Oggi i lavoratori in part time verticale ciclico vanno in pensione più tardi, per il mancato riconoscimento contributivo dei periodi di sosta lavorativa.
Una condizione che costringe migliaia di lavoratrici e lavoratori a lavorare molti più anni per raggiungere il traguardo della pensione.
La Corte di Giustizia europea ha affermato che la disciplina italiana è discriminatoria rispetto agli altri lavoratori.
Un nutrito numero di sentenze di Cassazione ha inoltre condannato l’INPS a riconoscere la valorizzazione, ai fini dell’anzianità contributiva, di questi periodi di sosta.
L’INPS pur soccombendo in sede giudiziaria non ha modificato il proprio atteggiamento, continuando a negare il riconoscimento di tale diritto.
Abbiamo richiesto un incontro unitario al Ministro del Lavoro e al presidente dell’INPS per risolvere questa delicata e importante problematica che riguarda migliaia di lavoratrici e lavoratori, e attivato iniziative su diversi livelli per sostenere la necessità di una soluzione immediata.
È necessario un intervento immediato, non è più tempo di aspettare.