Periodicamente, il decisore politico del momento decide di riversare sull’Inps nuove incombenze.
La prossima scadenza che l’Istituto è chiamato a fronteggiare è “Quota 100”.
Forse sarebbe stato meglio rappresentare al decisore politico del momento la situazione di grave carenza di personale e di aumento dei carichi di lavoro in cui versa l’Inps, piuttosto che assecondarlo per l’ennesima volta e “scaricare” sulle spalle dei lavoratori quest’ulteriore urgenza. In tal senso, ci pare poco convincente il messaggio Hermes 1008 dell’11 marzo, non solo perché la liquidazione delle pensioni in via straordinaria – senza la disponibilità nell’archivio Unilav dei dati relativi alla cessazione – rischia di aumentare di indebiti il carico di lavoro degli uffici, ma anche perché finisce col creare una disparità di trattamento fra cittadini in merito alla liquidazione della pensione cui si ha diritto. Se, infatti, si dà precedenza alle pensioni con quota 100 si finisce per mettere in coda tutti gli altri, che continueranno ad attendere la liquidazione della propria prestazione pensionistica.
Per garantire la liquidazione delle pensioni con quota 100 con decorrenza 1° aprile, diversi dirigenti territoriali stanno comunicando – con le modalità più disparate – l’esigenza di aperture straordinarie. Come già capitato in passato, noi riteniamo logico – e consono a un corretto sistema di relazioni sindacali – convocare al più presto tavoli di contrattazione con le OO.SS. territoriali e, prospettata la situazione, trovare assieme un modo per fronteggiarla, circoscrivendola ad alcuni limiti, quali ad esempio:
– volontarietà dell’adesione allo straordinario;
– definizione della tempistica, in particolare prevedendo un piano di lavoro straordinario dal lunedì al venerdì ed escludendo categoricamente la domenica;
– l’entità e la certezza preventiva delle risorse con cui finanziare le ore di lavoro straordinario;
– il numero minimo di lavoratori necessario per tenere aperta la sede.
Per il futuro, chiediamo maggiore rispetto nei confronti delle colleghe e dei colleghi dell’Istituto – che non sono pedine da muovere in base ai bisogni del momento – e maggiore attenzione alle relazioni sindacali – che sono un momento di proficuo confronto e non un evitabile adempimento burocratico.
Roma, 12 marzo 2019
FP CGIL/INPS CISL FP/INPS UIL PA/INPS
Matteo ARIANO Paolo SCILINGUO Sergio CERVO