Centrale per la progettazione di opere pubbliche: l’impegno di Cgil Cisl e Uil per una
buona soluzione, continua.
Nell’ultima stesura della Legge di Bilancio viene prevista una Struttura per la progettazione di beni
ed edifici pubblici e si rimanda ad una Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da
emanarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge stessa, per l’individuazione
della denominazione, della allocazione, delle funzioni e delle relative modalità di organizzazione.
Ancora, una volta individuate funzioni e attività, dovranno essere emanate norme di coordinamento
con la legislazione vigente, in particolare con il decreto legislativo n. 50 del 2016.
Infine, si afferma che, ferme restando le competenze delle altre amministrazioni, la Struttura
svolgerà le proprie funzioni al fine di favorire lo sviluppo e l’efficienza della progettazione e degli
investimenti pubblici, di contribuire alla valorizzazione, innovazione tecnologica, efficientamento
energetico e ambientale nella progettazione e nella realizzazione e manutenzione, ordinaria e
straordinaria, di edifici e beni pubblici, anche in relazione all’edilizia statale, scolastica e
universitaria, sanitaria e carceraria, alla predisposizione di modelli innovativi progettuali ed
esecutivi per edifici pubblici e opere similari e connesse o con elevato grado di uniformità e
ripetitività.
E’ evidente che riposta l’idea iniziale di Centrale per la progettazione di opere pubbliche posta
sotto l’egida del Demanio, il vero tema sarà esattamente quello in cui, appunto, si disporrà
dell’allocazione, delle funzioni e delle modalità di organizzazione.
Noi abbiamo già sostenuto, attraverso un emendamento unitario, come le strutture tecniche in
grado di svolgere quanto suddetto siano già a disposizione dell’Amministrazione senza alcun
bisogno di procedere a superfetazioni di organismi paralleli o contigui: si tratta dei Provveditorati
per le opere pubbliche.
Per quanto ci riguarda prevedere un’altra cosa, qualsiasi altra cosa, correrebbe il rischio di essere,
intanto, un inutile sperpero di denaro pubblico ( a questo porterebbe il duplicare funzioni e uffici),
ma, nello specifico, avrebbe anche il sapore di una forte delegittimazione di strutture che operano
all’interno dell’Amministrazione pubblica e che si vedrebbero condannate, evidentemente prive di
funzioni, ad una lenta, ma inesorabile, agonia.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Paolo Camardella Marimena Casamassima Duilio Carino