SIGLATO L’ACCORDO SULLE PROGRESSIONI 2017
Ieri abbiamo siglato l’accordo relativo alle progressioni economiche del 2017. L’ipotesi di accordo, che vi alleghiamo, contiene alcune novità rispetto a quello precedente di cui la più significativa è la scelta del criterio dei quiz a risposta multipla in luogo dei corsi di formazione. Tale scelta è stata dettata da due ragioni:
la prima è l’impatto critico che la diseguale distribuzione delle opportunità formativa ha determinato nell’accordo del 2016. Ancora oggi non abbiamo la conclusione di quel processo e la valutazione di quei titoli ha avuto un esito tanto faticoso quanto discutibile;
la seconda ragione è relativa alla necessità di rispettare i tempi di conclusione del processo almeno con la pubblicazione della graduatoria entro il 31 dicembre, di conseguenza occorre semplificare al massimo le procedure, considerato il numero più elevato di progressioni previste rispetto all’anno passato (5200 progressioni a fronte delle 3200 del 2016).
Il sistema per quiz è già stato adottato in altri accordi, ad esempio l’accordo fatto al MEF, e si è rivelato il più semplice ed efficace, sia rispetto ai controlli che rispetto alla procedura. Il meccanismo è semplice: da un determinato numero di quiz (100) che saranno resi noti preventivamente, ne verranno scelti 30 e ad ogni risposta esatta corrisponderà un punto assegnato. Naturalmente sulla procedura l’Amministrazione dovrà garantire l’accessibilità di tutti i lavoratori e la correttezza della prova. Su questo ci eserciteremo alla ripresa dopo la pausa estiva.
L’altro punto che abbiamo modificato sono i punteggi per l’anzianità nella PA e per l’anzianità nella fascia, portando il primo da 0,25 per anno a 0,75 mentre i punteggi per la fascia di appartenenza partono da 5 e arrivano a 20. Anche in questo caso abbiamo ritenuto di correggere una impostazione che sembrava eccessivamente penalizzante per chi aveva maturato tanti anni di servizio. Su questo punto resta l’incomprensibile esclusione dal calcolo per l’anzianità di fascia del personale comandato che è entrato nei ruoli del Ministero dopo avere maturato diversi anni di servizio sia pure nella posizione di comando. Noi non siamo d’accordo ma abbiamo dovuto registrare l’opposizione dell’amministrazione e della maggioranza del tavolo sindacale. A nostro avviso la valutazione doveva essere quella della permanenza nella fascia, in considerazione del fatto che questo personale ha lavorato per anni per il Ministero, e pertanto ci sembra una ingiustizia non riconoscerlo, e che l’articolo 18 del CCNL parla di anzianità nella fascia e non nei ruoli.
Ma riteniamo che l’aver triplicato il punteggio di anzianità generale e incrementato il punteggio per fascia dia maggiore equilibrio alle voci.
Le questioni che rimangono sospese: con questo accordo si raggiunge il numero di 8500 progressioni complessive rispetto alle 12.050 previste su base triennale. Per concludere il processo sui numeri originariamente concordati occorrerà un altro accordo nel 2018 per circa 3500 progressioni ulteriori. Da un primo calcolo approssimativo resterebbero circa 2500/3000 lavoratori per raggiungere l’obiettivo pieno, ovvero il 100% del personale progredito con la sola eccezione degli apicali di prima area (per i quali contiamo di avviare il passaggio contestualmente a quello della seconda alla terza area con le procedure prevista dalla famosa norma in Testo Unico) e dei neo assunti quest’anno, che non saranno in possesso del requisito minimo previsto dal CCNL. Con una ulteriore spesa più o meno pari a quella che stiamo sostenendo quest’anno per le progressioni (circa 10,11 milioni di euro). Per tale motivo noi rilanciamo la proposta di chiudere il processo interessando la totalità del personale presente nel 2018 e abbiamo chiesto all’Amministrazione di produrre una valutazione rispetto alla quantità di risorse occorrenti. Inoltre specifichiamo che al bando 2017 non potranno partecipare i vincitori del 2016.
Ricordiamo in aggiunta che i criteri concordati tendono a favorire la platea dei lavoratori esclusi dalle precedenti tornate di progressioni in riferimento ai punteggi attribuiti all’anzianità e che tale sistema, pur in presenza di un criterio “ballerino” come i corsi di formazione, ha prodotto nel 2016 un risultato che ha visto il 97% di personale progredito che non aveva avuto la progressione nel 2010. Il 3% registrato di “anomalia” si è addensato soprattutto in quelle posizioni economiche dove i numeri dei potenziali partecipanti erano bassi rispetto ai pensionamenti avvenuti o dove, a seguito del passaggio di area, il personale concorrente partiva alla pari rispetto all’anzianità di fascia.
L’accordo è stato siglato da tutte le sigle ad eccezione della FLP, la quale ha ripetuto il copione dell’anno scorso: ha concordato i criteri sul tavolo tecnico e poi non ha sottoscritto l’accordo sul tavolo politico. Adducendo motivazioni francamente speciose: il numero dei posti messi a concorso per ciascuna posizione economica è ispirato alla logica dell’accordo triennale, con la differenza che quest’anno, anche come segnale rispetto a quello che vogliamo fare nel prossimo anno, abbiamo ritenuto di dare una dotazione minima di posti a posizioni economiche del tutto escluse dalla precedente tornata. Questo è un segnale che riteniamo positivo, altra cosa è invece pretendere di stravolgere l’impostazione imponendo numeri spropositati rispetto al criterio ad alcune posizioni economiche particolari. Pertanto i numeri di ripartizione sono, ad eccezione di quanto specificato sopra, proporzionalmente ripartiti tra le posizioni economiche seguendo il criterio originario. Nella tabella che originariamente ci aveva portato l’amministrazione erano misteriosamente scomparse, rispetto alla tabella del 2016, 500 posizioni da F3 a F4 degli AFAV e circa 200 dagli Amministrativi gestionali sempre F3/F4. Per cui troviamo veramente paradossale la posizione della FLP e visto che ha inaugurato in anticipo la campagna elettorale per le prossime RSU provi a spiegare a questi lavoratori il motivo di una tentata esclusione proditoria e ingiustificata e il tentativo E provi a spiegare il senso della proposta avanzata al tavolo tecnico di mutuare l’accordo sottoscritto alla Difesa, che contiene la pagellina del dirigente.
Pertanto noi riteniamo questo accordo un altro passo avanti significativo, che comporta, in termini percentuali, il coinvolgimento del 60% del personale con la tornata 2016 e quella di quest’anno. Un processo che ci consente di rispettare l’impegno assunto con i lavoratori ed anche di valutare un ampliamento della platea fino al raggiungimento della totalità dei lavoratori. Infine vi informiamo che il giorno 12 settembre avremo la prima convocazione del tavolo tecnico che dovrà valutare i criteri che uniformano i bandi per i passaggi di area, previsti per il triennio 2018/2020, mentre è in procinto di essere emanata la circolare che rinvia la scadenza della mobilità ai primi di settembre. Noi saremo per qualche giorno in ferie, cogliamo l’occasione per augurare una buona estate a tutti i
FP CGIL NAZIONALE MIBACT
Claudio Meloni