MIBACT: mobilità volontaria verso uffici appena soppressi dall’ultimo blitz normativo del Ministro – Il grande pasticcio

10 Febbraio 2016

 

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IL PASTICCIO DEL BANDO DI MOBILITÀ VOLONTARIA VERSO L'ISOLA CHE NON C'É
 

Un bando
sospeso e poi ripristinato, numeri che cambiano in continuazione, persino
l’accesso per la domanda è stato modificato è imposto tramite la rete interna
del ministero, senza sapere che non arriva dappertutto e che questa modalità
escluderebbe coloro che per motivi vari non sono in servizio. Insomma  siamo di fronte all’ennesimo pasticcio. Un
bando evidentemente ingestibile: non si può proporre mobilità volontaria verso
uffici appena soppressi dall’ultimo blitz normativo del Ministro.
A noi sembra
più che altro un tentativo di mostrare i muscoli, velleitario e
controproducente. Ma ormai non ci meravigliamo più di nulla: una serie di
interventi sull’organizzazione del ministero la cui natura e finalità ogni
giorno si appalesa sempre di più, un bando di mobilità volontaria verso l’isola
che non c’è e dichiarazioni roboanti del rivoluzionario Ministro e della sua
corte ad uso mediatico. Noi chiediamo di vedere le nuove dotazioni organiche e
solo dopo la loro approvazione procedere con la mobilità volontaria. Ci pare
una richiesta di buon senso, non averla voluta accogliere è solo un pessimo
segnale che conferma che l’Amministrazione, nella sua direzione politica, sta
pervicacemente tentando di regolare i conti con le Organizzazioni Sindacali ed
i lavoratori.

Un fossato
scavato con i lavoratori e gran parte del mondo intellettuale e delle
associazioni che sta rivelando la nudità del re, facendo emergere una
incapacità gestionale ormai acclarata in una fase in cui si pensa di risolvere
le difficoltà imponendo un ritmo convulso alle cosiddette riforme. Persino gli
accademici internazionali hanno rivolto serie critiche ai progetti del
Ministro, ricordando quanto la gestione italiana della tutela del nostro
patrimonio culturale sia stata, in tempi ahimè lontani, punto di riferimento a
livello internazionale.

Mentre
invece per il Ministro, in alcune sue dichiarazioni a Repubblica,  ad esempio il Parco dell’Appia Antica, altro
non è che un Ufficio della Soprintendenza romana, quasi un luogo di polverose
scartoffie e non un presidio attivo di tutela che ha restituito in lunghi e
faticosi anni un luogo unico alla fruizione dei cittadini.

Su questo si
misura la distanza siderale tra una gestione politica autoreferenziale, una
spocchia da presunti innovatori e la realtà di un ministero ridotto ai minimi termini
dai tagli indiscriminati e con i  suoi
lavoratori costantemente ignorati ed in molti casi vituperati in nome di questa
presunta modernità.

Questa è la
triste situazione su cui ha chiuso il cerchio un impianto normativo (Sblocca
Italia, legge Madia e la cosiddetta riforma franceschiniana) che ha come vera
finalità la destrutturazione delle politiche di tutela, del resto
ampiamente  annunciata nei programmi del
premier Renzi.

Per quello
che ci riguarda noi proseguiremo nelle azioni di contrasto a questo progetto e
intendiamo riprendere le vertenze sulle questioni che riguardano i lavoratori:
un bando di mobilità volontaria coerente con l’accordo sottoscritto e con le
nuove dotazioni organiche, il rispetto degli impegni assunti sul pagamento del
salario accessorio, l’immediato avvio del confronto sulle nuove progressioni
economiche, lo sblocco dei passaggi di area, la verifica delle condizioni di
sicurezza nei luoghi di cultura, messe in discussione dalle carenze degli
organici e dalle aperture sotto i minimi, l’occupazione e le risposte da dare
in termini programmatici su questo tema. Su questi punti ci aspettiamo risposte
immediate, il rispetto degli impegni. In caso contrario vorrà dire che si
assumeranno la responsabilità del conflitto che vanno cercando.

Sempre nella
stessa intervista il Ministro risponde alle critiche dell’Associazione Bianchi
Bandinelli definendo Ranuccio Bianchi Bandinelli un innovatore in palese
contrapposizione con l’Associazione che ne porta il nome, evidentemente
conservatrice. Insomma il Ministro ascrive questa prestigiosa figura alla sua
visione cosiddetta innovativa. Diremmo senza pudore.

Bene ha
fatto l’Associazione a pubblicare sul suo sito una lettera di Bianchi
Bandinelli di 55 anni fa, con la quale lo stesso motiva le dimissioni
dall’allora Consiglio Superiore incardinato nel Ministero della Pubblica
Istruzione.Una lettera impressionante per la sua attualità e che potrebbe
benissimo essere riproposta oggi, senza cambiare una virgola, esattamente come
giudizio alla riforma ‘innovatrice’ del Ministro combinato con quello
sull’operato dell’attuale Consiglio Superiore. Basta leggere l’ultimo verbale
del Consiglio, quello in cui è stata presentata la cosiddetta riforma, per
rendersene conto.

Nella stessa
pagina c’è l’invito al Ministro a partecipare alla marcia che l’Associazione ha
organizzato per sabato 13 febbraio sull’Appia Antica. Non sappiamo se
parteciperà, noi ci saremo di sicuro, e riteniamo che forte deve essere la
partecipazione dei lavoratori e dei cittadini in difesa di un sito archeologico
da sempre sotto minaccia speculativa e oggi pure nel mirino delle cosiddette
innovazioni propagandate dal Governo.
La marcia partirà dalle ore 10.00 da
villa dei Quintili e al seguente link troverete tutte le coordinate: http://www.bianchibandinelli.it/2016/01/30/sulle-orme-di-antonio-cederna-lungo-la-via-appia/

Ed è caldo
il nostro invito alla partecipazione.

Infine le
elezioni del Consiglio Superiore. Vi invitiamo a sostenere la nostra lista ed i
nostri candidati: proprio per mettere in discussione questa funzione cortigiana
del Consiglio abbiamo la necessità di portare al suo interno voci critiche e di
dissenso, espressione democratica e voce dei lavoratori.
E la presenza della
CGIL al suo interno è una garanzia per i lavoratori.

 

Roma, 10 febbraio 2016 

Claudio
Meloni

FP CGIL
NAZIONALE MIBACT

 

 

 
 
 
 
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