Si narra che durante la Rivoluzione Francese, durante una rivolta dovuta alla mancanza di pane, la Regina Maria Antonietta avrebbe detto: “Se non hanno più pane, che mangino brioches”.Questa storiella, vera o finta che sia, vuole essere espressione di una situazione di totale scollamento dalla realtà del vertice di una Istituzione ed è stata esattamente questa l’impressione avuta, dopo aver letto il Decreto Direttoriale n. 31 del 14 novembre scorso, a firma del Direttore Generale dell’INL – che si allega -, con cui si costituisce il Centro Studi dell’Attività Ispettiva dell’INL, composto da 11 ispettori (5 ispettori del lavoro, 4 dell’Inps e 2 dell’Inail).Dunque, mentre in tutta Italia è in corso lo stato di agitazione di tutto il personale delle ITL su “questioncelle” come la costituzione dell’INL “a costo zero” – per provare a far partire finalmente e seriamente la macchina finora senza carburante – non c’è niente di meglio da fare che creare un Centro Studi?Ragioni quantomeno di opportunità avrebbero richiesto il rinvio ad altro momento di un’iniziativa simile. Al di là di ciò si pone, dal nostro punto di vista, anche un problema di regole: oltre all’appartenenza dei componenti a ciascuno dei tre Enti (INL, INPS, INAIL), davvero non riusciamo a capire in base a quali criteri siano stati selezionati i membri di questo organismo.Notiamo, peraltro, che tra gli undici componenti, non solo non pare esservi traccia di un ispettore tecnico ma, con estremo stupore, abbiamo notato la totale assenza di donne: si ritiene forse che non esistano ispettrici in grado svolgere questo tipo di attività?Per tutte queste ragioni riteniamo opportuno e necessario il ritiro di un atto simile.Del resto, non è con un fantomatico Centro Studi che si potrà risolvere l’omogeneità di condotta tra ispettori ma, tanto per iniziare, con un dialogo serio e fattivo fra i vertici dei tre Enti coinvolti.Roma, 22 novembre 2017
Il Coordinatore nazionale
FP CGIL INPS, INL e ANPAL
Matteo Ariano