Puniti anziché premiati. Accade ai circa 35 mila dipendenti dell’Agenzia delle Entrate che lo scorso anno hanno registrato un record di incassi ma, allo stesso tempo, sono stati penalizzati dalla mancata erogazione del salario accessorio. Grazie alla professionalità e all’efficienza dei suoi dipendenti, infatti, ammonta a più di 19 miliardi l’incasso dell’Agenzia delle Entrate nel 2018. Ma invece di essere premiati, dal 2016 i lavoratori sono in attesa del proprio salario accessorio. Per queste ragioni scenderanno in piazza, il prossimo 2 aprile, con questa motivazione: la mancata definizione ed erogazione delle risorse relative ai Fondi di Amministrazione 2016 e 2017. Appuntamento a Roma davanti al Ministero dell’Economia e Finanze, dalle 9.30 alle 12, e altre iniziative di mobilitazione di carattere regionale.
Portano a 16,2 miliardi gli incassi dei controlli fiscali 2018 (l’11% in più rispetto all’anno precedente in cui si era arrivati ai 14 miliardi e mezzo), a cui si aggiungono 3 miliardi di entrate straordinarie, per un ammontare di 19,2 miliardi di euro. Ottime anche le potenzialità dimostrate nel contrasto all’evasione fiscale: in soli due mesi sono stati bloccati ben 688 milioni di euro di falsi crediti Iva. Valori comunicati dalla Stessa Agenzia e dal Ministro Tria lo scorso 18 marzo, occasione nella quale più di un migliaio di lavoratori degli Uffici di Roma ha partecipato alla grande manifestazione unitaria che si è svolta presso la sede dell’Agenzia, in concomitanza con la presentazione dei risultati, chiedendo a gran voce l’immediato sblocco delle somme del salario accessorio anni 2016 e 2017 nonché l’immediata conclusione della terza tranche delle progressioni economiche.
Anche sul servizio all’utenza, si registra un netto miglioramento. Sono infatti sempre più rapidi – e digitali – i servizi al cittadino. Nel 2018 sono stati erogati rimborsi a famiglie e imprese per un ammontare di 17 miliardi e mezzo di euro (+8% rispetto all’anno precedente). Cresce l’utilizzo dei servizi online, con ben 8,4 miliardi di utenti registrati ai servizi telematici dell’Agenzia (+20% rispetto al 2017).
Eppure dei risultati tanto evidenti non bastano ad invertire la rotta intrapresa dal 2016 a danno delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia. Infatti da ormai 3 anni gli viene negato l’accesso al proprio salario accessorio. Puniti invece che premiati per l’ottimo lavoro svolto. Queste le ragioni per cui, dopo un tentativo di conciliazione al Ministero del Lavoro che ha dato esito negativo, il prossimo 2 aprile scenderanno in piazza, con tutte le sigle sindacali al seguito per lo sciopero nazionale di tutto il personale.