PRIME INIZIATIVE DI LOTTA A TUTELA DI TUTTI I LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA
La gravissima situazione che si registra in tutti i dipartimenti della Giustizia è ben nota a tutti ed ancor più a chi ogni giorno svolge la propria attività lavorativa negli uffici giudiziari, nelle strutture penitenziarie di adulti e minori, negli uffici di esecuzione penale esterna, negli archivi notarili. Tuttavia fornire qualche dato ufficiale, disponibile al momento solo per l’organizzazione giudiziaria, può ben far comprendere, in aggiunta a quanto già illustrato nel comunicato sulla proclamazione dello stato di agitazione, che cosa sta succedendo e perché il sindacato confederale si è mobilitato a difesa dei lavoratori. Tale dato, che riguarda la situazione delle scoperture di organico negli uffici giudiziari, è stato trasmesso dal Ministero al Parlamento ma non alle parti sociali: al 7 gennaio 2019 le vacanze di organico erano pari a 9.573 unità, il 21,93% della dotazione organica (al netto delle nuove assunzioni); solo nel 2018 ci sono state 2.330 cessazioni dal servizio; in conseguenza dell’età avanzata del personale e quindi non solo per l’applicazione della cd quota cento, secondo le proiezioni del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, nel triennio 2019/2021, ci saranno 10.685 pensionamenti e di questi 7.158 nel solo 2019. Nella sostanza in tutti i distretti il personale in servizio negli uffici giudiziari risulterà in pratica dimezzato entro il 2021.
È evidente che la responsabilità di questo sfascio è amministrativa/politica e che le conseguenze ricadranno, oltre che sulla cittadinanza in termini di quantità e qualità del servizio offerto, anche e soprattutto sui lavoratori che resteranno in servizio, i quali inevitabilmente saranno chiamati a lavorare il quadruplo a parità di retribuzione, specie accessoria, e senza avere quei riconoscimenti economici (progressioni economiche) e giuridici (cambi di profilo, dentro a tra le aree), che l’accordo del 26 aprile 2017 aveva disegnato e la cui realizzazione con i vuoti di organico che si stanno creando diventa ancora più difficile se non impossibile.
In questo sfascio totale per FP CGIL CISL FP e UIL PA sono inevitabili urgenti interventi normativi da parte del Governo pena la chiusura degli uffici. Ma c’è un rischio, tutt’altro che remoto, ossia quello che gli interventi siano volti esclusivamente al reclutamento di nuovo personale. Se le nuove assunzioni sono indispensabili, FP CGIL CISL FP e UIL PA hanno però il dovere di rappresentare che PRIMA BISOGNA TUTELARE I LAVORATORI INTERNI e pertanto chiedono che gli interventi normativi, oltre a prevedere assunzioni di personale, contemplino anche misure atte a:
1) Favorire l’attuazione dell’accordo del 26 aprile 2017 attraverso:
a. il finanziamento di progressioni economiche ulteriori rispetto a quelle già concordate (terza procedura);
b. la realizzazione delle progressioni giuridiche nelle aree ossia i cambi di profilo attraverso lo strumento della flessibilità;
c. la realizzazione delle progressioni tra le aree ossia transito degli ausiliari in area seconda e passaggio dei contabili e degli assistenti informatici e linguistici in area terza;
2) Realizzare lo scorrimento integrale delle graduatorie per funzionari giudiziari e funzionari NEP formate in applicazione dell’art.21 quater della L.132/15 anche in considerazione del fatto che le maggiori scoperture si determineranno proprio in area terza nelle figure del funzionario giudiziario e del funzionario NEP;
3) Attuare l’art.492 bis CPC sì da consentire agli ufficiali giudiziari il collegamento telematico diretto alle banche dati delle pubbliche amministrazioni per la ricerca dei beni da pignorare nonché superare definitivamente la dicotomia di mansioni tra Funzionario NEP ed Ufficiale Giudiziario, divenuta anacronistica dopo l’emanazione dell’art.21 quater della L. 132/2015;
4) Favorire il potenziamento dell’Amministrazione Centrale la quale, falcidiata dai pensionamenti, ingolfata dalle procedure concorsuali straordinarie (concorso per assistenti giudiziari, procedura ex art. 21 quater, progressioni economiche ecc.) ed appesantita dalle nuove procedure telematiche, necessita come non mai di nuove risorse umane;
5) Realizzare il RIFINANZIAMENTO del FUA, come richiesto da oltre dieci anni, attraverso la reinternalizzazione del servizio del recupero crediti di giustizia e pene pecuniarie, destinando quota parte delle maggiori entrate al salario accessorio dei lavoratori, attraverso la modifica della legge istitutiva del FUG, trasferendo al FUA quota parte delle somme di spettanza della Giustizia, ovvero attraverso un aumento del contributo unificato, facendo confluire nel FUA quota parte delle maggiori entrate;
6) Ampliare la dotazione organica dei Contabili e Funzionari Contabili, tenuto conto che, ad esempio, buona parte delle spese di giustizia non viene recuperata per carenza di personale e cade in prescrizione, con grave danno per l’erario;
7) Interpelli per tutte le figure professionali, considerato che da troppi anni non ne è stato svolto alcuno;
8) Attuare la stabilizzazione di tutto il personale precario attraverso procedure dedicate, nonché la stabilizzazione del personale comandato da altre PP.AA. – come previsto dal CCNL 2016/18, art. 51, co.5 – , la immissione nei ruoli, a domanda, di personale di altre PP. AA. che ha già lavorato in posizione di comando presso gli uffici giudiziari, la trasformazione il full time del personale transitato nell’amministrazione giudiziaria con rapporto part time.
