Roma 18 aprile 2016
Nonostante gli
impegni presi per la riorganizzazione dell’Agenzia a seguito dell’accorpamento
degli uffici del territorio con le Direzioni Provinciali, siamo arrivati ad
aprile senza alcuna riunione in merito. Diventa a questo punto, necessario ed
inevitabile, un accordo sulle posizioni organizzative e di responsabilità per i
Capi Reparti ed i Conservatori degli uffici dell’ex territorio.
La CGIL ha già
espresso, e conferma, la propria linea: individuazione delle suddette posizioni
da retribuite con il fondo unico fino alla concorrenza di € 2.500, come
previsto dal CCNL, e con la restante somma a carico dell’Agenzia;
l’individuazione di una specifica indennità per la figura del Gerente, da
retribuire con il budget di sede.
Queste posizioni
devono ricadere sugli attuali Capi Reparti e Conservatori, in attesa di una
revisione generale dell’istituto alla scadenza degli attuali incarichi prevista
per il 31 dicembre 2016.
Qualora la
posizione risultasse scoperta si procederà con il relativo interpello.
Per quanto
riguarda la Voluntary Disclosure è necessario chiarire la ricaduta di questa
attività sui carichi di lavoro e sull’obiettivo monetario. Perché il paradosso
che si sta creando è che a parità, o maggior carico di lavoro, si avrà un
obiettivo monetario pari o inferiore con ricaduta negativa sul salario
accessorio dei lavoratori.
Per quanto
riguarda il fondo unico, in attesa della firma sul comma 165, ci sembra necessario
evidenziare una discontinuità con il passato.
Abbiamo la
necessità di una maggior trasparenza sulla costituzione e retribuzione del
fondo.
Nella
costituzione bisogna evidenziare le somme a carico dell’Agenzia; nella
redistribuzione c’è la necessità di allegare le tabelle di ripartizione sia del
budget d’ufficio che della produttività per ogni singola Direzione Provinciale.
Inoltre riteniamo
si debba eliminare il comma che prevede la mancata retribuzione del salario
accessorio per chi ha avuto una sanzione disciplinare (art. 16 comma 6 CCNI).
Ci sembra assurdo che colleghi che hanno partecipato al raggiungimento degli
obiettivi, a cui è stato pagato lo straordinario o la missione, siano esclusi
dal salario accessorio.
Nel merito, gli
orientamenti applicativi dell’ARAN, evidenziano la illegittimità di tale
clausola applicativa.
Infine c’è la
necessità di una riflessione congiunta sulla cumulabilità del sistema
indennitario.
Il coordinatore Nazionale Agenzie Fiscali
Luciano Boldorini
Il coordinatore Nazionale Agenzia Entrate
Carmine Di Leo