Gli esperti riuniti presso l’ILO (International Labour Office) hanno adottato le nuove linee guida per promuovere un lavoro dignitoso nei servizi di emergenza pubblici, per una migliore protezione contro i rischi che i lavoratori dell’emergenza devono affrontare e che riflettono le condizioni spesso estreme
che li affliggono tra emergenze sempre più frequenti e complesse ed, inoltre, in caso di malattia ed infortuni sul lavoro.
Vigili del fuoco, servizi medici di emergenza e personale di ricerca e soccorso, Polizia ed altri servizi regolarmente chiamati a rispondere in caso di emergenza, come forze armate, servizi di sicurezza e sorveglianza, unità di smaltimento di bombe, Governi locali, Corpi e servizi di assistenza, servizi
responsabili del ripristino della fornitura di acqua ed elettricità e professioni affini, come gli assistenti sociali, sono adesso coperti da queste nuove linee guida.
Con il cambiamento climatico ed i disastri associati che crescono sempre più e che divengono ancora più violenti ogni giorno, era urgente prestare particolare attenzione alle condizioni lavorative di questi operatori.
L’incontro è stato presieduto dall’Ambasciatore Dheepak Dhital, Rappresentante permanente del Nepal presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra.
Durante i lavori, i 24 esperti, provenienti da diversi Paesi del mondo (in rappresentanza dei governi, dei datori di lavoro e delle organizzazioni dei lavoratori), hanno messo in evidenza l’ampia gamma di disastri affrontati dagli operatori dei Servizi di Emergenza Pubblica (SEP), tra cui catastrofi naturali, epidemie, eventi meteorologici estremi, incidenti industriali ed attacchi terroristici.
Le nuove linee guida, che saranno sottoposte all’approvazione dell’Organo Direttivo dell’ILO e verranno pubblicate il prossimo mese di novembre, promuoveranno misure coerenti per la preparazione alle emergenze e la prevenzione delle calamità, l’accesso alla protezione sociale ed un controllo più efficace da parte degli ispettorati del lavoro.
Queste linee guida aiuteranno l’ILO, i suoi componenti ed i suoi partner a migliorare la sicurezza ed il benessere di donne e uomini che quotidianamente corrono grandi rischi per salvare vite umane e rispondere alle emergenze.
Poiché questo strumento è stato sviluppato attraverso il dialogo tra governi, datori di lavoro e lavoratori, fornisce una guida realistica e pratica per affrontare le numerose sfide che gli operatori delle emergenze pubbliche devono fronteggiare.
Il documento sottolinea che i cambiamenti nel contesto economico, sociale e della sicurezza in molte regioni hanno reso necessario il potenziamento del servizio pubblico nelle emergenze. Ciò include un approccio globale alla dimensione lavorativa di questi operatori.
I soccorritori affrontano, spesso, rischi importanti e lavorano con orari lunghi ed irregolari.
Tra le altre misure, le nuove linee guida stabiliscono:
Misure per proteggere le lavoratrici ed i lavoratori dell’emergenza da orari di lavoro eccessivi.
Termini e circostanze, comprese le condizioni di lavoro e di ferie, da stabilire attraverso la contrattazione collettiva o il suo equivalente funzionale.
Sforzi per proteggere le lavoratrici ed i lavoratori dell’emergenza dall’impatto dell’austerità fiscale.
Protezione sociale per le lavoratrici ed i lavoratori dell ’emergenza e le persone a loro carico, compresa la copertura assicurativa in caso di malattia professionale, infortunio o morte.
Il diritto ad un salario minimo garantito, che copra le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori dell’emergenza e delle loro famiglie.
Conformità con gli standard di sicurezza e salute sul lavoro.
Oltre alla tensione fisica e psicologica, è stata posta particolare attenzione sul fatto che i pericoli per le lavoratrici ed i lavoratori dell’emergenza includono l’esposizione a detriti, fuoriuscite di materiali pericolosi, aria e acqua inquinata, amianto e radiazioni, oltre a temperature estreme, crollo di edifici, incidenti stradali e rischio di caduta.
