Ministero della Difesa: lettera a SMD – il NOIPA continua a non funzionare

07 Marzo 2016

Ministero della Difesa: lettera a SMD – il NOIPA continua a non funzionare

Roma, 7 Marzo 2016

 

Seguitano a pervenire
alla scrivente O.S. ripetute segnalazioni rispetto al trattamento economico dei

dipendenti civili del
Ministero della Difesa, in particolare degli Enti periferici.

A tutt’oggi, stando a
quanto ci risulta, notevoli sono i problemi legati alle modalità di dialogo con
il

CUSE di Roma afferenti
le variazioni delle buste paga dei dipendenti. A seguito dell’invio di
correzioni e

variazioni da parte dell’Ente
periferico infatti – spesso sollecitate via mail e telefono – al fine di
ottenere le

disposizioni del caso,
le risposte sono parziali oppure assenti. Di più, eventuali errori vengono
accertati

direttamente sui
cedolini da parte dei dipendenti (quando riescono ad accorgersene) perché l’ufficio

periferico addetto al
Trattamento Economico non ha la possibilità di controllare il flusso di dati di
ritorno dal

CUSE.

E’ noto, infatti, che
gli enti periferici non hanno alcuna possibilità di verificare l’esattezza
delle

variazioni effettuate,
poiché risulta alla scrivente O.S. che il predetto organismo si è sempre
rifiutato di

inviare un riepilogo
mensile delle variazioni inserite, anche in solo formato pdf. Deve, quindi,
essere il

dipendente ad accorgersi
delle eventuali variazioni intervenute come – ad esempio – nei recenti casi in
cui ai

dipendenti collocati a
riposo nel mese di dicembre non sono state chiuse le partite stipendiali.
Pensionati

che ora, oltre ad aver
percepito emolumenti non spettanti, ed essere quindi costretti a doverli
restituire

all’erario, avranno pure
una certificazione fiscale errata. Il che costringerà l’amministrazione di
appartenenza

a dover sanare il
problema producendo la documentazione necessaria per il relativo conguaglio
attraverso il

modello 730. Oppure, per fare un
altro esempio, la inaccettabile lentezza prodotta per ottenere il rimborso

delle indebite
trattenute eseguite per malattia (trattenute eseguite su assenze tutelate), a
causa della quale i

lavoratori debbono poi
attendere anni per recuperare i propri soldi. Al contrario, invece, per
eventuali

trattenute a debito,
la celerità di riscossione diventa encomiabile. Ma cosa accadrebbe nel caso
in cui il

dipendente non dovesse
accorgersi degli errori? Nei fatti e ad oggi non esiste alcun controllo
affidabile a

tutela dei dipendenti,
oltre che della stessa amministrazione. Tema che dovrebbe interrogare prima di
tutto

l’agire con
responsabilità di codesti uffici, a parere della scrivente O.S.

Alle sopracitate
questioni non risolte, si aggiunge poi anche l’applicazione da parte del CUSE
di

Roma dei contenuti del
punto 12.1 della circolare di Persociv – prot. n. C-3/651144 del 20/12/2012,
avente

ad oggetto il rapporto
di lavoro a tempo parziale. Circolare già presente in rete da tre anni. Per quale
ragione,

viene da chiedersi,
questa decisione viene assunta oggi?

Nel testo si dispone
che, per il personale con rapporto di lavoro a tempo parziale, configurazione

verticale – con periodi
di totale astensione dalla prestazione lavorativa non uniformemente distribuita
nel

corso dell’anno – la
retribuzione sarà così corrisposta: “… il dipendente dovrà percepire
per intero la

retribuzione nei periodi
di attività lavorativa a tempo pieno, mentre nei periodi di non lavoro, non

percepirà alcuna
retribuzione con periodi di totale astensione dalla prestazione lavorativa non

uniformemente distribuita nel corso dell’anno …“.

Di seguito si elencano
le conseguenze afferenti l’applicazione della circolare:
Mancato pagamento delle ritenute per le addizionali comunali e
regionali;
Mancato pagamento di eventuali rate mensili per prestiti,
cessioni, pignoramenti, riscatti, alimenti a

favore dei figli, ecc… ;
La mancata possibilità di rateizzazione del pagamento di un 730 a
debito;
Nessuna garanzia da parte del CUSE sulla corresponsione dell’assegno
nucleo familiare (che spetta

per intero, nonostante
il contratto di lavoro part time);
L’ inevitabile conguaglio a debito per errato calcolo Irpef e
relative detrazioni mensili, nel caso i

periodi di sospensione
non ricoprano l’intero mese;
Sospensione della ritenuta sindacale;

Per i problemi elencati,
risulta che gli Enti periferici hanno sempre preferito “spalmare”

proporzionalmente il
costo del part-time su 12 mesi. Pratica avallata, tra l’altro, da ispezioni
amministrative.

Quindi, diventa davvero
insolitamente oscuro il motivo posta alla base della decisione del predetto
CUSE.

Quelle fino ad ora
elencate ed illustrate sono solo alcune delle criticità e delle problematiche
che

permangono tuttora
irrisolte, danneggiando e creando problemi al solo personale civile della
Difesa.

Per il personale
militare, invece, tali disservizi non sono affatto riscontrabili. Difatti, nel
recente

passaggio dei dipendenti
militari a NoiPa, è stata dedicata loro una lunga e meticolosa preparazione che
ha

prodotto:

1. Una piattaforma (stipendi web) – creata ad hoc per l’inserimento
delle variazioni mensili da trasferire

sul sistema NoiPa – (che
il personale civile può utilizzare una volta l’anno, e solo per le variazioni a

conguaglio) sulla quale
è presente un file riepilogativo dei cedolini a partire dal mese di gennaio

2016. La stessa cosa,
più volte sollecitata, sarebbe ritenuta impossibile da attuare anche per il

personale civile;

2. Una serie di puntuali istruzioni per agevolare il personale militare
ad accreditarsi, a ricevere e

conservare e utilizzare
il PIN ed effettuare variazioni sul sistema del MEF.

In ogni evidenza, questa
situazione determina una incomprensibile e inaccettabile disparità di

trattamento a danno dei
lavoratori civili della Difesa, dipendenti dello stesso Ministero. Da diverso
tempo

stiamo invano
evidenziando la problematica presso tutti i livelli di responsabilità del
Dicastero, ma ad oggi

nessun intervento
concreto è stato posto in essere per darvi soluzione. Basti pensare che negli
Enti

periferici non esiste un
calendario annuale con i termini per l’invio delle variazioni. Ovviamente,
questo

comporta la mancata
programmazione e verifica di diversi adempimenti.

In ragione delle
argomentazioni testé esposte, si chiede quindi di prevedere la possibilità per
il

personale addetto al
Trattamento Economico delle amministrazioni periferiche – similmente a quanto
già

avviene per il personale
delle amministrazioni dell’area centrale – di essere accreditato sul sistema
NoiPA in

qualità di operatore.

E’ immaginabile che la
somma delle problematiche esposte, in questa sede solo parzialmente

richiamate, se non
tempestivamente risolte dall’amministrazione investita possano trovare piena

legittimazione,
soluzione e soddisfazione in sede giudiziaria.

Si chiede, quindi, di
individuare quanto prima – ognuno per la propria parte di responsabilità – i

provvedimenti ritenuti
idonei a risolvere tempestivamente le questioni avanzate, e si resta in attesa
di

cortese urgente
riscontro, in assenza del quale saremo costretti a rivolgersi alle autorità
competenti.

 

 


Il Coordinatore
Nazionale Fp Cgil

Ministero Difesa

                           
Francesco Quinti

 
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