
Fp Cgil Nazionale
Claudio Meloni