Non sono stati forniti dall’Amministrazione alcun dato sulle attuali vacanze di organico e su quelle previste nel triennio. Infatti nulla si conosce in merito all’emanazione del piano di fabbisogno triennale (2019-2021) alla luce delle linee di indirizzo di cui al decreto 8 maggio 2018, nonostante le ripetute richieste di informazioni formulate da queste OO.SS. Seppur i dati delle carenze di organico risultino inferiori rispetto all’Organizzazione Giudiziaria anche la situazione del DAP e del DGCM risulta assolutamente allarmante. La particolare attenzione inizialmente prospettata dalla nuova compagine politico/governativa al sistema dell’esecuzione penale intra ed extra murario è stata
totalmente disattesa; gravissima è la condizione operativa in cui versano le strutture penitenziarie e gli Uffici di esecuzione penale esterna lasciati in completo stato di abbandono e in continua emergenza lavorativa. La gravissima carenza di personale sta mettendo a dura prova operativa le professionalità afferenti ai due contesti gravate ulteriormente anche dai molteplici compiti che i recenti interventi normativi hanno loro demandato. La situazione che risulta evidentemente critica necessita di una particolare attenzione considerato il delicato e peculiare contesto. Le riduzioni dei dipendenti appartenenti al comparto funzioni centrali, attuate negli ultimi anni dalle molteplici norme, che hanno di fatto tagliato le dotazioni organiche, hanno determinato la necessità di un confronto costruttivo sugli organici che ad oggi non è ancora inspiegabilmente avvenuto; ciò al fine di ottenere un rilancio della programmazione del “reale fabbisogno” di personale. Nelle amministrazioni penitenziarie (DAP e DGMC), che hanno subito una radicale ristrutturazione organizzativa operata negli ultimi anni a costo zero ossia senza l’investimento di significative risorse, anche umane, particolarmente pesante è la situazione relativa ai profili dell’area contabile ove è necessario intervenire con estrema urgenza al fine di evitare la paralisi del funzionamento delle strutture; inoltre è drammatica la carenza di quelle professionalità fondamentali al rispetto del mandato istituzionale cui si riferiscono le due amministrazioni (art. 27 della Costituzione) ci riferiamo a quelle “trattamentali” (educatori ed assistenti sociali), nonché tecniche ed amministrative. Non si è mai potuto procedere ad un ricambio generazionale del personale cessato dal servizio in quanto – a causa di modifiche normative – negli ultimi anni viene assunto un solo lavoratore a fronte di 4 dipendenti cessati dal servizio (cd turn over). Si tratta di una problematica di non poco conto, ma non vi è alcun intervento finalizzato alla sua soluzione. Inoltre nei settori in questione peculiare è la problematica che riguarda il personale di Polizia Penitenziaria cessato dal servizio per gravi motivi di salute che pur gravando sulle dotazioni organiche della Polizia Penitenziaria, in virtù della norma di riferimento, transita nei ruoli del Comparto Funzioni Centrali determinando ricadute negative sia alle dotazioni organiche della Polizia Penitenziarie che a quelle del CFC risultanti paradossalmente entrambe in esubero. Mentre per l’organizzazione giudiziaria qualche iniziativa il Ministero la sta già prendendo, come dimostra l’emendamento all’art. 14 del DL 4/2019 approvato dal Senato, il quale autorizza il dipartimento ad assumere 1300 lavoratori di area seconda e terza dal 15 luglio pv (ma, eccezion fatta per gli idonei al concorso per assistenti giudiziari, non si comprende dove si troveranno questi lavoratori se non, dopo mesi o anni, attraverso l’espletamento di nuovi concorsi), per l’Amministrazione Penitenziaria e quella della Giustizia minorile e di Comunità nessuna iniziativa, al momento, sembra intervenire. FP CGIL CISL FP e UIL PA, per dette articolazioni dipartimentali richiedono urgenti provvedimenti normativi volti a consentire nuove assunzioni, soprattutto attraverso concorsi pubblici, per rafforzare l’organico di quelle professionalità “strategiche” e necessarie per la realizzazione del mandato istituzionale di riferimento delle due amministrazioni (Funzionari di servizio sociale, educatori, Funzionari giuridico pedagogici, contabili, funzionari contabili, funzionari dell’organizzazione e delle relazioni, funzionari amministrativi, assistenti tecnici, assistenti informatici).
