Al Capo di Stato Maggiore Esercito
Gen. di Corpo d’Armata Salvatore Farina
Al Col. a. (ter.) s. SM Riccardo Fambrini
Al Magg. a. (ter.) t.ISSMI Carlo E. Cornacchione
III Reparto Pianificazione Generale
Ufficio Organizzazione delle Forze
4^ Sezione Coordinamento – Ufficiale addetto
e,p.c.
Al Gabinetto del Ministro della Difesa
R o m a
OGGETTO: Scheda informativa provvedimenti ordinativi E.R., Toscana e Umbria.
Con riferimento ai contenuti della mail avente pari oggetto fatta pervenire alla scrivente
Segreteria nazionale lo scorso 17 Giugno, e in relazione agli inviti alla collaborazione tra le
parti più volte espressi dal sig. Capo di Stato Maggiore nel corso degli incontri tenuti presso
palazzo esercito, di seguito si esprimono alcune valutazioni in ordine ai provvedimenti
ordinativi che codesto Stato maggiore si appresterebbe ad adottare sulle articolazioni
ordinative degli Enti insistenti nelle regioni Emilia Romagna, Toscana e Umbria.
Regione Toscana.
Per quanto attiene all’Istituto Geografico Militare di Firenze, come noto uno dei più
avanzati ed apprezzati enti cartografici in Italia, nell’allegare alla presente due tabelle numeriche
riferite alle attuali carenze da noi registrate nei profili professionali esistenti, ci corre
l’obbligo di segnalare – non senza manifestare grande preoccupazione per il buon funzionamento
e le prospettive dell’Ente, oltre che per il mantenimento dei necessari livelli occupazionali
riferiti in particolare alle professionalità civili – che da un’attenta analisi compiuta sull’elaborato
fatto pervenire da codesto Stato maggiore si evince un taglio di circa 47 unità
dall’attuale e tuttora vigente tabella organica, senza tuttavia conseguire alcun risultato tangibile
nei sensi comunicati, considerato che dagli ultimi dati conosciuti il personale effettivo che risulta
essere attualmente in forza in quell’Ente è di 537 unità, mentre quello previsto dalle nuove
dotazioni organiche sarebbe di 645.
Inoltre, stando alle comunicazioni ricevute con la mail in argomento, di quelle 47 unità
ben 32 sarebbero quelle ridotte in soli due profili tecnici, peraltro specifici e funzionali alle
competenze dell’Ente; un taglio netto di 9 funzionari tecnici per la cartografia, e 23 assistenti
tecnici per la cartografia e la grafica, mentre – di contro – ci risulta che l’attuale Comandante,
proprio in ragione delle esigenze funzionali riscontrate nell’istituto, abbia legittimamente chie-
sto a codesto Stato maggiore di bandire un concorso per 26 posti con profili tecnici, ovvero 8
funzionari per la cartografia e 18 assistenti per la cartografia e grafica, esattamente come il
bando di assunzioni di 8 Funzionari Tecnici per la Cartografia e 18 Assistenti Tecnici per la
cartografia e la grafica che fu per quell’Ente a suo tempo richiesto alla Ministra Pinotti, purtroppo
senza alcun risultato.
In ragione di quanto appena espresso e, in particolare, della mission istituzionale affidata
all’IGM, non si riesce a comprendere né il senso e né la finalità dell’azione avviata.
Perché stante il numero dei dipendenti complessivamente previsti dalla nuova tabella,
largamente superiore a quello previsto da quella vigente, a conti fatti non si realizza affatto
quella riduzione che si vorrebbe perseguire in attuazione del menzionato D.M. 29.06.2016,
ma, al contrario, si determina solo un incomprensibile forte diminuzione dei ruoli tecnici specifici
indispensabili all’istituto in favore di un’altrettante inspiegabile mantenimento/aumento previsto
per quelli amministrativi.
Se l’intenzione è realmente quella di operare sulle p.o. in funzione dei vincoli stabiliti
dal predetto D.M., allora questa riduzione non può essere imposta – a giudizio della scrivente
– sacrificando le figure tecniche previste e funzionali al buon andamento dell’Ente, ma intervenendo
in maniera organica specialmente sui ruoli amministrativi.
Per quanto riguarda la RCST – Divisione Friuli, invece, stante le esigenze manifestate,
sarebbe necessario prevedere in tabella l’aumento di una posizione di Assistente Tecnico
per l’edilizia e le manutenzioni, attualmente assente, se del caso riducendo di una unità il ruolo
di Assistente Amministrativo.
Sulla DAE, a fronte della p.o comunicata che prevede 2 funzionari, allo stato attuale ci
risulta ne sia rimasto solo uno, mentre su una previsione di 17 posti di Assistente Amministrativo
attualmente in servizio ve ne sono 21, di cui 2 in comando. Gli
Addetti Amministrativi previsti sono 9 mentre quelli in servizio sono 7, e gli Ausiliari previsti
sono 4, come pure quelli effettivamente in servizio.
Sommando questi numeri, sarebbero 32 le figure professionali previste sulle 33 attualmente
in servizio. Ergo, nel contesto generale una è in esubero, mentre nello specifico ci
sono ben 4 assistenti amministrativi in più.
In proposito, sarebbe opportuno far conoscere alle rappresentanze sindacali del personale
civile il criterio utilizzato nella circostanza.
Regione Umbria
Per quanto concerne il CSRNE di Foligno, la nuova p.o. predisposta da codesto Stato
maggiore conferma sostanzialmente i numeri previsti da quella esistente.
Tuttavia è noto che a partire dall’ormai lontanissimo anno 2002 le OO.SS. hanno più
volte chiesto – per adeguare la p.o. alle esigenze funzionali della struttura – un ampliamento
della pianta organica, in particolare 1 Funz. Ammvo III Area e 3 Assist. Amm.vi II Area), che
non hanno mai ottenuto.
In ultimo, non certo per importanza, segnaliamo il problema tuttora irrisolto afferente il
personale civile assegnato a Foligno extra organico nel 2004 proveniente dal SMMT di Baiano
di Spoleto, per il quale le OO.SS. ne hanno ripetutamente chiesto l’assorbimento in pianta
organica (attualmente sono rimaste 6 persone della II Area (4 Addetti Sett. Amm.ne e 2 Addetti
Servizi Generali).
Ora, fermi restando i vincoli imposti dal predetto DM, se questo è il responso che
emerge da una verifica assolutamente parziale compiuta sugli enti e sedi della F.A. di due
sole regioni, il quadro che se ne ricava non può che essere profondamente diverso da quello
più volte prospettato dal Capo di SME, sia in termini di volontà di adeguamento degli organici
del personale civile, ergo possibilità assunzionali, che del supposto miglioramento della funzionalità
delle strutture gestite, soprattutto in chiave futura.
E allora, se questa è la situazione, risulta sin troppo facile dedurre che al di là delle affermazioni
e delle presunte disponibilità manifestate nei confronti delle rappresentanze sindacali
nazionali nel corso degli incontri programmati, sussiste – a giudizio della scrivente – un
serio problema che attiene alla qualità e alla quantità degli interventi in tal senso prodotti e,
quindi, anche alla credibilità stessa dell’istituzione che li promuove.
Questioni che auspichiamo di poter affrontare e chiarire già nel prossimo incontro tra
le parti fissato per il 3 Luglio prossimo.
Con viva cordialità
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Ministero Difesa
Francesco Quinti