“Nel pubblico impiego esiste una legge sulla rappresentanza, manca però la previsione della consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Partiamo da qui ed estendiamola a tutti, proprio come abbiamo previsto nella Carta dei diritti universali del Lavoro”. Così la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, commenta le parole del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi di Maio, oggi alla Camera parlando della ‘riforma dei sindacati’.
Nel settore pubblico, infatti, aggiunge la dirigente sindacale, “da anni abbiamo disciplinato la misurazione della rappresentanza, dando corso anche alle elezioni delle Rsu che quest’anno, nel corso del ventennale dalla loro introduzione, abbiamo rinnovato attraverso un grande momento di partecipazione democratica”. Per Sorrentino, “quello che manca spesso non è la certificazione sulla rappresentatività delle organizzazioni dei lavoratori, che va estesa e generalizzata per garantire la massima trasparenza, ma quella dei datori di lavoro”. Nei settori privati dei servizi pubblici, fa sapere Sorrentino, “che come Fp Cgil rappresentiamo, i tanti contratti che insistono sugli stessi settori sono dovuti alla moltiplicazione delle associazioni dei datori di lavoro. Se il Ministro del Lavoro vuole intervenire sulla materia siamo pronti a collaborare”.
“Vorremmo su questo tema e sull’estensione dell’attuale normativa per il pubblico impiego, includendo anche il pronunciamento dei lavoratori sugli accordi, aprire il confronto con ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, che aveva annunciato di essere disponibile al confronto ma che, sollecitata ancora ieri, ha fatto rispondere che ‘siamo in lista’, a testimoniare quanto poco siano prioritari i lavoratori e i loro rappresentanti per un ministro in carica da circa 50 giorni”, conclude Sorrentino.