FP CGIL CISL FP e UIL PA chiedono inoltre la estensione dell’art. 21 quater L.132/15 anche ai contabili, agli assistenti informatici e linguistici ed agli assistenti di area pedagogica che operano nei dipartimenti in questione trattandosi di personale della Giustizia . Ma prioritariamente FP CGIL CISL FP e UIL PA chiedono per il DAP e il DGMC una norma che risolva l’incresciosa problematica questione della detrazione della Indennità penitenziaria a causa dei giorni di malattia che ha interessato il personale delle funzioni centrali ed escluso quello appartenente al Comparto sicurezza ( Corpo di Polizia penitenziaria e i Dirigenti di Istituto penitenziario). Tale questione sta determinando conflittualità interprofessionali e acuendo la rigida separazione tra i due comparti il cui personale si
trova a prestare servizio nelle medesime strutture.
Ben nota, viceversa, è la situazione degli Archivi Notarili. Questa amministrazione soffre di un grave sottodimensionamento degli organici determinato dal taglio subito in conseguenza della applicazione delle leggi sulla spending review. Nello specifico gli archivi notarili sono l’unica amministrazione ad aver subito i tagli non sull’organico dell’amministrazione centrale bensì sull’organico complessivo di tutta l’amministrazione. La stessa, inoltre, ha avuto di recente, ope legis, un incremento considerevole delle competenze e, quindi, dei carichi di lavoro. Orbene tutti i tentativi posti in essere per incrementare l’organico anche da parte della stessa Direzione Generale degli Archivi Notarili non hanno avuto successo benché questa amministrazione, in ragione della sua autonomia finanziaria e delle ingenti entrate che ottiene attraverso i servizi erogati all’utenza, può pagarsi interamente il costo dell’aumento di organico senza alcun onere per le casse dello Stato. È evidente che, stante l’insufficienza dell’attuale organico (520 unità) a garantire la funzionalità dei circa cento uffici esistenti sul territorio nazionale, si dovrà procedere ad una chiusura di alcune sedi nella ipotesi in cui non si riveda al rialzo, ope legis, l’organico dell’amministrazione. Ed è proprio questa la prima richiesta di FP CGIL CISL FP e UIL PA: una norma che preveda l’ampliamento dell’organico degli Archivi Notarili di almeno cento unità, in attuazione del progetto predisposto dalla stessa Direzione Generale della predetta amministrazione. FP CGIL CISL FP e UIL PA chiedono inoltre una norma che consenta il rifinanziamento del FUA attingendo a quota parte delle entrate dell’amministrazione che, allo stato, vengono integralmente versate alla Cassa Depositi e Prestiti.
FP CGIL CISL FP e UIL PA ritengono necessario informare della situazione della Giustizia lavoratori e cittadinanza. Per tale motivo invitano i Segretari Regionali e Territoriali in indirizzo ad acquisire dai capi degli uffici i dati sulle scoperture di organico, attuali e potenziali, al fine di valutare l’impatto a livello locale dei prossimi pensionamenti sulla funzionalità degli uffici del Ministero della Giustizia operanti sul territorio. A tal fine vorranno richiedere anche un incontro al Prefetto e dare notizia ai cittadini mediante comunicati stampa. Inoltre vorranno convocare unitariamente nei principali uffici assemblee dei lavoratori anche con la partecipazione dei rappresentanti nazionali al fine di rendere edotti nel dettaglio i lavoratori sulla situazione attuale della Giustizia e sugli sviluppi a partire dai contenuti del prossimo incontro con il Ministro già fissato per il 2 aprile p.v.
FP CGIL CISL FP e UIL PA si riservano di indire tre Assemblee Nazionali Unitarie, con la partecipazione contestuale dei Coordinatori Generali, in date e luoghi da definire, nonché l’adozione di ulteriori iniziative per realizzare la tutela piena dei lavoratori della Giustizia, quanto mai necessaria in questo periodo di crisi.
CON E PER I LAVORATORI DELLA GIUSTIZIA PER UNA GIUSTIZIA EFFICIENTE
AL SERVIZIO DEI CITTADINI
FP CGIL CISL FP UIL PA
Meloni Marra Amoroso