On.le Dott. Vittorio Ferraresi
Sottosegretario alla Giustizia
Dott. Fulvio Baldi
Capo di Gabinetto
Dott. Giuseppe Corasaniti
Capo Dipartimento per gli affari di giustizia
Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria
Abbiamo preso atto con stupore e sconcerto della nota del 12 marzo del Direttore Generale Ufficio I di Codesto Ministero, condivisa anche dal Direttore Generale del Personale, recante a oggetto “Linee guida per i corsi di formazione per gli addetti alla notifica a mezzo posta degli atti giudiziari e delle violazioni del codice della strada”. In detta nota si stabilisce che “Nell’ambito della sessione pratica avrà anche luogo l’affiancamento dei discenti al personale UNEP addetto alle attività di notificazione degli atti giudiziari (in numero non superiore a tre discenti per ogni unità di personale). L’affiancamento avrà la durata complessiva di sei ore e si svolgerà nell’area territoriale di competenza della società abilitata”.
Risulta incomprensibile in base a quale declaratoria professionale si intenda adibire il personale di questo ministero a compiti di formazione di operatori postali privati. Si sottolinea, peraltro, che l’attività effettuata dall’agente postale non corrisponde affatto a quella dell’ufficiale giudiziario, che opera secondo le modalità di cui agli artt. 137 e segg. del codice di procedura civile. Tra l’altro l’ufficiale giudiziario DEVE prendere visione del contenuto dell’atto per attestare la conformità della copia notificata all’originale reso alla parte istante. In caso di presenza di soggetti estranei durante la fase di notificazione si pongono pertanto anche problematiche serie di privacy per il cittadino destinatario. Si osserva, infine, che tale anomala previsione di prestazioni professionali risulta oltremodo beffarda, in quanto rivolta a personale al momento in stato di agitazione per le ripetute e intollerabili mortificazioni professionali subite negli ultimi anni, inclusive dell’inaccettabile trascuratezza di Codesto Ministero nell’attuazione delle misure minime di modernizzazione degli uffici (ad esempio l’applicazione della riforma approvata dal parlamento nel 2014 dell’art. 492 bis). Ci consta altresì sottolineare che l’applicazione del cosiddetto “Progetto Tablet”, con la digitalizzazione della notificazione – progetto in attesa di sperimentazione da tempi biblici – consentirebbe di eliminare completamente i disservizi e le lungaggini legate al sistema di trasmissione postale, spesso causa di ritardi e rinvii nei procedimenti giudiziari. Ma evidentemente queste argomentazioni non sono ritenute di tale rilevanza da comportare una dignitosa accelerazione dei tempi di implementazione delle tecnologie del XXI secolo anche all’UNEP, con l’inserimento organico di tale ufficio all’interno del Processo Civile Telematico. Ma è tutto il mondo UNEP che interessa poco a codesta Amministrazione, come dimostra la mancata riconvocazione del tavolo tecnico su tale importante settore della Giustizia il quale, convocato a fine 2018, è stato messo da parte senza alcuna motivazione.
Nel comunicare che è nostra intenzione invitare il personale a non prestarsi alla suddetta indebita attività, aggiungiamo quest’ultimo capitolo alla lista delle doglianze che ci hanno indotto a proclamare lo stato di agitazione e a ragionare sui successivi necessari passaggi.
Roma, 25 marzo 2019
FP CGIL CISL FP UIL PA
Meloni Marra Amoroso