Polizia Penitenziaria: Riscontro visita Casa Circondariale Arienzo

13 Aprile 2018

Al Provveditore Regionale A.P. -Campania
Dr. Giuseppe MARTONE

N a p o l i 

E p.c. Al Direttore della Casa Circondariale
Dr.ssa Maria Rosaria CASABURO Arienzo

Oggetto: Riscontro visita C.C. Arienzo .

In data 09/03/2018 una delegazione della FP CGIL composta dal coordinatore nazionale PRESTINI Massimiliano, dal coordinatore provinciale FALZARANO Franco e dalla scrivente, ha effettuato una visita sui luoghi di lavoro nell’istituto penitenziario di Arienzo.

Questa O.S. vuole sottoporre alla sua attenzione le seguenti osservazioni.

Si fa presente che la struttura risale al 1995 eppure necessita in modo visibilissimo di ristrutturazioni urgenti e di adeguamenti per stare al passo con le normative vigenti in materia di “tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Innanzitutto questa O.S. chiede un intervento per l’area all’ingresso che dovrebbe essere definita “portineria” ma di fatto è un raggruppamento confuso di più posti di servizio. Essendo un punto nevralgico dove vengono gestite le aperture dei cancelli (a volte manca l’addetto al block house) annotati gli ingressi, depositate le armi e gli oggetti personali, ci sarebbe la necessita di garantire una maggiore riservatezza o meglio “sicurezza” all’operatore. Invece si tratta di un’unica stanza senza alcuna parete divisoria e dalla quale si accede direttamente ai reparti detentivi e anche alla direzione.

Non vi è riservatezza né sicurezza per il deposito delle armi individuali né per quanto riguarda l’armamento di reparto che è depositato in un armadio blindato in un corridoio ove hanno accesso più persone!

Tutti gli uffici risultano angusti e molto limatati in particolare quelli delle sezioni detentive, riservati agli addetti alla vigilanza dei piani, non rispondono in alcun modo ai caratteri di sicurezza. Come pure si deve sottolineare l’assenza di una mensa di servizio ma anche un posto ove si possa consumare un panino o un caffè. Gli unici distributori di bevande e snack sono posizionati in uno stretto corridoio di passaggio. Da notare che dappertutto mancano i servizi igienici e, dove ci sono, lasciano a desiderare.

Non risultano iniziative volte a migliorare il benessere del personale pertanto si richiedono una serie di interventi di carattere strutturale volti a garantire la sicurezza ed il benessere del personale.

I sistemi di sicurezza risultano insufficienti sia per i controlli interni che per l’area esterna e manca una cd “sala regia” che faccia da fulcro per il controllo dell’istituto, il tutto a scapito della sicurezza dei lavoratori. Importante sarebbe procedere alle elezioni dei rappresentati per la sicurezza, di modo che si possono migliorare le condizioni di sicurezza e di salute sui luoghi di lavoro.

La F.P. CGIL ha già sollecitato la direzione ad intervenire sulla organizzazione interna del lavoro al fine di migliorare le condizioni di lavoro del personale del Corpo di polizia penitenziaria e garantirgli la possibilità di fruire dei diritti soggettivi.

Altra nota dolente è il settore colloqui: andrebbe rivisto con urgenza sono il servizio controllo pacchi poiché detta mansione è effettuata a mano e non con un sistema professionale a raggi X in grado di identificare materiale di vario genere tra cui armi, droghe ed oggetti pericolosi che potrebbero creare rischi per la sicurezza dell’istituto in argomento.

Per quanto riguarda il servizio traduzioni dei detenuti presso i vari tribunali, il carcere di Arienzo è subordinato al N.O. di Benevento logisticamente più conveniente eppure vi è una distanza di circa 30 km, e come se non bastasse, spesso l’istituto di Arienzo deve conferire unità di polizia penitenziaria da aggiungere alla esigua/insufficiente scorta comandata a tale compito.

Invece per quanto riguarda le visite ambulatoriali, l’istituto è sempre subordinato ad un nucleo operativo ma questa volta il mutuo soccorso proviene da S. Maria C.V. ( dalla quale pure vi è una distanza di circa 30 km) ed in questo caso si deve obbligatoriamente garantire 2 unità di scorta. La scrivente O.S. si chiede: ma se è stato creato un nucleo provinciale perché mai si continua ad attingere personale dall’istituto?

Infine dottor MARTONE questa O.S. chiede di valutare la possibilità di lasciare un automezzo presso l’istituto di Arienzo di modo che esso si possa organizzare autonomamente almeno per le visite ambulatoriali, il che eviterebbe all’amministrazione uno spreco di denaro sia per gli spostamenti che per lo straordinario .

Cordiali saluti

La Coordinatrice Regionale Fp CGIL
Polizia Penitenziaria
Immacolata CAFARO

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