UNO SMART-WORKING POCO SMART
Nella giornata del 4 giugno si è riunito l’organismo paritetico per l’innovazione per effettuare il primo monitoraggio sullo smart-working in corso, al fine di monitorare le adesioni pervenute e le criticità rilevate nelle sedi in sperimentazione.
Le adesioni sono state mediamente più elevate nelle sedi del Nord Italia. In qualche sede ci sono state pochissime adesioni. Considerando che siamo in fase di sperimentazione, abbiamo manifestato la necessità di tarare meglio l’istituto, accogliendo le richieste provenienti dai colleghi delle sedi in sperimentazione.
A tale scopo, abbiamo chiesto:
1) di consentire lo smart-working a tutti gli ispettori e a chi ha la rappresentanza in giudizio sia in entrata che in uscita;
2) di consentirlo anche a coloro che hanno l’orario con i due rientri, non solo a chi sceglie le 7h e 12’;
3) di eliminare il vincolo dell’abitazione privata, non presente in molti altri accordi (da ultimo quello siglato pochi giorni fa proprio al Ministero del Lavoro…);
4) di applicare tali variazioni da subito, per vederne gli effetti, proseguendo la sperimentazione per altri tre mesi con le nuove regole.
Nessuna di queste proposte è stata accolta dall’Amministrazione, che ha invece manifestato l’intenzione di proseguire la sperimentazione con le modalità attuali per tutto il mese di giugno. Ai primi di luglio si terrà una nuova riunione dell’organismo, per valutare se apportare cambiamenti o meno.
Con riferimento alla sperimentazione dell’orario di lavoro, ci è stato ribadito che ai primi di luglio, l’orario sperimentale si estenderà a tutte le sedi. Sul punto, però, abbiamo chiesto di avere una rendicontazione di quanto finora si è realizzato e abbiamo segnalato che, in particolare il personale ispettivo aveva apprezzato l’introduzione dell’orario destrutturato, ritenendo invece un enorme passo indietro e un ritorno al passato l’eliminazione di quella novità. Abbiamo chiesto, pertanto, il ritorno all’orario destrutturato per le attività che lo consentano. Ancora una volta l’Amministrazione si è trincerata dietro alle necessità di riattivare l’orario destrutturato solo dopo che sarà operativo il fantomatico – o famigerato? – sistema informatico di rilevazione delle presenze … Sul punto mettiamo subito le mani avanti: non accetteremo forme di controllo a distanza dell’attività lavorativa, sia chiaro.
Piuttosto che lasciarsi ossessionare dal controllo dei dipendenti, l’Amministrazione dovrebbe concentrarsi sul raggiungimento dei risultati e, ancor prima, sull’organizzazione e pianificazione del lavoro. Invece, temiamo che non essendo in grado di organizzare il lavoro dei propri dipendenti, preferisca la vecchia logica del lavoro “per adempimenti” a quella del lavoro “per risultati”.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL INL
Matteo Ariano