01.04.2016 – CGIL CISL UIL dei Vigili del Fuoco di Napoli continuano a lanciare un preoccupato grido di allarme per quanto riguarda le condizioni igienico-sanitarie degli operatori Vigili del Fuoco.
In caso di incendio i Vigili del Fuoco sono esposti ai fumi liberati dalla combustione dei materiali coinvolti.
I fumi prodotti sono composti da particelle solide, da gas e altri composti chimici.
In un incendio appartamento, per esempio, si potrebbero trovare nei prodotti di combustione il monossido di carbonio (CO), l’acido cianidrico, diossido di zolfo o il benzene.
La tossicità dei fumi dipende da quello che viene bruciato e la dimensione delle particelle sprigionate dalla combustione è tanto più piccola quanto più alta è la temperatura dell’incendio.
Ma perché CGIL CISL e UIL parlano di dimensioni delle particelle?
Perché è la scienza che ci conferma la pericolosità delle dimensioni delle particelle sviluppate nelle combustioni: più le particelle sono piccole e più entrano in profondità nell’organismo, e più fanno danni.
Parliamo infatti di molecole grandi un miliardesimo di metro, una dimensione tale da permettere a quelle minuscole polveri di oltrepassare quasi tutti gli interstizi.
L’efficacia di alcuni interventi aumenta proprio perché gli operatori si espongono al limite del possibile per salvaguardare l’integrità dei cittadini.
Questo è il nostro compito e siamo fieri di quello che facciamo.
Ma le nostre perplessità nascono per il dopo-intervento; perché in quel momento di “apparente tranquillità” i Vigili del Fuoco non devono rischiare nulla e stare in sicurezza.
Ecco perché le ristrettezze economiche non possono assolutamente riguardare il bene e la salute dei Vigili del Fuoco.