MIBACT: rinviata la data di scadenza del bando di mobilità – comunicato

03 Luglio 2017

La prima notizia è il rinvio della data di scadenza del bando di mobilità al 24 luglio. La seconda è che sui punti controversi di applicazione dell’accordo c’è stato un primo chiarimento. Nel cui ambito abbiamo evidenziato le numerose criticità che ci sonostate segnalate in questi giorni e sulle quali abbiamo chiesto puntualmente riscontro. Le elenchiamo:
– il mancato spacchettamento delle Soprintendenze che, a differenza dei Poli Museali, non vedono identificato il fabbisogno per sede:
– i numeri bizzarri che abbiamo riscontrato in molte distribuzioni all’interno degli spacchettamenti operati nei Poli;
– la mancata chiarezza sul fatto che il 70% di mantenimento degli organici per profilo rispetto alla previsione teorica sia esclusivamente riferito all’organico di Ufficio e non all’organico per sede;
– la mancata previsione esplicita del diritto di rinuncia, appena accennata nel bando;
– il mancato inserimento della possibilità di fare domanda nei casi di unica previsione nell’organico teorico di determinati profili;
– l’inopinata stabilizzazione, ad insaputa dei lavoratori interessati, delle assegnazioni operate su base provvisoria;
– la difficoltà ad inserire nella domanda titoli autocertificati oltre al documento di identità, nonché l’impossibilità di inserire nel format l’istanza verso sedi già coperte.

Queste sono solo le principali, e al riguardo ci appaiono poco accettabilile solite criticità che riscontriamo nei rapporti interni alle varie istanze gerarchiche dell’amministrazione. Noi abbiamo semplicementefatto presente che l’accordo impegna l’amministrazione alla sua corretta applicazione, anche perché ci tocca assistere al solito scarica barile per cui sui tavoli locali viene addossata la responsabilità ai vertici nazionali e viceversa. Non è decoroso e soprattutto non è accettabile.
Nelle more di questi doverosi chiarimenti ci assumiamo il compito di segnalare le criticità che via via emergono, per aiutarvi vogliamo sottolineare alcuni principi contenuti nell’accordo:
– il riferimento è sempre l’organico teorico così come delineato dal DM 16 settembre 2016. Quindi ogni raffronto tra eccedenze e carenze deve essere fatto in rapporto a quel DM;
– il diritto di rinuncia è previsto dall’accordo e come tale può essere esercitato dal lavoratore
– la percentuale di riferimento per verificare le possibilità di uscita è sempre calcolata sull’organico di Istituto;
– la ripartizione per sedi di destinazione è una condizione ad esclusiva garanzia del lavoratore: in caso contrario l’assegnazione alla sede diventerebbe facoltà discrezionale dei dirigenti in riferimento agli ambiti territoriali di competenza;
– la scelta della destinazione è unica, ma all’esito della mobilità sarà possibile verificare, previa sussistenza della vacanza in organico negli Istituti di destinazione una ulteriore rimodulazione delle istanze di mobilità presentate;
– le assegnazioni provvisorie devono essere considerate tali ed il lavoratore partecipa alla istanza di mobilità partendo dal luogo di lavoro ove era assegnato precedentemente alle assegnazioni provvisorie
Pertanto occorre sempre fare riferimento all’Accordo sottoscritto a settembre scorso dove troverete il testo dell’accordo ed il nostro commento.
Restiamo pertanto in attesa di vostre segnalazioni, possibilmente ispirate a questi parametri.

La vicenda del Piemonte

All’ordine del giorno c’era anche l’informativa su la questione della cessione al Consorzio della Venaria Reale del Castello di Moncalierie del Complesso Monumentale di Agliè, attualmente assegnati al Polo Regionale del Piemonte. Su questo punto abbiamo ricevuto una informazione scarna, che in sostanza nega che sia in fase di attuazione questo passaggio, che invece sarebbe solo una ipotesi di studio da parte dell’Amministrazione.
A noi parrebbe invece una ipotesi in uno stadio molto avanzato di realizzazione, e invece non appaiono per nulla rassicuranti le informazioni ricevute.
In ognicaso abbiamo ribadito tutta la nostra ferma contrarietà a questa operazione ed abbiamo richiamato i contenuti del documento unitario elaborato a livello territoriale, che riassume benissimo i termini della vicenda: la cessione di questi siti al Consorzio rappresenta di fatto un colpo mortale al progetto culturale alla base dell’istituzione di quel Polo regionale, oltre che una inaccettabile cessione di sovranità pubblica di luoghi di primaria importanza della gestione statale del nostro patrimonio. Quindi noi manterremo ogni utile iniziativa di contrasto e sensibilizzazione dell’opinione pubblica contro questo gravissimo precedente.

Istituite le Commissioni Tecniche paritetiche su progressioni economiche e passaggi di area.

Infine abbiamo concordato l’istituzione di queste due Commissioni Tecniche: la prima dovrà concludere i suoi lavori entro la fine del mese, in modo da consentire la realizzazione entro l’anno delle procedure connesse alle nuove progressioni economiche, la seconda avrà un po’ più di tempo e dovrà verificare i criteri rispetto all’emanazione dei bandi in attuazione della norma inserita nel nuovo Testo Unico. Sulla genesi di questa norma ci sono pervenute delle critiche da parte di uno studio legale impegnato in una delle numerose vertenze giudiziarie avanzate dai lavoratori interessati. Non è nostra abitudine polemizzare con legali: ciascuno fa il suo mestiere e quello dell’avvocato è una attività molto diversa dalla nostra. Solo su un punto replichiamo doverosamente: non è affatto vero che noi, ma anche le altre OO.SS., siamo mai stati coinvolti nella scrittura di questa norma preventivamente: la stessa discende unicamente dai pareri dati dalle Commissioni Permanenti allo schema di decreto legislativo, come abbiamo già avuto modo di comunicare. Quindi questa affermazione non corrisponde al vero e non ci pare corretto attribuirci azioni mai fatte.

Su tutto quanto sopra esposto vi terremo tempestivamente aggiornati.

Roma, 4 luglio 2017

FP CGIL Nazionale
Claudio Meloni

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