INPS: Unitario – Il “Nasone ” di pinocchio

01 Febbraio 2019

IL “NASONE” DI PINOCCHIO!

“Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità” affermava il famigerato Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda del Terzo Reich.
Ebbene in questi giorni, divulgata con il nostro comunicato del 29 gennaio scorso la notizia dell’impugnativa della determinazione presidenziale n.153/2018 sulla definizione del Piano dei fabbisogni di personale INPS per il triennio 2018/2020, si è diffusa sui social, Facebook, Twitter e WhatsApp, su iniziativa di qualche Pinocchio (è proprio il caso di usare questo epiteto) che, per miseri interessi di bottega sindacale, raccogliere qualche consenso tra i nostri futuri colleghi attraverso il discredito altrui condito di menzogne, la “voce” secondo la quale le Organizzazioni Sindacali, promotrici del ricorso volto ad ottenere la declaratoria di illegittimità dell’atto presidenziale “incriminato”, vorrebbero ostacolare l’assunzione di nuovo personale nel nostro Istituto arroccandosi in battaglie corporative di retroguardia ad esclusiva tutela di chi già opera nei ruoli dell’Istituto.
Nulla di più falso ed i fatti, testardi, lo dimostrano nella loro oggettività con buona pace di quel Pinocchio, del tutto avulso dal nostro Istituto, che non vede l’ora di “dipingere” in negativo le Organizzazioni sindacali all’infuori della propria!
Per l’ennesima volta dobbiamo ripercorrere l’iter dei fatti.
Il 30 novembre 2018, seguendo una modalità operativa in palese contrasto con il CCNL del comparto Funzioni Centrali per le aree professionali che prescrive l’informativa alla organizzazioni sindacali sugli andamenti occupazionali delle singole amministrazioni, informativa da dare nei tempi, nei modi e nei contenuti tali da consentire ai soggetti sindacali “di procedere ad una valutazione approfondita del potenziale impatto delle misure da adottare” (quindi un’informativa precedente l’adozione dell’atto e non suscettibile di “sanatoria” ex-post), il Presidente ha ritenuto, in assoluta autonomia, di adottare un provvedimento dal forte impatto sulle politiche assunzionali dell’INPS senza alcuna interlocuzione con le organizzazioni sindacali calpestando non solo il CCNL del comparto funzioni centrali 2016/2018, ma anche il vigente CCNL dell’area VI (dirigenti, professionisti e medici) che impone forme di confronto molto più stringenti della semplice informativa in tema di consistenza e variazione delle dotazioni organiche. A tali valutazioni si aggiunge la violazione delle norme contrattuali del vigente CCNL area VI in materia di distribuzione del personale professionista tra primo e secondo livello differenziato di professionalità.
È di tutta evidenza che a fronte di queste palesi violazioni, nonostante le sollecitazioni rivolte ai soggetti istituzionali con funzioni di controllo, interni ed esterni all’INPS, ed a prescindere dalle valutazioni di merito sul documento che avremmo voluto esplicitare se ci fosse stata una sede nella quale discutere il provvedimento prima della sua adozione (ad es. avremmo voluto discutere della definizione del fabbisogno ideale a 31.155 unità che riteniamo sottostimato rispetto al volume di prestazioni che l’Istituto è chiamato quotidianamente ad erogare) , noi abbiamo agito a tutela del CCNL e delle prerogative che il contratto riconosce alle organizzazioni sindacali: esistono delle regole e vanno rispettate da tutti non essendovi soggetti che si collocano al di sopra delle norme in nessun ambito della società civile!
Quanto alla velenosa accusa, fomentata dal solito Pinocchio molto attivo sui social, ma scarso conoscitore dell’INPS essendo esterno al nostro Istituto, secondo la quale, attraverso l’impugnativa della determinazione presidenziale n.153/2018, vorremmo impedire l’ingresso nella nostra Amministrazione di nuovo personale (accusa risibile e che rispediamo volentieri al mittente), i fatti, purtroppo per gli “avvelenatori di pozzi”, dimostrano l’esatto contrario.
Infatti se l’INPS ha potuto bandire due concorsi pubblici, nell’arco temporale di pochi mesi (il 24/11/2017 ed il 27/4/2018), ciò è stato reso possibile dal senso di responsabilità di quelle organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto gli accordi del 10 ottobre 2017 e del 21 marzo 2018: senza quegli accordi, che hanno rimesso in moto anche la discussione sulle progressioni verticali per il personale già in servizio, è bene ricordarlo, l’Istituto non avrebbe potuto bandire né il concorso pubblico per assumere 365 C1 né quello successivo, per il quale sono in corso le prove orali, per l’assunzione di 967 C1.
Questi sono i fatti con buona pace di Pinocchio!

 

FP CGIL                           CISL FP                     UIL PA                  CONFINTESA              CIDA
Matteo ARIANO       Paolo SCILINGUO        Sergio CERVO        Francesco VIOLA    Lucio PALADINO

 

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