Ministero interno: Le proposte del Sindacato confederale – comunicato unitario

30 Marzo 2017

Comunicato unitario

 MINISTERO INTERNO

 LE PROPOSTE DEL
SINDACATO CONFEDERALE      

Salario
Accessorio

Attualmente il fondo di produttività del personale
dell’amministrazione civile dell’Interno è tra i più bassi nel panorama delle
amministrazioni statali del comparto funzioni centrali, con la conseguente
difficoltà a proseguire il percorso di riconoscimento professionale attraverso
le progressioni economiche all’interno delle aree funzionali.

Ad oggi la media pro-capite mensile lorda si
attesta intorno ai 70-75 euro.

Il 6 aprile 2016 con la nota allegata richiedemmo
al Ministro pro-tempore alcune iniziative per modificare tale situazione. Nel
corso di un successivo incontro il Ministro garantì che avrebbe presentato un
emendamento al disegno di legge di modifica del C.d.S. destinando al fondo di
amministrazione una percentuale del 5% dei maggiori introiti ottenuti
attraverso un aumento dell’efficienza e della produttività. Tale provvedimento
si è arenato in Parlamento e pertanto Le chiediamo di esaminare la possibilità
di riproporlo, attualizzandolo con alcune correzioni, in un nuovo provvedimento
normativo.

Riteniamo che sia l’unico modo per motivare un
personale invecchiato, i cui stipendi sono fermi da 7 anni e il cui
limitatissimo fondo di produttività non consente neanche ipotesi di
progressioni economiche e/o professionali.

 

Poliziotti
impiegati negli uffici

L’art. 1 comma 474 legge 28 dicembre 2015 n°208
(legge di stabilità 2016) imponeva di effettuare entro il 31 marzo 2016 la
ricognizione del personale di P.S. impiegato nelle attività amministrative
negli uffici di polizia. Non si è a conoscenza degli esiti di tale
monitoraggio, pur confermando che la scelta a monte di effettuarlo su un numero
limitatissimo di uffici darà un quadro falsato della realtà non consentendo di
operare le scelte conseguenti in materia di reclutamento di nuovo personale
civile. 

A ciò deve aggiungersi che i recenti provvedimenti
adottati dal Governo in materia di riordino della carriere del personale del
comparto difesa e sicurezza, con stanziamento di ingenti risorse finanziarie,
ripropongono con forza il tema dei rapporti funzionali negli uffici di pubblica
sicurezza tra funzionari civili impegnati in attività amministrative e neo
direttivi e dirigenti della P.S., in aggiunta peraltro all’allargamento della
forbice retributiva.

Le chiediamo una chiara presa di posizione sulla
volontà di confermare la validità dell’impianto delineato dall’art. 36 della
Legge 121/81 separando le funzioni operative da quelle burocratiche, a titolo
esemplificativo in occasione dell’istituzione degli UTL provinciali questa
operazione è stata realizzata con equilibrio ed evitando la creazione di
criticità e sovrapposizioni.

 

Lavoratori
a tempo determinato


Dopo la prima stabilizzazione operata nel 2014 di
99 lavoratori a tempo determinato, su 650 (ridottisi ormai a 620), negli anni
2015 e 2016 tale processo di stabilizzazione si è interrotto. Soltanto in data
1° marzo 2017 è ripreso il percorso con la stabilizzazione di ulteriori 50
unità.

Con l’attuale normativa e soprattutto con le norme
penalizzanti in materia di raggiungimento dell’età pensionabile la
stabilizzazione di tutti i lavoratori a tempo determinato si concluderà in un
arco di tempo molto lungo. Crediamo che sia ben consapevole della demotivazione
di tali lavoratori e dell’assoluta iniquità di tale procedura. Le chiediamo
pertanto di impegnarsi, in occasione dei provvedimenti   annunciati dal Ministro della Funzione
Pubblica per eliminare il precariato nel Pubblico impiego di far considerare,
dalla compagine governativa, una priorità la stabilizzazione  dei lavoratori a tempo determinato del
Ministero dell’Interno .  

Immigrazione

 Nella medesima ottica abbiamo apprezzato l’ipotesi
di assunzione di 250 funzionari presso le Commissione Nazionale e Commissioni
Territoriali.

E’ il modo giusto ed efficiente di approcciare al
fenomeno immigrazione che ormai siamo tutti consapevoli non è più congiunturale
ma strutturale. Finora l’Amministrazione, suo malgrado, ha affrontato il
problema ricorrendo all’aggregazione temporanea di personale non volontario
distogliendolo da altri uffici. I risultati ottenuti da simile armata
brancaleone sono più che ovvi.

 

Piano
straordinario assunzionale


La delicatezza e l’importanza delle mission del Ministero, come già evidenziato
nella nota del 6.4.2016 al precedente Ministro sono peculiari e
quantitativamente aumentate. A titolo esemplificativo il D.Legisl. del
15.1.2016 n. 8 depenalizzando numerosi reati ha trasferito un gravosissimo
carico di lavoro dal Ministero di Giustizia al Ministero dell’Interno non
prevedendo il benché minimo aumento delle risorse umane per affrontare
l’aumento di questi nuovi compiti.

Infatti in questi anni a fronte dell’accrescersi
delle funzioni, degli impegni richiesti al Ministero dell’Interno i Governi,
per comprensibili motivi di natura puramente economica, hanno tagliato le
piante organiche in maniera lineare e con le medesime percentuali di altre
amministrazioni che non hanno visto accrescere i cariche di lavoro.

Nel medio periodo tale situazione sarà
insostenibile e inciderà necessariamente sulla funzionalità delle attività del
nostro Dicastero principalmente negli uffici periferici. Non vorremmo che dalla
rinviata discussione sulla chiusura di alcune Prefetture, si arrivasse alla
paralisi dell’intera organizzazione periferica per carenza di risorse umane. La
gestione del fenomeno migratorio, i nuovi compiti assegnati in materia di
depenalizzazione e soprattutto l’impossibilità di sostituire il personale
operativo della polizia di stato, costretto a svolgere compiti meramente
burocratici impedendogli di poter adempiere a quanto gli viene richiesto dai
cittadini, la tutela della propria sicurezza 
attraverso il controllo concreto del territorio,  necessitano di iniziative radicali.

Le proponiamo pertanto una decisa azione
legislativa che ripristini le piante organiche originarie riempiendole, con il
giusto equilibrio, attraverso il ricorso sia alla mobilità fra amministrazioni,
che ha bassissimi costi economici, sia attraverso un programma di reclutamento
dei giovani che concilii il ringiovanimento del personale con la speranza per i
nostri ragazzi di uno stabile impiego.

 

Roma, 30 marzo 2017

FP CGIL
Fabrizio Spinetti
CISL FP
Paolo Bonomo
UIL PA
Vincenzo Candalino
 
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto