COORDINAMENTO NAZIONALE INPS
La (DIS) Integrazione degli enti SOPPRESSI
A 6 anni dalla soppressione dell’INPDAP e dell’ENPALS chiediamo all’amministrazione un bilancio di tale integrazione.
Come FP CGIL INPS abbiamo sempre denunciato che la modalità con cui è stata affrontata l’integrazione non ha salvaguardato le professionalità dei lavoratori degli enti soppressi: l’Inps, infatti, ha considerato l’integrazione come momento di sola acquisizione di personale per presidiare proprie attività, senza un’attenta analisi e senza una valutazione relativa ai processi di lavorazione delle attività degli enti soppressi, determinando così un’integrazione del personale a senso unico. La mortificazione del personale coinvolto, insieme a un non adeguato supporto informatico, non poteva non avere ricadute negative sui servizi alla cittadinanza.
Il risultato più evidente di questa mancata integrazione lo abbiamo constatato lo scorso anno, con la nota vicenda del rischio di prescrizione dei contributi previdenziali dei dipendenti pubblici, poi sventato grazie all’intervento sindacale confederale.
Nel contesto socio-economico attuale, la situazione creata ha il grave peso di contribuire alla perdita di fiducia dei cittadini nel sistema pubblico e nello Stato sociale che l’Inps dovrebbe garantire.
Fin dall’inizio, il nostro grande timore era che tale integrazione si concretizzasse in una mera sommatoria dei 3 Enti, senza apportare miglioramenti alla qualità delle prestazioni e dei servizi offerti dai singoli enti previdenziali. Non avremmo mai potuto immaginare i ritardi nelle liquidazioni delle pensioni ex Inpdap ed ex Enpals che si sono, invece, determinati.
Ora è arrivato il momento di fermarci e di aprire il confronto con i lavoratori per uscire da questa cronica criticità che l’amministrazione ha determinato.
Vista l’attuale situazione di un istituto che non solo non è più vicino in modo ugualitario a tutti i suoi utenti, ma che ha una tempistica diversificata nella liquidazione delle pensioni a seconda se siano Inps,
ex Enpals o ex Inpdap, riteniamo necessario e anzi urgente istituire un organismo paritetico che studi, analizzi e verifichi le criticità determinate dall’integrazione, elaborando idonee soluzioni per ripristinare un sistema di eguaglianza tra i cittadini nel loro diritto all’esigibilità dell’erogazione della prestazione previdenziale e che ripristini pari dignità tra i lavoratori e i processi lavorativi interessati.
Questo perché riteniamo oramai urgente individuare soluzioni di ampio respiro e non soluzioni-tampone, come potrebbe essere, ad esempio, l’assunzione a tempo determinato di lavoratori al fine di
risistemare le posizioni previdenziali dei dipendenti pubblici.
Se l’amministrazione dovesse continuare su questo con la sordità finora dimostrata, attiveremo una vertenza che non riguarderà solo i lavoratori dell’istituto ma avrà valore confederale, perché in gioco
c’è la garanzia dei cittadini italiani del diritto alla previdenza.
Nel pomeriggio l’amministrazione ci ha convocati per un incontro avente all’ordine del giorno l’estratto conto certificativo della gestione pubblica.
Vi terremo aggiornati sugli esiti della riunione.
Roma, 20 febbraio 2018
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
INPS Matteo Ariano