PROGRESSIONI VERTICALI – NOI CI SIAMO
In vista dell’incontro in cui avvieremo la contrattazione sul CCNI 2018 e, si spera, anche sulle progressioni verticali, ci teniamo a precisare la nostra posizione su quest’ultimo punto e a fare il riassunto delle puntate precedenti.
Esattamente un anno fa, come FP CGIL decidemmo di non firmare l’accordo sulle progressioni, perché
l’Amministrazione non volle vincolarsi, non inserendo alcuna specificazione sul numero dei beneficiari e
restando vaga anche sulla decorrenza dell’accordo. In tutti questi mesi non ci sembra che le cose siano
affatto cambiate.
Qualora il numero dei destinatari per quest’anno sia limitato a qualche decina di persone, considerando che la platea dei lavoratori interessati è ben più ampia, noi chiediamo di attuare – mediante specifico accordo una programmazione triennale nell’arco temporale previsto dal Decreto Madia (2018-2020), così da consentire quanti più passaggi possibili, prevedendo passaggi sia dall’area B verso l’area C, ma anche dall’area A verso l’area B.
Quanto ai criteri, ferma restando la necessità di una selettività, noi riteniamo che essi debbano essere ampi, posto che si rivolgono a persone che svolgono la loro attività lavorativa da moltissimi anni.
Questo vuol dire, per noi, ad esempio, no alla certificazione dell’inglese – neppure come titolo che dà
punteggio, perché scatenerebbe comunque una corsa all’acquisto del titolo, pur di accaparrarsi un posto no all’esclusione delle lauree triennali; previsione di quiz su materie relative all’attività dell’istituto.
In questo modo, avremo una graduatoria selettiva basata su titoli e sulle capacità.
Noi ci siamo e siamo pronti a sottoscrivere accordi, a condizione che siano precisi ed esigibili.
Roma, 20 settembre 2018
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS
Matteo Ariano