19.07.2017 – Si è tenuto oggi all’Aran l’incontro per l’avvio delle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Comparto delle Funzioni Centrali.
L’incontro è stato aperto dall’introduzione del presidente Aran per illustrare l’atto d’indirizzo del governo e individuare un metodo di lavoro per il prosieguo del confronto.La Funzione Pubblica CGIL ha ribadito, in questo primo incontro, che l’atto d’indirizzo rappresenta soltanto la piattaforma delle controparti e pertanto non può ritenersi vincolante per gli esiti del confronto negoziale.In più ha ribadito la necessità di definire il Ccnl del nuovo Comparto delle Funzioni Centrali e non, banalmente, il rinnovo (e la sommatoria) dei Contratti Collettivi dei tre vecchi comparti scaduti nel 2009, richiamando l’esigenza di immaginare un testo contrattuale che esplicherà appieno la sua funzione regolativa nella doppia vigenza contrattuale 2016/2018 e 2019/2021.
A tal fine si è sottolineata la necessità di dedicare la giusta attenzione in particolare sui seguenti temi: il campo di applicazione, la struttura della contrattazione e le relazioni sindacali, la limitazione del ricorso agli atti unilaterali, i diritti individuali delle lavoratrici e dei lavoratori con l’obiettivo di estendere tutele adeguate ai cambiamenti avvenuti nelle pubbliche amministrazioni, un nuovo ordinamento professionale e il conseguente sistema di classificazione, la valutazione e la mobilità, materie ora demandate dalla legge ai contratti collettivi.
Relativamente al welfare contrattuale e alla previdenza complementare si è ribadita la necessità che ogni definizione contrattuale venga supportata da stanziamenti economici aggiuntivi a quelli necessari all’incremento medio a regime delle retribuzioni tabellari “non inferiore” a 85 euro mensili. Analogamente dovranno individuarsi risorse economiche utili a preservare il bonus fiscale di 80 euro per quanti finora lo hanno visto riconosciuto.Nel corso della riunione si è registrata una prima importante convergenza di tutte le organizzazioni sindacali sull’indisponibilità a destinare parte degli 85 euro medi mensili a finanziare istituti contrattuali diversi dagli incrementi della retribuzione fondamentale ivi compresi i fondi di salario accessorio.
La trattativa proseguirà con l’individuazione dell’indice delle materie da inserire nel nuovo Ccnl e le modalità operative di prosieguo del confronto, eventualmente anche con l’attivazione di specifici tavoli di approfondimento tecnico sulle singole questioni.