Ieri 13 marzo 2017, nella sede di Lungotevere Ripa, si è tenuto
l’incontro del Ministro Lorenzin con le Organizzazioni Sindacali .
La FP CGIL è stata rappresentata dal Segretario Nazionale Salvatore
CHIARAMONTE che ha esposto la situazione dell’Amministrazione con tutti i
problemi che ci trasciniamo da molti anni .
Il personale in servizio esprime professionalità ai più alti e
differenziati livelli nazionali ed internazionali, senza farsi influenzare
dalla mortificazione inflitta dalle scelte, anche recenti .
Sulla situazione del personale è
stata pretesa una parola chiara da parte
del Ministro e impegni concreti corrispondenti.
A partire dalla situazione dei lavoratori, che non
si discosta da quella delle altre Amministrazioni pubbliche colpite dal blocco
delle assunzioni e del turn over, nonché dal blocco contrattuale che perdura
dal 2009,
passando da Brunetta a Madia, che hanno
disposto il blocco di ogni progressione economica e la penalizzazione
pensionistica dei lavoratori dei pubblici servizi
Negli ultimi nove anni i vari
governi che si sono succeduti hanno considerato il lavoro pubblico come un
problema e non come una risorsa . Ci sono stati attacchi frontali a tutto il
sistema pubblico fornitore di servizi, con tagli ripetuti e sconsiderati che
hanno denunciato la profonda avversione dei governanti nei confronti delle
lavoratrici e dei lavoratori delle Pubbliche Amministrazioni .
Le persone sono state definite con
vari epiteti : fannulloni, privilegiati, furbetti .
Fino ad arrivare alla disperata
ricerca delle risorse, dei servizi e delle persone che solo la Pubblica
Amministrazione può fornire, e che, le
tragedie dell’ultimo periodo hanno evidenziato in maniera drammatica .
Il Conto annuale registra ancora
una volta la continua emorragia di lavoro nella Pubblica Amministrazione che ha
portato ad una diminuzione netta dell’organico, ad una età media geriatrica (ha
superato i 50 anni), e a stipendi al minimo storico al di sotto della crescita
dell’inflazione .
In altre parole il nostro Ministero
sta morendo di consunzione; le lavoratrici e i lavoratori delle aree funzionali
sono ridotti ai minimi termini sia per numero che per incentivi professionali
ed economici, con meno prospettive di crescita e di opportunità rispetto al
passato dovendo dividersi fra i tanti dirigenti che li circondano, continuando a
tenere testa con competenza al sistema perverso che tenterà di scaricare su di
loro le proprie inadempienze.
Il numero delle lavoratrici
e i lavoratori delle aree funzionali è ormai ad un rapporto imbarazzante
rispetto a quello dei Dirigenti di seconda fascia e a quelli delle
professionalità sanitarie.
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