Il 20 settembre u.s. si è tenuto, presso la Direzione Centrale Risorse Umane e Organizzazione, un
tavolo tecnico avente la finalità di definire le casistiche di rendicontazione delle attività istruttorie
esterne nell’applicativo informatico MUV, al quale hanno partecipato i rappresentanti sindacali e i
rappresentanti dell’Amministrazione facenti parte della suddetta Direzione Centrale e dell’ufficio
che gestisce il citato applicativo.
I rappresentati delle organizzazioni sindacali, preliminarmente, hanno ribadito che questo incontro
si è reso necessario a seguito della nota prot. 284672 del 06.12.2017 emessa dalla Direzione
Centrale Accertamento – Settore Governo dell’Accertamento Ufficio Programmazione e
Consuntivazione – con la quale veniva rappresentato “che per “attività istruttoria esterna” riferita
ad accessi, ispezioni e verifiche si è sempre intesa quella direttamente espletata presso i locali
destinati all’esercizio dell’impresa e professioni o presso gli altri locali indicati nei commi 1 e 2
dell’art. 52 del D.P.R. 633/72 …….”, e che quindi il numero delle ore da inserire al MUV dovesse
essere solo quello impiegato per lo svolgimento di tale attività espletata presso la sede del
contribuente controllato. Conseguentemente, posto che la ripartizione del Fondo per le verifiche
(che costituisce una parte dell’FPS corrisposto ai funzionari addetti a tali mansioni) viene ripartito
in base alle ore presenti al MUV per ciascun dipendente, quest’ultimi non si vedrebbero retribuita
la medesima attività svolta, però, per varie motivazioni (richiesta del contribuente, inidoneità dei
locali del soggetto controllato ad ospitare i funzionari, ecc.) all’interno dell’Ufficio, che spesso
costituisce la parte preponderante dell’attività ispettiva.
Facevano, inoltre, notare che tale indennità non viene corrisposta per il disagio dello svolgimento
delle mansioni in una sede diversa dall’ufficio di appartenenza (disagio già remunerato da altre
indennità), ma per remunerare la professionalità dei funzionari, in considerazione della particolare
complessità dell’attività svolta.
Il responsabile dell’ufficio che gestisce l’applicativo MUV, ha precisato che lo stesso è
perfettamente idoneo a svolgere le funzioni per le quali è stato creato (prevalentemente funzioni
statistiche) e cioè idoneo a fornire informazioni sul tipo di contribuenti controllati, sulla tipologia e
importo dei rilievi contestati, ecc. Poi, oltre a ribadire che nella suddetta procedura va
esclusivamente inserito il numero di ore di attività effettuata fuori dalla sede lavorativa di
appartenenza, ha precisato, che il numero delle ore impiegate per l’espletamento del controllo, è
un dato del tutto marginale ai fini dell’attività svolta dal suo ufficio, che non viene utilizzato per
alcuna rilevazione di tipo statistico.
A questo punto sono state ipotizzate due soluzioni:
– Implementare la procedura MUV in modo tale da poter inserire sia le ore impiegate
nell’attività esterna svolte presso la sede del contribuente sia quelle svolte presso la sede
dell’ufficio di appartenenza;
– Prendere, quale parametro per la ripartizione del Fondo verifiche, le ore rilevate, in sede di
ripartizione del fondo per la produttività, quale monte ore dedicato all’attività di verifica, che
comprende sia quelle interne che esterne.
In proposito l’Amministrazione ha evidenziato che la prima soluzione non sarebbe di immediata
attuazione, in quanto bisognerebbe chiedere una modifica dell’applicativo.
Per quanto riguarda la seconda soluzione è necessario un parere dei colleghi che si occupano
della consuntivazione delle lavorazioni, per sapere se tale dato possa essere idoneo per l’utilizzo
proposto.
A tal fine, quindi, è stato deciso di riconvocare entro l’ultima settimana di settembre il tavolo
tecnico.
È stato inoltre evidenziato che detto utilizzo è però demandato ad un accordo tra
l’Amministrazione e le OO.SS. in sede di contrattazione per la ripartizione dei vari fondi.
Fp Cgil Fp Cgil nazionale
Componenti tavolo tecnico LucianoBoldorini
Barbara Peruzzi / Elena Ciola