Firenze, i fatti e gli inutili protagonismi
La difficile situazione dei colleghi della sede di Firenze, purtroppo da molto tempo nota, è precipitata con la notizia del crollo di parte di un soffitto del secondo piano, fortunatamente senza danni alle persone. Una possibile risposta delle parti sociali poteva essere l’uso strumentale dell’accaduto la manifestazione di rabbia e stupore, magari incriminando lo stesso Ente così da esporlo al pubblico ludibrio. Atteso che non giova davvero a nessuno individuare i responsabili solo per puntarvi il dito contro e chiederne la testa, con la stessa saggezza, pacatezza e determinazione mostrata dai diretti interessati riuniti in assemblea, abbiamo immaginato di coinvolgere i Vertici dell’Istituto per trovare una soluzione definitiva e per individuare immediati rimedi capaci di restituire serenità ai colleghi.
E’ l’attuale, infatti, una situazione surreale, difficile e che necessita di essere affrontata INSIEME evitando tentativi mal congegnati di ergersi a giudici o tuttologi perché le responsabilità dell’accaduto andranno sicuramente accertate da chi vi ha competenza e non certo da chi ha il dovere, ben diverso, di tutelare i lavoratori: a noi e ai colleghi coinvolti interessa avere certezze rispetto alla futura allocazione e alla data di ultimazione dei lavori peraltro sicuramente gli stessi avrebbero apprezzato più una testimonianza di attenzione comune e condivisa da tutte le Organizzazioni Sindacali che il facile protagonismo dell’invettiva gratuita o della citazione goliardica. Serietà per favore! Perché se la pretendiamo dall’Amministrazione dobbiamo, poi, praticarla anche noi magari favorendo iniziative sindacali opportune affinché si gestiscano fasi come l’attuale con la necessaria determinazione ma con il massimo buon senso.
Dando maggiore concretezza alla nostra riflessione, chiediamo la sollecita convocazione di un tavolo regionale ad hoc per individuare INSIEME all’Amministrazione le diverse criticità conseguenti all’accaduto e promuovere tutte le soluzioni organizzative (delocalizzazioni, telelavoro, smart job…) idonee per far sì che i colleghi non si trovino a dover sopportare ulteriori disagi e che i servizi per l’utenza non ne risentano eccessivamente; c’è da ricordare in proposito che stiamo parlando della quarta sede Inail per grandezza.Siamo certi che i colleghi si impegneranno a fondo come sempre, ma dovremo tener conto degli effetti dell’attuale situazione anche nel medio lungo termine onde scongiurare il rischio di significative ripercussioni sui dati di produzione fino alla completa definizione di questa brutta storia, comunque riconoscendo il disagio patito anche ai fini della certificazione del raggiungimento degli obiettivi assegnati.
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