Per effetto del prossimo conguaglio fiscale centinaia di lavoratori civili del Ministero della Difesa subiranno una pesantissima decurtazione dello stipendio di febbraio, arrivando a percepire metà o addirittura un terzo della propria retribuzione. Lo denunciano i sindacati di categoria Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Confsal che ieri, nel corso di un incontro col Ministro Trenta, hanno appreso che nulla potrà essere fatto per dilazionare la quota che sarà trattenuta sulla mensilità di febbraio.
“Pur riconoscendo la legittimità del conguaglio fiscale imposto alle retribuzioni, evidenziamo l’inaccettabile situazione venutasi a creare a danno dei lavoratori – specificano le quattro sigle sindacali -, peraltro evitabile se solo fosse stata ascoltata la voce delle rappresentanze sindacali (che da anni denunciano invano i continui problemi nelle buste paga dei dipendenti a causa delle deleterie procedure informatiche centralizzate utilizzate dai diversi organismi preposti). L’Amministrazione della Difesa non solo non ha saputo monitorare quanto stava accadendo per tempo, ma nemmeno si è posta il problema di favorire la rateizzazione delle somme da restituire (che nello specifico ammontano in media a circa 600 euro procapite solo per la mensilità di febbraio, e a cui si aggiungono ulteriori 400 euro per quella di marzo, cifre che finiranno per pesare enormemente sui bilanci familiari dei lavoratori, considerato che si tratta di dipendenti con stipendi che a fatica superano i 1.200/1.300 euro mensili)”.
“Adesso basta, è ora di finirla di giocare sulla pelle di lavoratori che quotidianamente assicurano la funzionalità dei delicatissimi servizi richiesti dalle Forze armate della Difesa senza che i vertici politici del Dicastero, evidentemente troppo distratti da altre questioni, mostrassero un minimo di sensibilità istituzionale” denunciano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil pa e Confsal.