MIBACT: Decreto di riformulazione dei livelli stipendiali assegnati assegnate alla dirigenza di seconda fascia

04 Maggio 2016

MIBACT: Decreto di riformulazione dei livelli stipendiali assegnati assegnate alla dirigenza di seconda fascia

Roma, 4 maggio 2016

La scrivente
O.S. esprime le seguenti considerazioni:

 

Lo schema di riformulazione delle
posizioni dirigenziali di seconda fascia risente anzitutto di una impostazione
per la quale si evidenzia, per le Dirigenze allocate negli Uffici Centrali, una
preponderanza del criterio I indicato nella relazione tecnica presentata alla
parte sindacale. Di conseguenza il primo elemento di profonda perplessità è
l’assegnazione della prima fascia dirigenziale a tutte le posizioni individuate
negli Uffici Centrali del Ministero. Il parametro quantitativo  adottato in sostanza esclude a priori una
valutazione comparativa rispetto agli ulteriori criteri che definiscono
parametri più qualitativi. Per quello che riguarda il parere della scrivente
questo determina una prima evidente sperequazione nell’attribuzione delle fasce
stipendiali e non determina alcun riequilibrio, che pure si renderebbe
necessario a seguito dell’ultima riforma ministeriale in relazione della
complessità di compiti derivanti dai processi di accorpamento definiti a
livello territoriale.

La seconda evidente discrasia riguarda
l’attribuzione delle fasce stipendiali all’interno dei vari settori di attività
del Ministero. Da una valutazione meramente numerica abbiamo il seguente rapporto
di distribuzione delle fasce  in
relazione ai settori di attività come di seguito individuati:
Settore Amministrativo (comprendente le Direzioni Centrali ed
i Segretariati Regionali):
43 posizioni di prima fascia, 7 di
seconda fascia, 1 di terza fascia;
Settore della
Valorizzazione

(comprendente i Musei autonomi ed i Poli Museali):
27 posizioni di prima fascia, 9 di
seconda fascia e 2 di terza fascia;
Settore della Tutela (comprendente i due sottoinsiemi delle
Soprintendenze Uniche e degli Archivi, Biblioteche, Soprintendenze
Archivistiche e Bibliografiche):
Soprintendenze Uniche:

4 posizioni di prima fascia, 22
posizioni di seconda fascia e 12 di terza fascia;
Soprintendenze Archivistiche e
Bibliografiche, Archivi di Stato e Biblioteche:

4 posizioni di prima fascia 17 posizioni
di seconda fascia e 11 posizioni di terza fascia;
Istituti Centrali:
1 posizione di prima fascia e 8
posizioni di seconda fascia.

A tale evidenza numerica corrisponde, a
parere della scrivente, una ulteriore discriminazione operata verso i settori
operativi della tutela. Appare difficile comprendere, ad esempio,  come non sia stata valutata la complessità
dei compiti in capo al Soprintendente Unico a seguito della unificazione della
struttura organizzativa derivante dall’accorpamento di ben tre Soprintendenze
precedentemente esistenti, così come appare del tutto complicato non ridefinire
la complessità dei compiti in capo al sistema archivistico e bibliografico
senza alcuna valutazione della complessità procedurale e dei carichi lavorativi
conseguenti al trasferimento delle competenze dagli Enti locali in applicazione
della legge 125/2015. In sostanza emerge un rapporto tra i criteri di
valutazione e la differente assegnazione di posizioni stipendiali ai dirigenti dei
musei autonomi e i dirigenti di Soprintendenze Uniche,Archivistiche
Bibliografiche e Archivi di Stato che appare del tutto in contraddizione con i
criteri di assegnazione al settore amministrativo dove si riscontra una
prevalenza del criterio I. Anche in riferimento ai criteri qualitativi previsti
risulta difficilmente giustificabile tale palese sperequazione operata del
tutto a sfavore dei Dirigenti addetti ai cicli ed ai settori della tutela.

Sulla base di quanto sopra esposto la FP
CGIL ritiene ineludibile una rivisitazione radicale delle modalità di
assegnazione delle fasce stipendiali ai dirigenti ai fini di un riequilibrio
delle posizioni assegnabili e pertanto non ritiene di condividere l’impianto
proposto. La complessa sfida organizzativa richiesta agli Uffici con le riforme
emanate non si può certo tradurre in una ulteriore mortificazione delle
strutture che operano sul campo nei settori della tutela del nostro patrimonio
culturale.

FP CGIL Nazionale MIBACT
        Claudio Meloni
  

 
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