SALUTE E SICUREZZA NELLE SEDI:
RISCHIO AGGRESSIONI, COMUNICAZIONE E INDENNITA’ DI SPORTELLO
Non è la prima volta che interveniamo sul tema della salute e della
sicurezza dei lavoratori nelle Sedi.
Da tempo abbiamo chiesto che l’Istituto inserisca, nel Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR) di cui ciascuna sede deve essere dotato, il
rischio aggressioni ai danni dei lavoratori. L’inserimento di questo rischio
all’interno del DVR non è un mero adempimento burocratico, ma fa
scattare degli oneri in capo alla parte datoriale che, avendo riconosciuto
l’esistenza di questo rischio, si deve poi fare carico delle misure da
adottare, specifiche in relazione alla sede (prevedere che il pubblico non
possa circolare liberamente per la sede, ad esempio).
Molto importante e utile sarebbe anche una misurazione dello stress
lavoro correlato, considerando tra i vari fattori di stress i carichi di
lavoro, la pressione dell’utenza, le procedure informatiche non
funzionanti… anche da questa misurazione derivano delle misure che
vanno adottate a tutela della salute dei propri dipendenti.
E’ questo uno dei compiti affidato alla RSU, come prevede il CCNL
sottoscritto, ed è questo il ruolo che, più precisamente, può svolgere
il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).
Oltre a questo, noi crediamo che altre due misure possano essere
adottate: si rende necessario – noi diremmo urgente – razionalizzare i
canali di comunicazione con l’Istituto. Non è possibile che l’utente
esterno abbia più canali di comunicazione e che questi non comunichino
tra di loro. L’effetto pratico di questa disorganizzazione è avere gente
arrabbiata nei confronti dell’incolpevole collega sportellista.
Chiediamo, quindi, che si ponga mano a questa situazione e la si affronti
una volta per tutte, non scaricando inefficienze sulle lavoratrici e sui
lavoratori.
La seconda nostra proposta è di istituire, nel prossimo CCNI 2018,
una specifica indennità per il personale addetto allo sportello.
In questo modo, verrebbe incentivata un’attività da molti colleghi ritenuta
– comprensibilmente – impegnativa, si riconoscerebbe il maggior rischio
per le colleghe e i colleghi che sono a contatto con l’utenza. Naturalmente,
accanto a questa misura, si rende necessaria una adeguata e
preventiva formazione per il personale, così da mettere in condizione i
lavoratori di poter svolgere al meglio un’attività sempre più pressante che
comporta stress e disagio per i lavoratori.
Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL INPS
Matteo Ariano