MIBACT: Comunicato su comma 432 DDL – Stabilità 2017

28 Novembre 2016

MIBACT: Comunicato su comma 432 DDL – Stabilità 2017

E’ proprio il caso di dire che il metodo “normetta”
funziona a menadito. Ricordiamo: la legge di stabilità scorsa con una normetta
venne dato avvio a quella che pomposamente è stata definita la seconda riforma
Franceschini. Quella che oggi tra mille difficoltà stanno tentando di
applicare: nuovi Musei autonomi, lo spezzettamento del territorio archeologico
di Roma e della Campania, l’istituzione delle Soprintendenze Archivistiche
Bibliografiche, ecc.. Una delle critiche più serie riguardò il metodo, ovvero
il fatto di programmare un intervento di tale portata tramite una semplice
previsione normativa buttata nel calderone della legge finanziaria.

Si sa, al MIBACT sono uomini di mondo, molto pratici e
dobbiamo dire che di queste critiche se ne infischiano. Tant’è che adesso ci
ritroviamo un’altra normetta, approvata a seguito di un emendamento criptico
presentato da una folta schiera di deputati di maggioranza, all’inizio
rigettato e poi “misteriosamente” approvato. Il comma 432 del testo
che è uscito approvato dalla Camera prepara adesso un altro blitz, mettendo
questa volta nel mirino le Soprintendenze Speciali, le quali entro 30 giorni
dalla data di approvazione definitiva della legge, possono essere trasformate
in Musei autonomi. E nel mirino questa volta sembra essere finita la
Soprintendenza Speciale di Roma, o meglio quel che ne resta dopo lo spezzatino
approvato lo scorso anno. In sostanza sembrerebbe che l’intenzione sarebbe
quella di abolire del tutto la Soprintendenza romana e trasformare la struttura
in un ennesimo Museo autonomo che dovrebbe coprire l’Area Centrale e il
Colosseo. Quindi il colpo di grazia ad una Soprintendenza definita in tempi
meno grami il fiore all’occhiello del Ministero, capace di offrire alla
fruizione un grande circuito museale,  di
portare i visitatori del Colosseo da 1 a 6 milioni annui in 15 anni,  di risanare il Parco dell’Appia Antica e
offrirlo alla fruizione arricchito di nuovi siti, di proteggere e valorizzare
in modo eccellente lo straordinario patrimonio archeologico di Roma. L’esempio
migliore per quello che riguarda l’intreccio tra tutela e fruizione  viene adesso definitivamente sotterrato dalla
riforma Franceschini, quasi come un colpo da KO al modello basato sul sistema
delle Soprintendenze. Quindi una simbolica presa della Bastiglia, con buona
pace di quanti, Soprintendente Prosperetti in primis, si erano rifugiati in un
sostegno acritico alle riforme e che adesso scontano il contrappasso e di tutti
coloro che hanno sottovalutato il recente lapsus della Boschi che vuole
chiudere le Soprintendenze. E se dovesse rimanere la Soprintendenza di Pompei
ancora in piedi è solo perché ancora  non
si sono conclusi i lavori di messa in sicurezza, ma abbiamo ragionevoli
convinzioni che anche in quel sito è programmata una trasformazione non appena
vi saranno le condizioni.

Cosa comporta questa trasformazione in termini
concreti?  La suddivisione tra la tutela
e la valorizzazione in primis, la perdita per la tutela dei cospicui
finanziamenti derivanti dalla bigliettazione (solo il Colosseo incassa 40
milioni di euro annui), finora utilizzati per coprire le spese di manutenzione
sul territorio, l’ennesimo affidamento ad un direttore manager selezionato su
base internazionale. Il tutto calato su una situazione di caos organizzativo da
riforma, con problemi di ripartizione di risorse, competenze, di personale,
persino di sedi fisiche, con direzioni affidate ad interim.

Si chiude il cerchio e lo si chiude affidando un emendamento
ad una pattuglia di deputati una volta strenui difensori del patrimonio
culturale, scegliendo ancora una volta passaggi oscuri da sottobosco
parlamentare ed evitando accuratamente qualunque confronto democratico.

 

 

Claudio Meloni

FP CGIL Nazionale Mibact

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