Le nuove linee guida sollecitano i Governi a garantire che i principi ed i diritti fondamentali sul lavoro siano applicati a tutte le lavoratrici ed i lavoratori dell’emergenza e ad adottare misure per eliminare il lavoro minorile nei servizi pubblici, in particolare nelle forze armate impiegate in occasione delle emergenze, e per perseguire politiche che eliminino l’uso del lavoro obbligatorio nel servizio pubblico.
Prestano, inoltre, attenzione alla situazione particolare dei volontari impegnati nella risposta alle emergenze.
Infine, rivedono gli orientamenti del 2003 sul dialogo sociale nei servizi di emergenza pubblici ed integrano la raccomandazione n. 205 dell’ILO che copre “tutte le misure in materia di occupazione e lavoro dignitoso adottate in risposta a situazioni di crisi derivanti da conflitti e disastri”.
Questo è solo il primo passo che abbiamo compiuto, adesso sarà necessario fare in modo che il documento venga adottato nei diversi Paesi ed assicurarci che, man mano che si affrontano i disastri e le emergenze, ci si
preoccupi anche delle persone che affrontano queste situazioni e che sono in prima linea nel portare soccorso.
Con questo documento, tutte quelle lavoratrici e lavoratori saranno tutelati ed i Governi dovranno fare in modo di adottare le misure adeguate per farlo.
Possiamo dire che abbiamo raggiunto alcuni risultati importanti:
L’inclusione dei servizi pubblici, dei Governi locali e di altre strutture nella categoria degli operatori dei Servizi Pubblici in Emergenza.
Il riconoscimento del fatto che, in linea di principio, gli operatori ed i servizi dell’emergenza non dovrebbero essere privatizzati. (Questo è un risultato enorme).
Il dovere degli Stati di rispettare i principi ed i diritti fondamentali del lavoro anche per i lavoratori volontari dell’emergenza. Ciò darà alle rappresentanze dei lavoratori uno strumento per organizzarli e, quindi,
richiedere il diritto di negoziazione.
Nel caso in cui non siano autorizzati a scioperare, il diritto dei lavoratori dell’emergenza di accedere a meccanismi di risoluzione delle controversie collettive di tipo imparziale, con tutto ciò che ne consegue.
Il riconoscimento per gli operatori dell’emergenza alla protezione dagli infortuni ogni volta che rispondono alle emergenze, anche se al di fuori dell’orario di lavoro.
Il riconoscimento del diritto degli operatori dell’emergenza di poter rifiutare di affrontare situazioni troppo pericolose. Altre cose molto rilevanti sono:
Il riconoscimento di diversi pareri della Commissione per la libertà di associazione (CFA) e del Comitato di esperti per l’applicazione delle convenzioni e delle raccomandazioni (CEACR), compresi il tempo di riposo e l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata.
Linee guida specifiche e particolareggiate sui DPI, anche nel caso di esposizione a radiazioni, in laboratori caldi (utilizzati per ebola, SARS e altri), amianto ed anche in particolari condizioni estreme di caldo e freddo.
Riduzione della capacità dei Governi di limitare i diritti sindacali durante lo stato di emergenza.
Il dovere di fornire idonee strutture e tempi alle organizzazioni rappresentative delle lavoratrici e dei lavoratori dell’emergenza.
L’utilizzo del protocollo di Sendai per monitorare i progressi per un lavoro dignitoso nei servizi di emergenza.
Tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che mettono a disposizione le loro vite in prima linea meritano il più grande rispetto e la protezione che queste linee guida possono dare.
C’era urgente bisogno di tale guida per educare e motivare ognuno sulle proprie responsabilità nella preparazione e nella risposta alle catastrofi.
Con l’adozione di queste nuove linee guida, possiamo lavorare con i Governi e con i datori di lavoro impegnati nel servizio pubblico in emergenza per creare un vero ambiente favorevole, sicuro e dignitoso per le lavoratrici ed i lavoratori dell’emergenza.
Danilo Zuliani
PSI Firefighters Coordinator
Ginevra 16 – 20 aprile 2018