Mibact: Cgil Cisl Uil, Franceschini rifiuta di ricevere i lavoratori in presidio,sale la protesta

27 Aprile 2016

Mibact: Cgil Cisl Uil, Franceschini rifiuta di ricevere i lavoratori in presidio,sale la protesta


COMUNICATO STAMPA FP CGIL CISL FP UIL PA

Dal ministro ennesimo No, inaccettabile
La mobilitazione sarà più forte

Roma,
22 aprile 2016

“Dal ministro l’ennesimo no. La nostra mobilitazione
sarà più forte”, è dura la risposta di Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa dopo che
il ministro Dario Franceschini ha rifiutato di incontrare i lavoratori
in presidio questa mattina davanti alla sede centrale del Mibact per
protestare contro la mancata valorizzazione dei lavoratori dei servizi
pubblici alla cultura. “E’ inaccettabile che un datore di lavoro non si
occupi dei propri dipendenti, lavoratori che con la propria passione,
dedizione e competenza permettono di tenere aperti i luoghi della
cultura e tutelare il più importante patrimonio culturale del mondo.
Patrimonio che potrebbe essere il volano dell’economia del paese, se
solo si riorganizzasse il sistema con investimenti adeguati. A partire
dalle risorse umane”.

Architetti, archivisti, bibliotecari,
archeologi, vigilanti, addetti al frontoffice.. tanti i lavoratori
presenti alla manifestazione di oggi e tante le professioni che hanno
preso la parola per denunciare la grave situazione di un ministero “a
rischio di estinzione per mancanza di assunzioni”. Altro che “concorso
dei 500”, rincarano Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa: “rispetto alle
professionalità altamente specializzate che occorrono per garantire la
tutela, la fruizione e la valorizzazione del nostro patrimonio
culturale, e rispetto ai vuoti funzionali che si stanno creando nel
MiBACT tra assottigliamento degli organici e blocco pluriennale dei
contratti, è una goccia nel mare”.

“Gli interventi sui beni
culturali sono frutto di uno stretto lavoro di equipe svolto da
specialisti dei diversi settori” spiegano, “e questo modo di operare è
apprezzato e riconosciuto a livello internazionale per l’alto livello
dei risultati. Perciò lascia perplessi il fatto che nel bando siano
state dimenticate alcune figure, come il diagnosta e il chimico. E
ancora più grave è che stanno venendo meno le professionalità legate ai
siti museali, le cui aperture sono sempre più a rischio proprio per
carenza di personale”.

“Abbiamo chiesto un piano di assunzioni
serio, senza il quale questo Ministero arriverà a perdere per
pensionamento circa un terzo del suo personale (dal 2010 al 2020).
Abbiamo chiesto percorsi di crescita professionale per i dipendenti.
Abbiamo chiesto il rinnovo del contratto, per il MiBACT come per tutta
la PA. Ma dal ministro e dal Governo non è arrivato nessun impegno
concreto, anzi: oggi ci è stato negato perfino l’incontro. E questo è
inaccettabile nei confronti di lavoratori dalle competenze elevatissime e
di un sistema che crea ricchezza: basti pensare che il Colosseo ricava
solo dai biglietti oltre 41milioni di euro all’anno.”

“La
partecipazione di così tanti lavoratori oggi è il segnale di una
situazione di disagio che dura da troppo tempo. Senza un vero piano di
investimenti si rischia di mandare in tilt un sistema di servizi che dà
all’Italia visibilità planetaria, prestigio, introiti. E il primo asset
su cui puntare – concludono i sindacati – sono i professionisti e le
loro competenze. Per questo la nostra mobilitazione si farà ancora più
forte”.

 
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