Riorganizzazione del Ministero della Giustizia, ennesimo pasticcio della Cancellieri. Ma per fortuna c’è la consulta

07 Febbraio 2017

Riorganizzazione del Ministero della Giustizia, ennesimo pasticcio della Cancellieri. Ma per fortuna c'è la consulta

 
Comunicato stampa di Salvatore Chiaramonte e Fabrizio Fratini Segretari Nazionali Fp-Cgil

Roma, 13 febbraio 2014
 
E’ del tutto inaccettabile che la Ministra Cancellieri, ancora in questi giorni sulle pagine dei giornali per presunti scandali relativi al piano carceri, si adoperi per licenziare frettolosamente un regolamento di organizzazione del Ministero della Giustizia che prevede tagli al personale, in applicazione della spending review. Tagli alle amministrazioni della Giustizia, Penitenziaria, Minorile e degli Archivi Notarili, che dimostrano una gravissima debolezza politica rispetto ad altre Amministrazioni che sono riuscite ad evitarli: in un momento in cui le carceri esplodono e gli uffici giudiziari sono allo stremo il tempismo della Ministra è sorprendente.

Il merito del regolamento è irricevibile per tutte le articolazioni del Ministero. Invece di attuare un vero ‘decentramento’ si attuano di fatto dei tagli lineari e degli accorpamenti impraticabili che non potranno che rallentare il funzionamento delle strutture. Lo abbiamo detto all’incontro tenutosi ieri al Ministero di Via Arenula, convocato per altro a cose già fatte e a due giorni dalla discussione in Consiglio dei Ministri, e per questo abbiamo chiesto che la Ministra ritiri immediatamente questo regolamento e apra una vera discussione con le organizzazioni sindacali. Se infatti il regolamento entrasse in vigore, sarebbe un colpo di grazia alla giustizia ordinaria ed al mondo penitenziario tutto, in cui le condizioni di lavoro degli operatori e di vita dei detenuti sono inumane.

Per fortuna ieri è intervenuto in soccorso del mondo del carcere il pronunciamento della Consulta sulla inconstituzionalità della Fini Giovanardi, una delle leggi carcerogene contro la quale lo scorso anno la Fp-Cgil, insieme ad altre Associazioni, durante la Campagna Tre Leggi per La giustizia e per i cittadini, ha raccolto le firme della società civile. L’abolizione di questa legge potrebbe portare alla scarcerazione di migliaia di detenuti. Una boccata di legalità nelle nostre carceri.
 

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