Contrasto a Jobs Act su appalti, licenziamenti individuali e precarietà
Roma, 5 giugno –Chiusa oggi la trattativa per la definizione del testo del nuovo contratto collettivo nazionale delle imprese dell’igiene ambientale rappresentate da Fise-Assoambiente.
Ne danno notizia Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel, a conclusione del tavolo presso la sede di Fise-Assombiente.
L’Accordo sottoscritto oggi, che fa seguito a quello di dicembre 2016 integrato con diversi punti qualificanti, coinvolge una platea di 40 mila addetti, tra lavoratrici e lavoratori delle aziende private del settore. “Con la definitiva stesura del contratto – fanno sapere i sindacati – finalmente le richieste delle operatrici e degli operatori dell’igiene ambientale pubblico e privato, che complessivamente coinvolge circa 90 mila addetti, hanno trovato ascolto, contribuendo al rilancio del comparto, al mantenimento del contratto unico di settore e al miglioramento della qualità dei servizi ai cittadini. Abbiamo raggiunto l’obiettivo che insieme ci eravamo prefissati”.Il testo di questo contratto appena sottoscritto, continuano Fp Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti e Fiadel, “che ha previsto un aumento a regime di 120 euro, contrasta le norme ingiuste del Jobs Act, introducendo misure a tutela dei lavoratori nei cambi di appalto e nei casi di licenziamento individuale, nonché limitando fortemente l’utilizzo di lavoro precario nel settore. Ma non solo – concludono -: esso introduce anche un importante fattore innovativo, prevedendo l’intervento sulla limitazione dei carichi di lavoro, essenziale per le esigenze di tutela della salute e della sicurezza degli operatori del settore che da tempo attendevano una risposta”.