MIBACT: comunicato su riunione 14 aprile 2016

15 Aprile 2016

MIBACT: comunicato su riunione 14 aprile 2016

Roma, 15 aprile 2016

CONTRATTAZIONE
DEL 14 APRILE: TAVOLI TECNICI PER LE PROGRESSIONI, ARRIVA IL CONCORSO, CAMBIANO
GLI ORARI

Una riunione con in serbo alcune
sorprese. In verità ormai non ci sorprendiamo più di niente, ma ieri sono
emerse almeno due novità di cui una certamente non positiva e un’altra di cui
occorrerà valutare attentamente gli effetti una volta letto il provvedimento.
La novità negativa è l’informativa che il Consigliere Casini ci ha dato
sull’esito delle nostre osservazioni allo schema di bando di concorso. Intanto
sul metodo: se l’Amministrazione ha ritenuto di doverci informare
preventivamente sui criteri del bando di concorso è perché evidentemente lo ha
ritenuto utile, non ci pare il caso di farne un esempio di democrazia.
Sull’esito di queste osservazioni misureremo con ogni probabilità la loro
inutilità, visto che da quel poco che abbiamo compreso per i lavoratori interni
non ci pare ci sia nulla, perché il Ministro non ha ritenuto di farlo. Questa è
la spiegazione forniteci dal Consigliere. Oggi è uscita la notizia che il
Ministro ha firmato il decreto, lo leggeremo ex post perché il sussulto
democratico è durato poco, e, in assenza di risposte al personale interno,
valuteremo subito le opportune risposte.
La seconda notizia, sempre fornita dal
Consigliere Casini, in questo caso dovuta perché incide pesantemente su accordi
integrativi, è la modifica del decreto sugli orari dei luoghi della cultura,
vigente dal 1993. La modifica si pone, nella illustrazione del Consigliere, due
obiettivi: il primo è quello di riorganizzare le funzioni della vigilanza, in
particolare nel rapporto con gli spazi soggetti a sorveglianza, la seconda è
quella di liberalizzare gli orari di apertura dei musei autonomi, sempre sulla
base di un periodo di 10 ore, per meglio adattarli agli obiettivi di
valorizzazione specifici. Questo, riferisce il Consigliere, nel rispetto degli
accordi integrativi. Naturalmente anche in questo caso è opportuno attendere il
decreto per una valutazione, ma qualcosa lo possiamo anticipare: per noi è
prioritaria la sicurezza dei luoghi della cultura, dei cittadini che ne fruiscono
e dei lavoratori che vi operano. Nessuno pensi ad uno scambio tra sicurezza e
valorizzazione, questo noi non lo consentiremo. Perché i segnali che ci
arrivano da questa deregolamentazione sono assai preoccupanti: ormai si apre
regolarmente sotto i minimi definiti dai protocolli di sicurezza, magari
integrando la vigilanza di varie figure esterne, senza specifica preparazione e
comunque senza responsabilità dirette nella gestione delle eventuali emergenze.
Ricordiamo che l’attuale organizzazione per turni garantisce sicurezza e
protezione del patrimonio culturale e in gran parte dei nostri siti è ancora
uno dei pochi strumenti efficaci. Ecco, con questi pensieri leggeremo con
attenzione questo Decreto.
Nella stessa riunione è stato concordato
l’avvio dei tavoli tecnici per le progressioni, a partire dal prossimo 2 maggio
inizieranno i lavori per concludersi entro un mese. Prima della prima riunione
l’Amministrazione ci fornirà il progetto di lavoro sui criteri da definire
sulla base di quelli previsti dal vigente CCNL.

Sono in dirittura d’arrivo i passaggi
orizzontali, il cui decreto dovrebbe avere il visto definitivo la prossima
settimana. Mentre si registra qualche ritardo nel lavoro di valutazione delle
istanze presentate di mobilità volontaria, ritardi dovuti ai tempi di esame
delle documentazioni che hanno corredato le istanze dei lavoratori. Sul punto
abbiamo sollecitato tempestiva informazione.
Infine abbiamo chiesto lumi sul fatto che
il nuovo dirigente del Museo Nazionale Romano sia reperito con interpello
adesso e non con il celebre bando internazionale previsto per i Musei autonomi.
Il Consigliere ci ha risposto che la scelta è dovuta alla presenza nei locali
che ospitano il Museo degli Uffici della Soprintendenza e pertanto il ricorso
al bando internazionale si è reso inopportuno. Perché? Ci viene da domandare.
Sono sempre Uffici pubblici, avranno in comune la responsabilità di quel
territorio, la Soprintendenza manterrà la tutela di quelle aree, i suoi Uffici
c’erano già. Ci sfugge qualcosa. Il senso di questa risposta. Ma forse lo
scopriremo presto, il vero motivo.

FP
CGIL NAZIONALE MIBACT
          
Claudio Meloni 

 
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