RIUNIONE A SME. LE SCELTE POCO CIVILIZZANTI DI RIORDINO DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI
SME RGF ha fornito oggi alle OO.SS. nazionali gli elementi, da noi espressamente richiesti e che erano mancati nella precedente riunione del 12 aprile u.s., circa l’esito della sperimentazione relativa al riordino dei servizi amministrativi di F.A. che ha avuto come modello organizzativo le Direzioni di Intendenza (D.D.I) presso COMFOP Nord, B. Aosta e B. Julia, attuata da gen.2016 a marzo 2017, e le conseguenti scelte finali della F.A. La relazione introduttiva del Capo delegazione SME., col. F. Argiolas, sui risultati della sperimentazione ha confermato tutte le criticità organizzative che avevamo rappresentato a RGF nella precedente riunione e di cui al nostro comunicato unitario, e insieme ad esse altre di carattere tecnico e informatico. Le soluzioni prospettate da SME muovono dall’esigenza di sovrapporre le linee di comando, di programmazione finanziaria e quella tecnico-amministrativa, per cui le nuove D.D.I. supporteranno amministrativamente solo Organismi della propria area, ad eccezione della D.D.I. attestata sul Cdo Capitale, alla quale farà riferimento l’intera area della Capitale. In aggiunta, il nuovo modello utilizzerà anche un nuovo programma informatico su SIGE e godrà anche, per quanto attiene alla gestione del trattamento economico, di “coni di visibilità” per controllare i c.d. “flussi di ritorno”, che dovrebbero ridurre significativamente gli errori del sistema NoiPA. Per quanto attiene alle scelte finali conseguenti alla sperimentazione, il Capo di SME ha approvato in data 21.03.2017 il progetto di riordino: gli attuali n.260 centri di spesa si riducono a n. 105 (-61%), di cui n. 19 D.D.I. e n. 86 Sezioni Coordinamento Amministrativo (S.C.A.), ma le DDI potrebbero aumentare sino a n. 50/60. Le D.D.I. si articolano in quattro Sezioni (Gestione Finanziaria; Gestione Patrimoniale; Contratti e contenzioso; Matricola, quest’ultima a termine in previsione del transito a CUSE; invece, le S.C.A. avranno un “Capo Sezione” e addetti vari (materiali; fondi; T.E. e matricola). La FA ha assicurato in ogni caso il mantenimento delle attuali posizioni effettive civili e quelle di responsabilità. La stragrande maggioranza delle 19 D.D.I., esattamente 14 su 19, sono però collocate in ambito Brigata o livello equivalente, dove il personale civile non ha storicamente una significativa presenza, e altrettanto si rileva nelle rispettive S.C.A. dipendenti. Fanno eccezione solo le D.D.I. di COMFOP Nord e Sud, di Cdo Capitale e del COMLOG, che ha comunque richiesto un differimento dei termini di avvio della propria D.D.I.. Su questo aspetto, si è innestato il ragionamento critico che CGIL FP, UIL PA e FLP DIFESA hanno proposto al tavolo: noi avevamo auspicato e richiesto, sin dall’avvio della fase sperimentale, che il riordino dei Servizi Amministrativi di F.A. avesse una forte impronta civile, tenuto anche conto che quello amministrativo è il settore di elezione della presenza civile nell’Esercito. La nostra prima valutazione ci porta a ritenere che non appare questa la strada scelta dalla F.A., e questo conferisce al presente riordino una luce tutta particolare. Sentiamo parlare in tulle le sedi della necessita di valorizzare le professionalità civili e di attribuire ai civili ruoli e funzioni adeguate e posizioni di responsabilità, ma al dunque gli esiti sono sempre e purtroppo questi. E allora, siccome l’operazione di riordino non è stata ancora ultimata, abbiamo chiesto a SME una decisa inversione di rotta: in primo luogo, connotando in termini di più presenza civile e di maggiori incarichi e di responsabilità le D.D.I. e le S.C.A. che possono oggi assicurarlo (COMFOP, Cdo Capitale e Cdo Logistico, quando verrà); in secondo luogo, che le individuazione delle future D.D.I. privilegi la collocazione in Enti a maggior presenza civile e non militare, atteso che i militari potrebbe essere utilmente impiegati in altre attività a connotazione più operativa. Il Capo Ufficio O.F. ha preso atto di questa nostra richiesta, e la porterà all’attenzione del Capo di SME.
E’ poi seguita l’illustrazione da parte di RGF dei provvedimenti di riordino, anche in questa circostanza di entità modesta, e di cui alla scheda tecnica di RGF. In ordine alla possibile rilocazione degli Enti di stanza nella caserma Cavalleri di S. Giorgio a Cremano, abbiamo concordato con DIPE la procedura ordinaria di reimpiego. In merito invece alla prospettata rilocazione di POLMANTEO Roma presso la caserma Ponzio della Cecchignola, abbiamo stigmatizzato le solite fughe di notizie all’interno dell’Ente prima di ogni informazione alle OO.SS., che hanno creato allarme nel personale a fronte di un quadro di situazione ancora nebuloso e tutto da verificare e a fronte di una tempistica di attuazione di lungo periodo (minimo due anni, come riferito dalla FA in riunione). CGIL FP, UIL PA ed FLP DIFESA hanno perciò richiesto urgenti informazioni al riguardo, anche per quanto attiene il legame con il il protocollo MD-Comune Roma-Agenzia Demanio del 7.08.2014, e hanno altresì rappresentato a SME la necessità di una prima verifica degli effetti prodotti dal riordino ex D. Lgs 8/2014 avvenuto a luglio 2015. Infine, in merito ad alcune problematiche insorte negli Strutture ricreative della F.A., SME-RGF, nel ricordare la circolare emanata qualche tempo fa dalla FA, ha assicurato la piena equiparazione dei criteri di accesso del personale, militare e civile, che ha di fatto azzerato i vecchi Regolamenti locali che erano alla base di molte criticità. Nel prenderne atto, ci siamo riservati di segnalare a SME eventuali nuove criticità al riguardo.
Roma, 23 maggio 2017
FP CGIL
Francesco Quinti |
UIL PA
Sandro Colombi |
FLP DIFESA
Giancarlo Pittelli |