Nei giorni scorsi in molte Sedi dell’Istituto ci si è trovati a dover fare i conti con una nuova emergenza: quella relativa all’Ape Social.
Noi non riteniamo necessario l’ampliamento dell’orario di lavoro a livello nazionale, trattandosi di una situazione emergenziale emersa solo in alcuni territori. Oltre ai dubbi sulla fattibilità economica di una simile opzione – che, ad esempio costringerebbe l’Istituto a dover rivedere molti appalti in essere, tarati sull’orario attuale – pensiamo che sia molto più razionale gestire l’urgenza laddove si sia verificata.
Perciò, anziché scavalcare le OO.SS. come taluni dirigenti territoriali hanno provato a fare, sarebbe molto più logico – e consono a un corretto sistema di relazioni sindacali – convocare al più presto un tavolo di contrattazione con le OO.SS. territoriali e, prospettata la situazione, trovare assieme un modo per fronteggiarla.
I presupposti per un eventuale accordo locale, per quanto ci riguarda sono, tra gli altri:
– la volontarietà dell’adesione allo straordinario;
– la tempistica, in particolare riguardo alla durata dell’emergenza con
l’individuazione del termine;
– l’entità e la certezza preventiva delle risorse con cui finanziare le ore di
lavoro stroardinario;
– il numero minimo di lavoratori necessario per tenere aperta la sede, così da garantire un corretto equilibrio costi/benefici.
Ciò detto, chiediamo a gran voce anche che si metta finalmente mano alla lentezza -oramai cronica- delle procedure informatiche, con interventi strutturali e non con le solite soluzioni tampone.
Inoltre si faccia in modo che i ritardi nel rilascio degli applicativi, che inevitabilmente influiscono negativamente sui tempi di liquidazione delle prestazioni, vengano neutralizzati ai fini della misurazione della produttività. Non è più accettabile che i lavoratori debbano poi operare di corsa fuori orario e poi magari essere anche penalizzati sull’incentivo.
Considerato l’approssimarsi di ulteriori scadenze relative all’APE, sarebbe il caso che la dirigenza locale vi ponga comunque maggiore attenzione, così da scongiurare il ripetersi di emergenze a nostro parere evitabili.
Roma, 9 ottobre 2017
IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL INPS
Matteo Ariano