Dopo la vicenda, il medico e gli infermieri di turno sono stati sospesi dal servizio, mentre sono ancora in svolgimento accertamenti da parte dei Nas, dopo l’annuncio dell’invio da parte del ministro Grillo, e rilievi anche sulla ditta di pulizie che si occupa dell’Ospedale San Giovanni Bosco e sul relativo appalto. Sulla vicenda, ritenuta ‘gravissima’, sono intervenute la Funzione Pubblica Cgil Campania e Napoli: “È l’emblema del degrado organizzativo e dello scadimento delle condizioni di lavoro nel quale versa la sanità in Campania”. Il fatto rappresenta, hanno scritto, un episodio “di degrado e di inciviltà che lede la dignità della persona, che lascia sgomenti i cittadini e che offende le tante lavoratrici ed i tanti lavoratori che quotidianamente si prodigano per garantire la migliore assistenza ai pazienti, in condizioni organizzative e strutturali sempre più difficili”.
Per la Fp Cgil di Napoli e della Campania, “non esistono attenuanti per coloro che dovevano controllare i pazienti e non lo hanno fatto, per coloro che dovevano programmare interventi atti a garantire adeguati livelli di igiene ambientale e non lo hanno fatto. È necessario che si individuino nel più breve tempo possibile le responsabilità di quanto accaduto”. Al tempo stesso, hanno aggiunto, “è doveroso difendere la dignità di migliaia di medici, infermieri e operatori sanitari che svolgono il proprio lavoro con dedizione, professionalità e in modo straordinario, affinché non si rischi, ancora una volta, di fare di tutta un’erba un fascio”.
Sul fronte nazionale, Michele Vannini, responsabile Sanità della Fp Cgil, afferma: “Una vicenda intollerabile che dimostra ancora una volta come garantire adeguati e dignitosi livelli di cura e assistenza sull’intero territorio nazionale sia ancora lontano dal raggiungimento”. Una disparità da colmare, sostiene Vannini. “Non è possibile che sulle questioni della salute ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B. La sanità in Campania, dopo anni di commissariamento, versa ancora in condizioni disastrose che influiscono sulla qualità dei servizi offerti e sull’impegno che le lavoratrici e i lavoratori riversano, a dispetto della situazione di contesto”.
Per queste ragioni, aggiunge il responsabile Fp Sanità, “è ora di intervenire a livello nazionale mettendo al centro il tema della salute a partire dalle necessarie risorse e politiche che rendano esigibile il dettato costituzionale sul diritto alla salute. Queste sono le questioni che abbiamo posto alla base di una richiesta unitaria d’incontro al ministro Grillo che, fino ad ora, non ha ancora trovato il modo di incontrare i rappresentanti dei lavoratori del comparto”, conclude Vannini rilanciando l’esigenza di un confronto con il ministro Grillo.