“Cè bisogno di risorse per tutti. Vanno rinnovati i contratti per le lavoratrici e i lavoratori delle Funzioni centrali dello Stato ma anche per chi è impegnato in Sanità e nelle Funzioni Locali bisogna garantire risorse aggiuntive alle Regioni. Così come c’è bisogno di risorse anche per rinnovare i contratti della Sanità privata accreditata, della cooperazione e del socio sanitario assistenziale”. Così la Fp Cgil commenta le indiscrezioni sulla legge di Bilancio che circolano in queste ore e relative alle risorse per il rinnovo dei contratti pubblici, nel sottolineare come “le risorse per il rinnovo dei contratti dovranno prevedere anche un finanziamento adeguato per garantire il nuovo sistema di classificazione”.
Le risorse che si leggono dalla bozza danno, infatti, spiega la categoria dei servizi pubblici della Cgil, “circa 30 euro di aumento sul 2019 per arrivare a poco più di 50 euro nel 2021 in ragione del fatto che si passerebbe da uno stazionamento di 1.100 milioni per il 2019 che diventano 1.775 milioni nel 2021. Una cifra ben lontana dai 2.850 milioni che erano serviti a riconoscere un aumento medio di 85 euro per l’anno 2018. Ed è per questa ragione, per fare chiarezza, che serve un confronto immediato con il ministro Bongiorno sulla manovra per evitare che alla fine della fiera di annuncino grandi cifre e non si aumentino i salari”.
“Insieme Cisl Fp, Uil Pa e Uil Fpl – prosegue la Funzione Pubblica Cgil – abbiamo lanciato una petizione unitaria, undici proposte per una Pa migliore, sulla quale aspettiamo ancora la convocazione che il ministro della Pa Bongiorno ha annunciato ma senza alcun seguito. Abbiamo proposte specifiche, che vanno dal rinnovo dei contratti al bisogno del varo di un piano straordinario di assunzioni, dal tema pensioni alle questioni relative alla valorizzazione del lavoro pubblico. Sulle proposte sulle quali stiamo consultando i lavoratori e su tutte le vertenze aperte è necessario che il confronto con governo e regioni arrivi in tempi celeri”, conclude la Fp Cgil.