Roma, 1 febbraio 2016
Al
Vice Capo del Dipartimento
per
le politiche del personale
dell’amministrazione
civile e per le
risorse
strumentali e finanziarie
Prefetto Claudio Sgaraglia
Al
Capo della Segreteria del
Dipartimento
di P.S.
Vice
Prefetto Maria Forte
SEDE
Oggetto: Personale civile
impiegato presso gli sportelli immigrazione e gli Uffici stranieri delle Questure.
Con la presente nota
s’intende segnalare a codesta Amministrazione un aspetto operativo, già più
volte rappresentato, che con l’entrata in vigore del sistema per la gestione
del nuovo permesso di soggiorno conforme al reg.CE380/2008 sta assumendo
particolare rilevanza.
La procedura, infatti,
prevede che il personale dello sportello o dell’Ufficio debba identificare le persone attraverso la visione
del passaporto e con il rilievo delle impronte digitali.
A tale operazione, mediante
rilievi dattiloscopici, è adibito anche il personale civile impiegato presso
quegli Uffici, peraltro già sottoposto a particolare disagio lavorativo vivendo
a tutt’oggi, per la gran parte, una condizione di precariato.
Al riguardo, come più volte
ribadito, l’attività di raccolta delle impronte digitali è una funzione di
polizia giudiziaria e, pertanto, la stessa non può che essere svolta da
personale della Polizia di Stato, che riveste questa qualifica, e non dal
personale civile.
Comprendiamo le motivazioni
sottese a questa esigenza, dovuta alla carenza di personale presso i suddetti
Uffici, ma continuiamo a ritenere improprio l’utilizzo dei lavoratori
dell’amministrazione civile in funzioni di polizia e, pertanto, reputiamo
necessario che le funzioni e le procedure debbano essere chiaramente definite
attribuendo al personale civile e a quello di polizia le competenze peculiari
del proprio ordinamento.
Si ringrazia e si resta in
attesa di riscontro.
Il coordinatore nazionale
FP CGIL Ministero interno
Fabrizio Spinetti